8-PIPER

1.8K 49 0
                                    

Mi sveglio. Mi fa male la testa, ricordo solamente di aver bevuto tantissimo, di aver ballato e poi... a si poi ho litigato con Piter.

Mi guardo intorno, ma dove diavolo sono finita? Rimango a bocca aperta, la vista è stupenda, ma rimane il fatto che io non sia nella mia stanza. 

Rimango ancora più scioccata quando mi accorgo di un quadro gigantesco con su la mia foto, quella sono io - volevo regalartelo più avanti ma... l'importante è che sia una sorpresa no ? - mi volto quando sento la sua voce. E' davanti a me in tutta la sua bellezza, in tutto il suo metro e novanta, indossa solamente i pantaloni della tuta. Si avvicina, troppo - E' stata la governante a cambiarti stai tranquilla, adesso vado a farmi una doccia - detto questo se ne va e io mi guardo, talmente stordita che non mi ero neanche accorta di indossare una camicia da notte, abbastanza provocante direi, non voglio sapere cosa abbia pensato quella governante.

Scendo al primo piano e vado in cucina. Cerco nei vari scaffali dei biscotti " ma per caso quel tipo non mangia la mattina? già mi devo accontentare di un te perchè io anche se ho venticinque anni bevo solo latte con il nesquik. Vedo dei biscotti in alto alla credenza, mi metto in punta di piedi per prenderli, ma non ci riesco. 

Sento un corpo muscoloso che si preme contro di me, soprattutto su più in basso nel solco dei glutei, respiro a fatica mentre guardo il braccio di Piter prendere i biscotti, mi giro e lo guardo avvolto da un solo asciugamano in vita - hai già fatto la doccia ? - gli chiedo notando i capelli castani scuri bagnati - si - sussurra roco sulle mie labbra, sento il suo sguardo proprio li e senza volerlo le socchiudo. Lui si passa la lingua su un labbro e continua a fissarmi - ehm... grazie - gli dico indicando il pacchetto di biscotti, lui appoggia le mani sul piano da lavoro della cucina  bloccando il mio tentativo di fuga, lo guardo negli occhi obbligandolo a fare la stessa cosa - la mattina faccio sempre la colazione al bar - mi dice tutto d'un fiato - quindi se aspetti che mi vesto andiamo insieme - abbasso lo sguardo e arrossisco, cerco di guardare il pavimento, qualsiasi cosa che non sia una parte del suo corpo, ma occupa tutto lo spazio vicino a me e mi pare impossibile, mi limito a non guardarlo negli occhi.

Dopo aver fatto una risatina strana se ne va per poi tornare poco dopo. 

Andiamo nel garage sotterraneo, rimango sbalordita dalla quantità di auto qui presenti - quand'è che mi fai guidare la tua auto ? - gli chiedo impaziente - più avanti - mi risponde aprendomi la portiera - più avanti quando ? - gli chiedo io speranzosa - quando vorrò io - sbuffo e mi chiude la portiera in faccia. Ma che stronzo.

LOVE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora