Anche i nervi hanno un cuore.
E lei lo sapeva. Lei lo aveva sentito sulla pelle. Ogni centimetro della sua corazza batteva. Forte. Scandito.
In quel momento c'era il sole rosso. L'erba nei campi verdi brillava. Anche le pietre provavano gioia. E in quel momento così bello, lei e lui erano lontani da tutti, immersi in un tempo fermo e meraviglioso.
Perché loro due erano così. Esistevano si, ma solo in quell'istante, lui e lei riempivano l'attimo stesso di loro, e tutto il resto scompariva.
Lei, felice, ricorda ancora quella sensazione sulla mano, un calore piacevole che scalda anche i punti più remoti dell'anima.
Lui ricorda si, ma in modo diverso, leggero, quasi inutile.
La ragazza, quando prende la mano a qualcun altro richiama quella sensazione, una sensazione, che nonostante i svariati sforzi mai è tornata nel cuore di lei come in quel momento.
Le dita erano intrecciate e le loro membra avevano un movimento meccanico, avanti e indietro. Loro due, umani come mai lo erano stati, stavano zitti. Nessuna parola proferiva dalle loro labbra, che dopo tanto parlare invano, riposavano. E quel momento ogni centimetro della pelle di lei batteva. Ogni angolo della suo corpo batteva per lui. Forte, scandito.
Perché loro non avevano solo un cuore per pompare il sangue. Loro due insieme avevano cuori per pompare l'amore. Ma non l'amore cosiddetto sesso, passione, bensì un amore più grande, che andava oltre l'attrazione fisica.
Il loro amore in quel momento era nell'anima, in una risata. E lei lo sapeva.
Perché anche i nervi hanno un cuore.
