ventiquattro

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Sono passati cinque giorni da Capodanno, cinque giorni da quel bacio. Le cose tra me e Alex sono abbastanza strane al momento; quando siamo in compagnia di altri ci comportiamo come abbiamo sempre fatto ma, quando ci capita di essere soli, non riusciamo a starci lontano. In realtà non abbiamo parlato di quello che è successo. Abbiamo lasciato che accadesse e basta, senza ulteriori parole, anche se la voglia di parlare con lui è davvero tanta. Le lezioni sono ricominciate e sono più toste di prima; dobbiamo preparare tutti i pezzi per la puntata e iniziare a lavorare duro in vista del serale.
Ho fatto tre ore consecutive di lezione ma Maria mi ha convocata in palestra quindi non posso ancora andare a buttarmi a faccia in giù sul letto. Spingo il maniglione della porta ed entro trovando solo una scatola rossa al centro della grande sala. Leggo il bigliettino attaccata ad essa e scopro che i mittenti sono mamma e papà. Apro la scatola e la prima cosa che vi trovò dentro è una lettera scritta in penna nera, la scrittura è quella di mamma, la riconosco dal modo in sui fa le "r".
"Ciao tesoro, oggi è il tuo compleanno e per la prima volta non ti abbiamo qui vicino. Ci teniamo ad augurarti un buon viaggio durante questa bellissima esperienza che stai facendo, noi ti saremo sempre accanto, nella speranza che tu possa realizzare i tuoi sogni. Goditi questa giornata e i tuoi diciannove anni, un bacione. Saluta tutti (soprattutto Alex).
Da mamma e papà."
Scuoto la testa leggendo l'ultima parentesi, sicuramente è stata un'aggiunta di mio padre.
Inizio ad estrarre gli oggetti contenuti nella scatola e mi ritrovo tra le mani foto con tutte le persone a me più care, ce n'è anche una con il mio cane, un peluche da parte di mia cugina e una giacca marrone da parte di nonna.

Rientro in casetta, sono distrutta. Ormai è passata la metà del pomeriggio e l'unica persona che ho incrociato oggi è stata Rea, abbiamo fatto colazione insieme e poi mi sono rintanata agli studi, non volevo essere sommersa di auguri. Entro in stanza e trovo un bigliettino sul mio letto, lo apro e riconosco la scrittura di Carola.

"Sappiamo che non volevi festeggiare il tuo compleanno ma, siccome ti ascoltiamo sempre, abbiamo fatto ordinare la torta. Perciò vestiti bene e quando sei pronta vieni a brindare con noi, poi ti lasceremo in pace, promesso."

Sbuffo al pensiero di dover festeggiare. Tuttavia so che non mi lasceranno in pace finché non lo farò quindi mi arrendo all'idea che lo dovrò fare. Mi faccio una doccia velocissima per lavare via lo stress che questa giornata mi ha lasciato appiccicato addosso. I pezzi che Lorella ha scelto per me sono bellissimi ma difficilissimi e ci dovrò lavorare parecchio in questi ultimi giorni che mi rimangono. Esco dal bagno avvolta in un asciugamano bianco e mi piazzo davanti all'armadio aperto cercando qualcosa di decente da indossare visto che Carola ha espressamente detto che mi dovrò vestire bene. Alla fine indosso la gonna nera, la stessa che ho portato qualche settimana fa in puntata, quella corta con lo spacchetto sulla coscia, una sorta di cardigan corto e abbastanza attillato color marrone cioccolato con una cerniera sul davanti e il colletto, delle calze scure e i miei soliti stivaletti col tacco neri. Aggancio la collana che mi ha regalato Luigi a Natale attorno al collo e spazzolo i capelli che lascio ricadere lisci fino appena sotto le spalle. Mi do una sistemata mettendo un po' di mascara sulle ciglia già lunghe e un po' di correttore giusto dove serve, un gloss e il gioco è fatto, non mi sono mai piaciuti i trucchi troppo esagerati su di me.
<Cazzo> incrocio lo sguardo di Alex che vedo attraverso il riflesso dello specchio, è appoggiato al muro e mi guarda a braccia conserte.
<Non sono convinta> dico aggiustandomi il gloss che porto sulle labbra. <Mi stanno bene?> chiedo alludendo ai vestiti che indosso che fasciano fin troppo il mio esile corpo per i miei gusti. Lui non risponde subito, si stacca dal muro e si avvicina a me posizionandosi proprio dietro al mio corpo, mi giro per guardarlo direttamente.
<Vuoi davvero sapere la mia risposta?> chiede percorrendo tutto il mio corpo con lo sguardo mentre si passa la lingua sulle labbra.
<Prima che tu dica qualcosa di compromettente, meglio di no>
<Se qualcuno ci prova con te giuro che mi incazzo> dice serio. La sua espressione mi fa venire da ridere.
<Chi dovrebbe provarci con me scusa? Non mi si fila nessuno>
<Christian ci prova palesemente con te> sbuffa.
<Non è vero>
<Invece è vero eccome, vi ho sentiti parlare al bancone la sera di capodanno, e poi quando stavate ballando non ti toglieva le mani di dosso e ti stava mangiando con gli occhi> dice con quel solito tono arrabbiato che usa quando qualcosa gli da davvero fastidio.
<Sei geloso Alex?> chiedo con un sorrisetto stampato in faccia. Ho scoperto che mi piace provocarlo così come lui fa con me.
<Assolutamente no, tu lo saresti se ballassi con un'amica?> chiede.
<Tu non balli> rispondo sicura io a pochi centimetri dal suo viso.
<Con Cosmary ho ballato> continua non volendo cedere così come non lo voglio io.
<Allora vai da lei se ti piace così tanto> dico incrociando le braccia al petto. I suoi occhi scivolano lungo il mio corpo stretto nei vestiti aderenti e un sorrisetto gli compare sulle labbra.
<Okay> afferma poi allontanandosi verso la porta della mia stanza.
<Che stronzo> sussurro. Lui però riesce ad udire quel flebile sussurro e riporta lo sguardo su di me.
<Ammetti che sei gelosa allora?>
<Solo se lo ammetti prima tu>
<Era un si?> chiede piano riavvicinandosi e posandomi una mano sul fianco.
<Forse si, forse no> dico interrompendo il contatto del suo corpo con il mio e dandogli le spalle ricominciando a specchiarmi. Attraverso il riflesso vedo i suoi occhi scansionare la mia figura dall'alto al basso, appoggia nuovamente entrambe le mani sui miei fianchi e mi tira verso di lui facendo scontrare la mia schiena col suo petto. Appoggia il mento sulla mia spalla e mi si avvicina all'orecchio lasciandoci sopra un leggero soffio caldo.
<Si, sono geloso> sussurra poi. Sorrido inconsciamente a questa frase, non sono abituata a queste attenzioni da parte di qualcuno. Mi giro verso di lui nel poco spazio disponibile tra lo specchio e il suo corpo, porto le mani sulle sue guance e lo guardo dritto negli occhi.
<Fai bene ad esserlo> dico piano avvicinandomi per poi allontanarmi subito dopo. Questa parte di me non la conoscevo e solo con Alex sono in grado di tirarla fuori.
<Poi sono io lo stronzo?> chiede retorico avvicinando il suo viso al mio e facendo scontrare le nostre labbra. Le sue mani scendono fino a raggiungere il mio fondoschiena che accarezza piano facendomi socchiudere le labbra.
<Proprietà privata bello> dico staccandomi leggermente da lui.
<Già, peccato che il proprietario sono io, quindi> lascia in sospeso la frase e riattacca le nostre labbra che si incastrano come pezzi perfetti di un puzzle. Il bacio si intensifica di secondo in secondo e, per quanto vorrei lasciarlo fare, mi rendo conto che non siamo soli.
<Le telecamere> sussurro mentre lui sbuffa ancora sulla mia bocca.
<Inizio ad essere stanco di queste telecamere>
<Dovrai resistere> dico spingendolo un po' all'indietro allontanandolo da me. Mi avvio verso la porta per raggiungere gli altri che nel frattempo hanno acceso la musica. Il cantante mi raggiunge e mi mette un braccio attorno alle spalle. La cucina si è riempita di palloncini bianchi e cose da mangiare che occupano tutta l'isola della cucina.
<Buon compleanno> esclamano tutti appena entro nel loro campo visivo.
<Auguri tesoro> urlano Carola, Rea, Serena e Sissi avvicinandosi per stringermi in un abbraccio stritola ossa.
<Buon compleanno pulce> sorride Luigi scompigliandomi i capelli.
<Grazie zecca> sorrido anch'io. Gli auguri continuano ininterrottamente per minimo cinque minuti, tutti mi rivolgono parole dolci che sono assolutamente apprezzate e mi donano abbracci togli fiato che ogni tanto fanno bene all'anima, come diceva nonno. Per ultimo mi si avvicina Christian che era rimasto appoggiato al bancone della cucina guardandomi sorridendo.
<Buon compleanno> sussurra stringendomi in un abbraccio che, sia io che lui, prolunghiamo per qualche secondo più del necessario. Mentre sono ancora avvinghiata al bergamasco incrocio lo sguardo di Alex che ci osserva a braccia conserte con la fronte leggermente corrugata come al solito quando c'è qualcosa che lo infastidisce, questo mi fa staccare dal ballerino a cui rivolgo un ultimo sorriso prima di dirigermi verso il tavolo con tutti gli altri dove iniziamo a mangiare un po' di quello che la produzione ci ha consegnato.
<Discorso! Discorso!> si mette ad urlare Luca e tutti lo seguono a ruota entusiasti.
<Okay, okay> mi schiarisco la voce alzandomi. <Non sono brava a parlare ma volevo dire grazie; grazie a Maria e alla produzione per avermi permesso di essere qui, a tutte le persone fuori per sostenermi e darmi tanto affetto, alla mia famiglia che mi è sempre stata vicino e a voi che in pochi mesi siete diventati parte di me; senza di voi tutto questo non sarebbe così speciale e sono grata di poter essere qui con voi> concludo circondata dagli applausi dei miei amici.
<Okay, ho una sorpresa per te> dice Nicol andando verso la cucina. Le luci si spengono e la stanza viene illuminata solo dalla flebile luce delle candeline sopra la torta. La casetta è riempita delle voci dei miei compagni che intonando 'Tanti auguri' mentre Nic appoggia il tiramisù che ha preparato proprio davanti a me, alla fine della canzone esprimo un desiderio e soffio sulle candeline mentre qualcuno riaccende le luci.

Combinazioni di parole// Alex WDove le storie prendono vita. Scoprilo ora