1) Run

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"Fanculo!" imprecò correndo via in una delle stradine nascoste della città, completamente al buio, solo la luce lampeggiante di qualche lampione rotto.

Lo stavano inseguendo da troppo tempo e non riusciva più a correre, le sue gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro, e lui non era pronto a farsi prendere e magari finire in prigione.

Gli mancava il respiro per quanto stesse cercando di andare veloce, era affannato e aveva iniziato a tremare per lo sforzo.

Girò l'ennesimo angolo e in quel preciso momento si sentì morire dentro: altri due poliziotti gli stavano bloccando la strada e gli stavano puntando le pistole contro.

"Merda" sussurrò, serrando i denti e stringendo i pugni.

L'unica via di fuga era passare in mezzo ai due, ma non aveva tempo di attaccarli, né le forze e gli altri che gli stavano alle calcagna l'avrebbero raggiunto prima.

Non riusciva a credere che gliel'avessero fatta, ma non poteva di certo mollare adesso. Era riuscito a rubare il più grande gioiello del museo più importante di tutta la città, non si sarebbe fatto scappare l'occasione di rivenderlo ad un prezzo esagerato sul mercato nero e godersi finalmente la vita agiata che desiderava.

Era disposto a rischiare per avere la vita che aveva sempre sognato, perciò non perse altro tempo e attaccò per primo. Tanto non avrebbero sparato, non lo fanno mai.

Si scagliò contro le due guardie, il suo coltello nella mano sinistra, pronto a scagliare il primo colpo, che andò dritto a segno nella spalla di uno dei due uomini.

Questo cadde a terra, gridando per il dolore, e Jisung si spostò verso l'altro.

Ma quest'ultimo fu più veloce e, a grande sorpresa del ragazzo, premette il grilletto.

Il colpo di pistola volò dritto verso il corpo di Jisung che, colto alla sprovvista non riuscì a spostarsi di un millimetro. Si sentì probabilmente in tutto il quartiere il grido di dolore del ragazzo.

Il proiettile finì nello stomaco di Jisung, verso sinistra, e il sangue aveva iniziato a sporcare la sua maglietta bianca, appena coperta dalla giacca azzurra.

Jisung si portò una mano alla ferita, e riuscì a tenersi in piedi quanto basta per scagliare il coltello contro il poliziotto e correre via.

Gemeva di dolore mentre correva con le sue ultime forze verso non so dove, doveva soltanto trovare un rifugio per sfuggire alla polizia, per il resto avrebbe trovato un modo.

Fu proprio quando stava per voltare l'angolo, che andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
Cadde rovinosamente a terra, con la testa che gli girava e le gambe che sembravano averlo abbandonato per sempre.

"Yah- attento!" disse lo sconosciuto, un ragazzo poco più grande di lui, ma che l'apparenza avrebbe detto totalmente il contrario. Era alto quanto Jisung forse, ma più mingherlino.

"C-cazzo" Jisung non riusciva più a trattenere i gemiti e le smorfie di dolore, ora che era a terra voleva solo restare lì e fingersi morto, riposare almeno.

"U-uhm...tutto bene?" chiese il ragazzo, avvicinandosi cautamente al povero Jisung, che sembrò non ascoltarlo nemmeno. Non riusciva a pensare ad altro che al dolore e forse non si era neanche accorto della presenza del maggiore. Si era dimenticato della polizia che lo inseguiva, e anche del suo obiettivo.

"Scusami, forse ho svoltato l'angolo troppo in fretta, ma tu andavi veloce- oddio!" il ragazzo si portò le mani alla bocca quando si accorse del sangue che c'era sulla maglietta di Jisung, facendolo sussultare.

Mad Love - MinsungOnde as histórias ganham vida. Descobre agora