CAPITOLO 4

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Sunshine's POV.

Bella merda che ho combinato. Stash sta incazzato con me, ho fatto arrabbiare Mattia e Sarcina mi ha detto di cambiare mestiere. E tutto questo in meno di ventiquattro ore.

Che cazzo faccio? Prima voglio entrare da morire, mi dispero perchè mi hanno scartata  e poi, che ne ho la possibilitá, butto tutto a terra e lo calpesto. Pensare che migliaia di persone vorrebbero essere me mi fa rendere conto che forse non ho capito della fortuna che sto avendo.

Mi alzo dal divano e tolgo le cuffiette che sparavano "Uptown Funk" a mille e getto il cellulare sul tessuto del sacro oggetto meglio conosciuto con il nome di poltrona.

Vado verso il frigo e prendo una Coca Light.

«Ne prendi una pure per me?» domanda Shaila seduta al tavolino rosso con Michele, Valentina e...Briga e Stash.

Sbuffo riaprendo il frigo e prendendone un'altra. La poggio davanti a lei, passando tra Valentina e la bruna e mi allontano. Apro anche la mia. Ma poi la lascio sul bancone senza toccarla.

«Voglio rivisitare la canzone.» dico guardando la telecamera. «Mi è venuta un'idea.»

Mi arriva un Sms dalla redazione, mi fiondo sul divano. Che cazzata che ho detto, non ho assolutamente nessun'idea.
Puoi andare in sala canto.

Sorrido.

«Stasera vieni...» domanda Shaila da dietro le mie spalle.

«Stasera credo che proverò la canzone.» taglio corto dirigendomi verso l'uscita.

Quando passo accanto al tavolino rosso sento una mano tenermi il polso.

«Stesera vieni co me, te porto da na parte.» dice Mattia incatenando i suoi pozzi verdi con i miei occhi.

Annuisco lentamente.

«Accetto solo se vengono gli altri.» metto in chiaro sfuggendo dalla sua presa. Gli volto le spalle e vado in sala canto, come mi ha detto la redazione.

Quando apro la porta trovo il maestro e Rudy.

«Oh...non mi aspettavo...» mormoro lasciando perdere la frase. Stasera sono libera dato che è sabato, e anche domani, per fortuna. Oggi è una giornata da dimenticare, assolutamente.

«Bene, hai detto di avere delle idee, ascoltiamole.» dice Rudy seduto su una sedia mentre il maestro si posiziona al pianoforte, la sua postazione.

«Sinceramente, non ho idee nel senso di cambiare il testo o la sinfonia della canzone.» ammetto mettendo il testo e le note sul cavalletto. «Vorrei provare a farla in modo...da poter farla sembrare simile all'originale ma con tonalitá diverse.»

Rudy mi guarda con un sopracciglio alzato, credo che devo calmarmi e spiearmi meglio.

«Allora.» ricevo di nuovo l'attenzione di entrambi. «Invece di spingere la mia voce a chissà dove la voglio cantare con le mie tonalitá sulla stessa melodia.»

Aspetto che dicano qualcosa.

«Va bene.» dice il professore. «Cerca di tirare fuori la tua personalitá.»

Ancora non capisco cosa cazzo vogliono dire con questa frase. Io sono così, con il mio modo di fare, di pensare e di cantare.

«Cosa pensi quando le persone di parlano?» domanda. Lo guardo stranita, dove vuole arrivare?

«A cosa rispondere.» dico ovvia.

«E a cosa ti basi per rispondere?» chiede alzandosi dalla sedia e poggiandosi al muro.

SING |Mattia Briga||Where stories live. Discover now