sunflower

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Il sonno leggero di Eloise fu interrotto dal bagliore della pallida luce che filtrava attraverso la finestra accanto al suo letto.Le sfumature del cielo erano ancora blu,ma era ovvio che sarebbe durato poco,dato che si schiarivano notevolmente alla distanza di pochi secondi.

La ragazza si alzò frettolosamente afferrando la sua bacchetta e uscendo dalla stanza completamente frastornata.Il mascara colato creava inevitabilmente due macchie scure sotto i suoi occhi già ossidiana ed i capelli erano a dir poco inguardabili.

Si smaterializzó in un quartiere babbano di Londra,
il suo quartiere.
Giró intorno a se stessa rapidamente per assicurarsi di non essere stata vista da nessuno.Fortunatamente a quell'ora non c'era anima viva.Eloise era consapevole che non avrebbe mai dovuto utilizzare la magia nel mondo babbano,ma onestamente per comodità o per indolenza lo faceva di continuo.

Percorse un piccolo pezzo di strada osservando i particolari del suo squallido quartiere di campagna.Sapeva che probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto quelle case di pietra misere e mediocri.Cercava di auto convincersi che non avrebbe sentito la mancanza di un luogo tanto dozzinale,ma l'odore delle invitanti spezie fuoriuscenti dai camini ridestava i nostalgici ricordi.

Arrivó di fronte alla sua casa.Si fermò per prendersi pochi secondi di realizzazione prima di afferrare le fredda maniglia del portone di legno massiccio.
Entró silenziosamente dirigendosi direttamente al piano di sopra.Mantenne lo sguardo basso,non guardò nemmeno per un secondo alcuna foto di famiglia.Cosa che si rivelò più difficile del previsto,dato che le pareti della minuta casa ne erano completamente tappezzate.Era consapevole che rimarcare una qualsiasi foto avrebbe conseguito il rischio di un possibile pentimento.E anche se non sarebbe stato così,sapeva che andarsene sarebbe stato più difficile.Era già sufficientemente ponderoso abbandonare la propria famiglia.

Giunse finalmente davanti all'entrata della sua camera.Vicino c'era quella di sua sorella,Estelle.Alla fine del corridoio invece,c'era quella dei suoi genitori.Ormai solo di sua madre.

Quella notte.

La notte in cui suo padre morì,Eloise fuggí assieme a sua sorella in bagno.Si rifugiarono nella vasca da bagno senza pronunciare parola ed evitando di fare uscire anche il minimo rumore.Le lacrime di Estelle bagnavano la mano tremante di Eloise con la quale le tappava la bocca,con più forza di quanta ne fosse necessaria.Il silenzio terrificante in bagno permise alle due di udire le urla della loro madre,che implorava piangendo pietà.
Poi seguí un silenzio angosciante.Prima di trovare l'audacia per avviarsi a controllare quanto fosse successo passarono minuti.Interminabili minuti.Quando Eloise andó infine a vedere l'accaduto trovó solamente sua madre che pregava chissà quale Dio sconosciuto con la voce spezzata dal pianto con il capo poggiato sopra sua marito deceduto.Eloise si domandava per quale motivo avessero risparmiato la loro madre,babbana,e ucciso solo loro padre in quanto traditore di sangue.Non pervení mai alcuna risposta ma in parte ringraziava per quell'ironica fortuna in una tale disgrazia.

Scacciò via quell'insistente ricordo,che ormai si autoconvinse di aver superato.Oramai le pareva una vicenda distante anni,invece erano trascorsi solamente sette mesi,duecentrotre giorni,tanto monotoni quanto logoranti.

Aprí la porta e arraffó tempestivamente i vestiti all'interno del suo armadio,adagiandoli nella valigia.Dovette rinunciare a parte degli abiti,che sfortunatamente non entrarono,come già aveva previsto.Vedere gli indumenti gettati in modo tanto incomposto la contrariava particolarmente,era una persona alquanto perfezionista e assestata,eppure era consapevole che il tempo era poco e doveva affrettarsi.

Prima ancora che potesse chiudere la valigia però,un rumore quasi impercettibile attirò la sua attenzione.
Voltandosi poté incontrare lo sguardo perso della sua piccola sorellina con addosso un maglioncino a righe marrone,ancora parzialmente addormentata che si sfregava gli occhi con sgarbo.

"Sei tornata?"
quasi sussurrò la bambina avvicinandosi ad Eloise,

"Estelle"
pronunciò con la voce spezzata di rimando,non sapendo cos'altro dire
"Vieni,abbracciami"
porse le braccia per stringere a sé sua sorella.

Il loro non era un amore tenero e delicato,c'erano costantemente litigi e prese in giro,talvolta provenivano proprio dalla sorella maggiore,che invece sarebbe dovuta essere quella più accorta.Ció nonostante era un classico rapporto tra sorelle,dove ci si voleva bene più di qualunque altra cosa,senza la necessità di dimostrarlo apertamente.Ed era proprio in momenti come questi che si diventava consapevoli del ruolo essenziale che svolgevano l'una per l'altra.

"Stai andando via allora?"
"Tornerò"
"Se cerco falsa sul dizionario mi esce la tua faccia."
Eloise accennò una risata,riconoscendo il suo umorismo anche nella sorella.
"Perché non posso venire anche io ad Hogwarts?E perché continui a tenermi nascoste queste cose,sono abbastanza grande."
"Evidentemente no Estelle,se fossi abbastanza grande capiresti che iscriverti al terzo anno in una scuola che sta andando in contro a una guerra è la più grande fesseria che una persona possa fare"
"Posso fare le mie scelte da sola per una volta Eloise?"
"No,non ancora.Non insistere,non lascerò che ti accada qualcosa di male"
"Allora va via.Tanto lo stavi già facendo,di nascosto tra l'altro."
"Infatti adesso me ne vado."
Eloise si alzò finemente aggiustandosi l'abito con distinzione,a contrario della sorella minore che si avviò verso la porta sciattamente.

"Ti stai dimenticando quelli"
disse Estelle frettolosamente a pochi centimetri dall'uscita indicando molteplici mensole colme di innumerevoli libri.
"Pensavo di lasciarteli"
"Non serve"
continuò sfociando in una risata spontanea.Eloise sorrise a sua volta alzandosi in punta di piedi per afferrare più libri possibili,
"Bene me li prendo,tanto non sai leggere"
"Non sei simpatica,ma effettivamente non li leggerei"
"Mhmh"
si limitò a pronunciare Eloise,ma la sorella continuò a parlare con risolutezza,

"Mi scriverai?"
"Non lo so,Estelle."

"Vorrei farlo,"
continuò dopo pochi secondi di esitazione
"Ma è pericoloso,è meglio tenervi distanti il più possibile da questa situazione.Non so cosa possa succedere"
"Sono abbastanza grande"
"Finiscila con questa storia,non capisco dove tu voglia arrivare.Prima che io ti mandi in una missione suicida dovrai aspettare la mia morte"
"Non è una-"
"Basta Estelle davvero,siete te e mamma adesso,due babbane ed è meglio così.Non dico che in questo modo sarà facile ma non puoi andare ad Hogwarts,non adesso"
"La lettera ce l'ho"
continuò la ragazzina con impertinenza
"E quindi?Senza il permesso di me e mamma non ci andrai comunque"
rispose decisamente più infastidita di prima,

"Si è fatto tardi"
terminó Eloise infilando in valigia l'ultimo libro che avrebbe preso,

"Promettimi solo di non fare cavolate ok?Ragiona prima di fare le cose"
Pronunciò con la voce spezzata quello che sarebbe stato una sorta di addio,mentre la sorella minore si avvicinò a lei in cerca di un abbraccio.Eloise si fece stringere caldamente,accarezzando la guancia ancora paffuta della sorella.Le sistemó i lunghi capelli castani,perfettamente lisci,e le guardò il viso tentando di memorizzarne i tratti.Fissò i suoi profondi occhi marroni,in cui avrebbe potuto contemplare l'autunno,contornati da due lievi occhiaie che non sarebbero dovute esserci.Le labbra sottili di Estelle si schiusero per dire qualcosa,ma non lo fecero.
Anche i girasoli avrebbero pianto la sua assenza.

"Tanto io ci sarò,non potrò comunicare direttamente con te ma sappi che ci sarò sempre"
"Non voglio che tu vada davvero via,dici sempre che sono il tuo elfo domestico" fece gli occhi dolci
"Non me ne vado mica per sempre,tornerò non appena la guerra sarà finita e sarai ancora il mio elfo domestico Estelle"
"Prometti?"

roses know;draco malfoyOnde histórias criam vida. Descubra agora