47. La Guerra: La Spia dell'Ordine.

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TW: Relazione Tossica. (Non so se possa essere considerato un vero trigger warning, ma nel dubbio.)

La razionalità di Regulus convinse Ellie a non prendere le sue cose e partire quella stessa notte.

Suo fratello aveva ragione: dovevano partire con un piano ben chiaro, e trovare un posto in cui andare, dal momento che Regulus si spacciava per deceduto e Grimmauld Place era stata probabilmente compromessa dai Mangiamorte.

Ma la cosa più importante di tutti: dovevano trovare il modo di spiegare tutto ad Amy, Alphard e a Francis.

Nel frattempo, però, Ellie era completamente sopraffatta dai suoi pensieri.

|| Martedì 15 novembre 1980 ||

Quella sera faceva particolarmente freddo, ed Ellie era raggomitolata nel suo letto in cerca di un po' di calore.

La porta della sua stanza si aprì lentamente, e Francis entrò con un piccolo sorriso.

Lei lo guardò avvicinarsi.
"Dove sei stato?"

"In paese. Io e Ambrose siamo andati in un locale a ballare." sorrise a sé stesso, e nonostante la sua voce fosse chiara e non strascicasse le parole, Ellie poteva sentire la puzza dell'alcol fino a lì.

Si tolse le scarpe e si sbottonò la camicia, chinandosi immediatamente su di lei.

Ellie sentì il sapore della vodka Babbana nel momento in cui la lingua di Francis cercò la sua, insinuandosi tra le sue labbra.

Lui le afferrò delicatamente la mascella, tirandola verso di sé, e prese a sbottonarle la camicia da notte con le dita della mano libera.

"Francis." lei si allontanò, posandogli una mani sul petto.

Lui inclinò la testa da un lato, restando a sentire.

"Non posso stasera." mentì, sperando soltanto che lui si sdraiasse semplicemente accanto a lei e che la abbracciasse fino a quando non si fosse addormentata.

Lui sospirò, deluso, ed Ellie si sentì in colpa.

"Non importa." disse infine lui, sfilandosi la cintura e sbottonandosi i pantaloni.
"Non dobbiamo per forza farlo in quel modo." disse, ed Ellie si ritrasse in fretta.

"Francis ma che cazzo!" sbottò.
"Non voglio farlo in nessun modo con te! Lasciami in pace almeno per una volta." lo spinse via dal suo letto, e lui si alzò.

Si sentiva disgustata.

Francis restò con la bocca socchiusa e l'espressione confusa per alcuni secondi, come se non sapesse come reagire.
"Come? Io pensavo..."

"Pensavi male." lo interruppe lei, bruscamente.

"Ellie." lui rise leggermente, come incredulo.

"Vattene Francis. Torna in camera tua." lei si sdraiò di nuovo nel suo letto, coprendosi fino al mento.

"Mi dispiace, Ellie." mormorò lui, e lei lo sentì raccogliere le sue scarpe e dirigersi fuori dalla sua stanza.

Quando la porta si chiuse, Ellie percepì le lacrime pizzicarle gli occhi, e li chiuse soffocando i suoi singhiozzi nel cuscino morbido.

Si sentiva una stupida.

Sapeva benissimo sin dall'inizio quali sarebbero state le intenzioni e i limiti di Francis, eppure, continuava a sperare di ricevere qualcosa in più da lui.

wires || remus lupinDonde viven las historias. Descúbrelo ahora