"Capitolo trentasette"

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"Jk pov"

"Ah" ennesimo gemito di dolore.

Ormai avevo perso il conto di quante volte avevo iniziato a prendere botte e moleste sessuali.

Eh si anche moleste sessuali,io che credevo che la Corea fosse un paese che disprezzava i Gay, ed invece ne ha più di quanti ne immaginate.

Ho perso anche il conto di quanti giorni io sia qua,e di quante settimane o addirittura mesi,onestamente sto cercando di resistere,magari da un momento all'altro arriva Taetae a salvarmi e mi porta via da sto incubo.

Però più passa il tempo e più sto perdendo la speranza che questo accada,anche perché fisicamente sono veramente messo male.

"Allora Jungkookiee giochiamo un pochetto che dici" questo era uno dei ragazzi che mi viene a fare visita durante la gionata.

Non è male come aspetto fisico però aveva un carattere davvero cattivo,molto doppio giochista.

E alto con i capelli biondi e occhi chiari,si vedeva che non era asiatico i suoi lineamenti appartenevano all'Occidente, magro e poco muscoloso ma che faceva male ugualmente. Corpo molto slanciato e con robusto,qualche tatuaggio qua e là.

Immerso nei miei pensieri non mi resi conto che mi aveva afferrato per la caviglia e avvicinato a lui con i pantaloni sbottonati e la cintura piegata nell'altra mano.

"Lasciami ti prego" iniziai a scacciare e lo beccai giusto nello stomaco dove lascio la mia caviglia e io potei indietreggiare per la paura immensa di ciò che mi sarebbe potuto capitare.

Ormai tremavo peggio di una foglia che stava per cadere dal ramo, avevo le lacrime agli occhi non vedevo bene quest'ultime mi appannavano.

"Adesso ti faccio vedere io come si Tirano dei veri e propri calci." Dopo questa frase me ne arrivò proprio uno sulle costole , che potei sentirmi il cuore fermare insieme al mio respiro.

Il dolore cresceva secondo dopo secondo,le lacrime che continuavano a scendere,e la forza che mi abbandonava.

Mi strinsi nelle spalle, mentre il braccio destro era appoggiato saldamente alle costole, dove da lì a poco molto probabilmente si sarebbe formato un ematoma grande quando una casa.

Un pugno dritto sul naso e altri sulle guance alternandosi con la pancia. Si sposto sopra di me mettendosi a cavalcioni, mi tiro i capelli all'indietro ed inizio a tirarmi di nuovo pugni. Pugni molto fermi e forti.

Però tra urla e quel minimo di auto difesa che avevo sono riuscito a levarmelo di dosso,e appiccicarmi alla parete dietro di me.

Ormai ero un casino di lacrime e sangue che mi usciva dalle labbra per via dei pugni,ma anche dalle guance che ahimè pure loro chiedono pietà.

"TU brutto insolito ragazzino, chi cazzo credi di essere eh? La mammina non ti ha insegnato l'educazione? Non ti ha insieganto che devi fare tutto ciò che ti dicono specialmente quelli come noi grandi? ma che dico tua madre era una puttana ne hai preso da lei, il capo a sbagliato doveva farla fuori sin da subito" non lo ha detto davvero

"Non ti azzardare mai più ha parlare di mia madre così,razza di coglione pervertito senza palle,tu chi cazzo credi di essere coglione eh,onestamente non ho mai visto tanta ignoranza e devo essere sincero constatando il fatto che sei straniero,pensavo che saresti stato un po più intelligente, ma a quanto vedo che sei l'esatto opposto" con tono calmo ma duro,o almeno ci ho provato e vi giuro non lo avessi mai detto,perché mi si scatena contro.

Ma dico io dove cazzo lo tirato fuori il mio carattere

Prende un coltellino dal tavolino, se lo passa tra le mani guardandomi con uno sguardo di fuoco dove c'è un'immensa rabbia, si avvicina di più a me. Purtroppo poco posso fare perché sono nell'angolo, mi prende dalla maglietta e con la lama del coltello la fa passare sul mio addome ormai scoperto.

The Actor Porn...Where stories live. Discover now