24 - PIPER -

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Mi guardo allo specchio e mi autoconvinco che sono bella da mozzare il fiato. Mi trucco poco perché ho poco tempo e non sono nemmeno brava nel farlo, metto solo un pò di mascara e un pò di fard. Non ho nemmeno bisogno di mettere il rossetto per forte colore delle mie labbra, così metto solo il lucidalabbra trasparente. Per quanto riguarda i capelli li raccolgo in una coda alta. 

- Piper, muoviti ! - urla Piter bussando alla porta del bagno, ovviamente non faccio in tempo a dirgli che ho finito che con la sua poca pazienza entra impetuoso nella stanza, ma faccio finta di niente, dopotutto mi ci devo abituare - Come sto ? - gli chiedo - mmmh - fa finta di essere in dubbio ma so che gli piace, o almeno spero gli piaccia come mi calza l'abito - ti piace si o no ? - lo incalzo - si, e sappi che sei molto sexy con quei calzini natalizi - mi guardo i piedi e fisso i calzini con su il babbo natale che mi ha regalato Alex - avevo freddo ai piedi, ora li tolgo - mi sorride e sene va - comunque stai benissimo - arrossisco alle sue parole e ringrazio il cielo che se ne sta andando dandomi le spalle. Appena chiude la porta mi volto verso lo specchio - si, sono proprio una gran fregna ! - metto in fretta i tacchi bianchi, prendo la borsetta, anch'essa bianca e scendo di fretta per le scale.

Appena arrivo al piano terra le parole con cui mi accoglie sono queste - è una fortuna se non ti sei ammazzata correndo con quei cosi sulle scale - è davanti a me, un centimetro di distanza, tiene la porta aperta con una mano. Mi volto con foga sbattendogli i capelli su quella faccia da stronzo stupendo e mi dirigo fuori. Sento la sua presenza dietro di me, fino alla macchina quando entro dalla parte opposta in cui c'è l'autista che mi apre la portiera. In macchina stiamo zitti per tutto il tempo, io tengo lo sguardo sul finestrino e non essendo distratta da nulla, come sono stata per tutta la giornata, ripenso a mio padre. Ricordo quando mi ha insegnato ad andare in bici, o quando ha cercato di insegnarmi a difendermi. Penso a quanto lui amava mia madre, a quando entrambi si amavano, lui ha dato la sua vita per salvarla e io voglio un uomo che mi ami così tanto da mettersi davanti alla canna di qualsiasi pistola sia puntata su di me. Mio padre non avrebbe mai approvato questo matrimonio, per questo non glie lo avevamo detto, e mia madre non dovrà mai saperlo, sono sicura che morirebbe dentro. Lei e mio padre si sono conosciuti a una festa a casa del mio nonno materno. Lei era stata obbligata da mio nonno a rimanere nella sua stanza, per non interferire nella festa, o quello che era veramente, un ritrovo per fare accordi illegali, ma mia madre è uscita dalla finestra della sua camera, che era al piano terra ed è uscita in giardino per leggersi un libro. Anche mio padre però quella sera si allontanò dal salotto e uscì fuori a fumarsi una sigaretta, il tutto per allontanarsi da tutti gli schiamazzi e le schifezze che dicevano gli altri mafiosi. Mia madre sentendo un rumore dietro di lei si allarmò e si avvicinò a lui chiedendogli se fosse un ladro. Lì si sono conosciuti, lì al buio, illuminati solo dalla luna e dalla luce proveniente dall'interno della casa,  lì si sono innamorati e sempre lì si sono sposati e trasferiti, dopo aver passato qualche messe a incontrarsi di nascosto e dopo essere stati scopersi a fare l'amore, non una scopata qualsiasi, nella camera da letto di mio nonno. Poco prima del loro matrimonio i miei nonni materni morirono, uccisi ad un incontro che sarebbe dovuto essere di pace, mio nonno aveva lasciato a lei tutto ciò che aveva, così si sono trasferiti lì, e io sono cresciuta in quella casa stupenda fino ai miei diciotto anni, quando sono andata a vivere con mio fratello.

- Piper, ci sei ? - Piter mi percuote per la spalla e io gli do retta - ti ho chiamata quattro volte, siamo arrivati - mi scuso dicendogli che ero sovrappensiero e mi dirigo con lui all'interno del locale. 

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Dopo due ore sono seduta al tavolo solo con Piter, tutti gli altri sono andati a ballare, ma quando Piter me lo ha chiesto gli ho detto che avevo un pò di nausea, lui ovviamente a iniziato a dire che dovevamo tornare a casa e io ho insistito per restare perché non voglio tornare a casa e rimanere sola con lui - su allontaniamoci dalla folla e andiamo sulla spiaggetta qua da parte - mi dice tendendomi la mano, se inizialmente la nausea non esisteva ora c'è seriamente e non mi sento affatto bene, perciò afferro la sua mano e mi faccio trascinare da lui fino ad arrivare alla spiaggetta. Davanti all'entrata della spiaggia ci sono due guardie della sicurezza che dovrebbero impedire il passaggio delle persone, ma appena vedono Piter ci fanno passare - devi venire spesso qui - gli dico - si beh diciamo che questa spiaggetta e un posto ben nascosto da sguardi indiscreti per picchiare gente o scoparsi ragazze - appena dice l'ultima frase mi viene da morire e mi vien voglia di sboccargli addosso.

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