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Giza.
A circa 20 km a sud-ovest dalla capitale, Il Cairo, nei pressi del confine nord-orientale del governatorato omonimo.
Riva occidentale del Nilo.
Ovunque ci si volta, è possibile vedere la piramide di Cheope, e poi a seconda della vicinanza, si possono osservare anche quelle di Chefren e Micerino.
Qui è dove è nata Nora.
In atmosfera di festa continua, nonostante non manchino ladri, furbe volpi, e non si parla solo dei Fennec, e nel corso della storia anche i talebani hanno contribuito.

Il sole stava tramontano oltre la piramide più grande, e Nora non riusciva a separarsi da quella vista, forse perché semplicemente non voleva dover lasciare il borsone che aveva in mano e quella che aveva in spalla a tracolla, perché lasciarle cadere su quel terreno sabbioso che ormai la circondava, una volta che sua madre la avrebbe vista, avrebbe reso tutto reale, avrebbe permesso che sua madre la vedesse ancora come  la stessa figlia che combatteva per Maat e che, nonostante la stanchezza, non demordeva e metteva in atto ciò che Hiran gli aveva insegnato per difendere le ingiustizie che ogni giorno affrontava.

Quando la ragazza bionda si rivoltò in avanti, vide sua madre sulla soglia della porta; evidentemente doveva essere lì da un po', dato che un'espressione sorpresa aveva già lasciato il suo viso, sostituendolo con un sorriso che diceva più di mille parole...
Mentre la donna appoggiava una cesta di frutta che aveva in mano per poi avvicinarsi alla figlia, Nora effettivamente fece in tempo giusto a togliersi le borse di torno lasciandole cadere al suolo, per poi fare qualche passo, prima di ritrovarsi tra le braccia di sua madre, che per colpa dell'età era ormai leggermente più bassa rispetto a Nora e i suoi capelli neri ormai erano di un grigio scuro, alternato da diversi capelli bianchi; apparte questo, la donna sembrava ed era in perfetta salute, anche per questo Nora si sentì in colpa nell'aver detto a Flyn che non sarebbe tornata per un po' perchè sua madre aveva avuto un malore. Una scusa un po' esagerata, forse, ma era l'unica scusa che Nora riuscì a formulare sul momento.
E mentre compiva questa constatazione, Jersie, sua madre, mentre teneva stretta a se sua figlia, vide la famosa collana con un Ankh (☥), ebbe quella sileziosa conferma del motivo per cui Nora fosse tornata a casa.

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Qualche ora più tardi, Nora aveva raccolto i suoi capelli biondo platino in una coda laterale, che le ricadevano delicatamente sulla spalla; indossava un vestito nero molto semplice e leggermente scollato con spalline sottile, il tutto abbinato a scarpe col tacco, anch'esse nere.
Era diretta al Cairo Jazz Club, un  bar non molto distante dalla sua abitazione, ma non era per bere che andava lì, anche se ne approfitterà sicuramente. Il suo obbiettivo è quello di socializzare con vecchi conoscenti con lo scopo di ottenere qualunque cosa potesse farla arrivare ad Harrow.

"Sai che potrei fare io le mie ricerche e poi informarti quando so qualcosa, vero?"
La voce di Maat suonò seria, anche se sapeva benissimo che risposta le avrebbe dato la sua Avatar: "e dovrei lasciare a una dea tutto il lavoro? Nah, cerco di farmi dare un nome, poi tu dovrai aiutarmi a rintracciarlo" concluse questa notando nel riflesso dello specchio, che stava usando per indossare degli orecchini a cerchio, la dea seduta sulla ringhiera del balcone con un sorriso appena accennato:
"mi sembra equo"
Nora subito dopo sentì i passi di sua madre salire le scale della loro abitazione: "i soldi che mi avevi chiesto- disse con un leggero tono di rimprovero, anche se stava sorridendo, appoggiando sul tavolo un piccolo sacchetto contenente delle sterline egiziane -Come hai fatto a scordarti che non abbiamo lo stesso tipo di Sterlina che hanno gli Inglesi?"
"dai ora non farmi la predica che anche tu hai fatto lo stesso quando io avevo nove anni e con papà siamo andati in California per un paio di giorni e tu senza accorgetene stavi pretendendo di pagare con questa moneta al posto del dollaro" ridacchiò Nora ricordando perfettamente quella scena.

Ma fece l'errore di nominare suo padre all'interno della frase, facendo così riconcentrare sua madre sulla questione 'mia figlia è la protetta della dea che prima proteggeva mio marito'.
"non mi dirai nulla di quello che devi fare e del motivo per cui sei qui, presumo"
Nora sospirò: "mamma lo sai che meno sai, meglio è, non voglio rischiare che ti succeda qualcosa"
Jersie sospirò annuendo, per poi continuare: "almeno dimmi se sei da sola-"
"ho Maat" cominciò semplicemente, per poi rendersi conto che aveva bisogno di aprirsi con qualcuno al riguardo, e sua madre non poteva che essere la persona migliore:
"e...Marc, e sua moglie; o almeno siamo direttamente coinvolti io e Marc, ma conosci Layla"
"oh si che la conosco, determinata come suo padre- sospirò la più anziana, ricordando quello che era stato il suo migliore amico, così come Nora e Marc - il tempo di creare un passaporto falso con l'aiuto di sua madre e vedrai che prima di domani sera ti avrà già rintracciata e raggiunta" ridacchiarono insieme le due, data la veridicità di quelle parole.

𝖠𝖬    𝖨    𝖣𝖱𝖤𝖠𝖬𝖨𝖭𝖦Where stories live. Discover now