50. La Guerra: Magnifica.

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⬆️ Il fancast per Tom Riddle, - o Voldemort - durante la Prima Guerra Magica

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⬆️ Il fancast per Tom Riddle, - o Voldemort - durante la Prima Guerra Magica.

Bellatrix arrivò al maniero per accompagnare i Malfoy ed Ellie a Grimmauld Place.

"Andiamo. Il Signore Oscuro è stato avvertito della tua presenza, e vuole conoscerti di persona."

Ellie cercò di nascondere il brivido che le percorse la spina dorsale.

Si Materializzarono a Grimmauld Place, ed Ellie notò come la sua vecchia casa era rimasta come lui e Regulus l'avevano lasciata, nonostante fosse stata occupata dal nemico.

I Mangiamorte erano seduti intorno al tavolo nell'ampia sala dei pasti, e Voldemort era a capo.

Lucius sbarrò la strada di Ellie.
"Aspetta qui. Ti dirò io quando entrare."

Narcissa, Bellatrix e Lucius varcarono la soglia della stanza, ed Ellie li sentì mormorare qualcosa.

Poi la chioma bionda di Cissy fece capolino nell'anticamera dove Ellie stava pazientemente aspettando.

"Non guardarlo negli occhi, e parla soltanto se vieni interpellata." sussurrò, prendendole il braccio e guidandola nella stanza.

Erano tutti lì.

Ellie conosceva la maggior parte dei volti.

Oliver. Barty. I fratelli Carrow. Greyback. Rabastan e Rodolphus.

C'erano poi alcuni altri uomini che Ellie aveva conosciuto attraverso i racconti di Regulus: Evan Rosier, Thorfinn Rowle, Corban Yaxley, Igor Karkaroff.

Lo sguardo di Ellie venne catturato da un uomo in particolare, che sedeva accanto a Bellatrix.

Era pallido, scarno, e la guardava intensamente, come se l'avesse riconosciuta.

Ellie si chiese con terrore se avesse appena mandato tutto a monte, quando Severus Piton sgranò leggermente gli occhi, prima di ritornare a fissare il vuoto con un velo di indifferenza.

E infine, nel posto più scuro e lontano, sedeva Tom Riddle.

La stava fissando curiosamente da quando era entrata, e i suoi occhi continuavano a scivolare in modo viscido su di lei.

Ellie trasalì.

Era esattamente così che avrebbe immaginato un uomo bello e dannato.

Aveva raggiunto quasi sicuramente la mezza età, ma in qualche modo... i capelli ondulati, la mascella stretta e forte e lo sguardo corvino attiravano comunque la sua attenzione.

Narcissa le aveva detto di non guardarlo negli occhi, ed Ellie capì finalmente perché: nelle sue iridi nere, se guardava attentamente, poteva cogliere un lieve e isterico luccichio rosso.

Abbassò immediatamente lo sguardo.

Gli occhi sono lo specchio dell'anima, si disse.
E anche se all'esterno era ancora immacolato, si stava velocemente deteriorando dentro.

Probabilmente era riuscito a creare anche il quinto Horcrux.
E, il problema era, che né lei né suo fratello adesso avevano idea di cosa potesse trattarsi.

"Elladora." si alzò lentamente dal suo trono, poggiando i palmi delle mani sul bordo del tavolo.

Narcissa abbassò il capo. Era spaventata.

Ellie sentì lo sguardo di Voldemort su di lei, e respirò profondamente.

"Vieni qui, Elladora. Fatti vedere da più vicino."

Era terrificante, ma le gambe di Ellie si mossero lo stesso verso di lui.

Lo sentì ridere tra i denti mentre lei si fermava al lato del tavolo e concentrava lo sguardo sulle punte dei suoi stivali.

"Magnifica, magnifica Elladora." allungò le dita pallide verso il suo viso, afferrandole la mascella e costringendola a guardarlo negli occhi.

"Non dare ascolto a Narcissa." le sussurrò, quasi come se le stesse raccontando una confidenza.
"Ti è permesso guardarmi negli occhi."

Lei alzò lo sguardo verso il suo, e si accorse che Tom stava sorridendo.
Se quello poteva essere considerato un sorriso.

Dalle sue labbra uscì un verso di approvazione, e le dita scivolarono via dalla mascella della ragazza.

"Dimmi, Elladora." le spostò un ricciolo scuro dal viso, portandolo dietro l'orecchio.

"Ti ricordi di tuo fratello Regulus?" osservò la sua espressione, prima di continuare.
"Lo sai che cosa ha fatto, non è così?"

Ellie restò in silenzio fino a quando non fu sicura che lui attendesse una risposta.

"Mio fratello era deviato di mente, mio Signore." rispose, tenendo lo sguardo di Tom.

"A lungo andare, si è lasciato influenzare dalla continua pressione che Sirius faceva su di lui, e si è realmente convinto che avrebbe potuto uccidere il Signore Oscuro." terminò la frase con una breve risata derisoria, e Tom sembrò apprezzarla particolarmente.

"Ringrazio soltanto i miei genitori per avermi allontanata da questo posto prima che il morbo-del-traditore fosse arrivato ad infettare anche me. Che riposino in pace." portò lo sguardo verso il tavolo dei Mangiamorte.
Li stavano fissando tutti.

"Mhm, mi chiedo perché tu non ti sia presentata prima." Tom le si avvicinò ulteriormente, ma Ellie si impose di non vacillare dinnanzi alla sua presenza.

"Beh, l'elfo domestico della mia famiglia ha impiegato un po' ad arrivare a portarmi la notizia." rispose con disinvoltura.
"Immagino che nel tragitto abbia trovato qualcuno che lo prendesse a calci meglio di me e ci abbia fatto un pensierino." aggiunse, e Voldemort, con grande sorpresa di Ellie, rise.

Gli altri Mangiamorte si unirono alla risata, - probabilmente per compiacere il loro signore, poiché i loro volti erano ancora spiazzati.

Ellie rifletté sulla situazione. Era stata la peggior battuta mai fatta.

"Ah, alzati Rodolphus." ordinò Tom distrattamente, mentre tornava a sedersi.
"Voglio conoscere meglio questa nuova...scoperta." disse, e quando Rodolphus si alzò docilmente, fece segno ad Ellie di sedersi accanto a lui.

Lei obbedì, poggiando gli avambracci sul tavolo, e portando lo sguardo in direzione delle sue cugine.

Era fatta.
Adesso avrebbe soltanto dovuto guadagnare la fiducia del Signore Oscuro, e sperare di non mollare.

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