2) You know me

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Jisung si svegliò la mattina seguente, molto tardi, e quando aprì lentamente gli occhi si rese conto di non essere nel suo appartamento, ma in uno nuovo, più piccolo e ordinato.

Non si ricordava niente degli eventi della sera prima, la sua mente era come spenta, vuota.

Riuscì a riattivarla soltanto quando spostò lo sguardo e sussultò, vedendo il viso di Minho, il ragazzo che lo aveva aiutato la sera prima.

Quest'ultimo dormiva tranquillo, seduto per terra e con la testa appoggiata sul divano, accanto a lui. Jisung pensò che fosse tenero in quel momento, ma scosse la testa, ignorando quei pensieri stupidi.

Fece come per alzarsi, ma una fitta al ventre lo spinse a stendersi di nuovo sul divano. Si ricordò della ferita e guardò sotto la coperta, il grande cerotto bianco, sporco di sangue, sul suo fianco.

Si morse il labbro e cercò di non pensare al dolore, ma proprio in quel momento un altro pensiero gli occupò la mente: il gioiello.

Non aveva né la sua maglietta, né la giacca nella quale aveva riposto l'oggetto la sera prima, quando lo aveva rubato.

Si guardò intorno e la vide, appoggiata sulla sedia del tavolo lì vicino.

Che Minho avesse guardato nelle sue tasche? Che avesse trovato il gioiello? L'avesse nascosto?

No, non poteva essere così, altrimenti avrebbe già chiamato la polizia. Così pensò il castano.

Decise di provare ancora una volta ad alzarsi, ma niente, non ci riusciva proprio. Era come immobilizzato, un minimo movimento e il dolore gli prendeva tutto il corpo.

Per via di quei movimenti, Minho aprì gli occhi, alzando lentamente la testa per controllare cosa stesse succedendo, e vide Jisung.

"Ehy...no, fermo...ti farai male" sussurrò con la voce ancora impastata dal sonno.

"Devo andarmene" disse soltanto Jisung, confondendo Minho a tal punto da mostrare le rughe d'espressione sulla sua fronte.

"Ma- non puoi, sei ferito...dove vorresti andare?" chiese innocentemente, guadagnandosi uno sbuffo da parte del castano, che roteò gli occhi.

"A casa mia" si tolse la coperta di dosso, rimanendo a petto nudo e riuscendo finalmente ad alzare il busto e sedersi sul divano.

"Allora perché non me l'hai detto ieri notte, quando non avevo la minima idea di cosa fare?" chiese Minho incrociando le braccia al petto e guardandolo storto.

"Oh scusa se ero troppo intontito per pensare ad una soluzione! Sai com'è, stavo morendo dissanguato!" disse ironico Jisung, con un tono un po' troppo arrogante, ma che fece abbassare la testa a Minho.

Il castano vide il maggiore mordersi il labbro inferiore e si sentì subito in colpa per come si era rivolto al moro.

"Senti...mi dispiace per quello che ho detto, ma io non dovrei trovarmi qui" disse sospirando guardandolo, ma Minho ancora non alzava la testa.

"Sì beh...un grazie per averti salvato il culo sarebbe carino...ma non fa niente, se vuoi andare non posso trattenerti. Ma sappi che non ti aiuterò ad alzarti, quindi fatti tuoi se non ci riesci" Minho fece spallucce e si alzò da terra per andare verso la cucina, con un sorrisetto soddisfatto in viso.

"Uff...e va bene, hai vinto! Rimango qua" sbuffò Jisung, appoggiando la testa contro il divano e guardando Minho entrare in cucina e sparire dietro un mobile.

"Hai fame?" chiese il moro dall'altra stanza, e Jisung sentì il suo stomaco rivoltarsi a quella domanda.

"Uhm...non proprio" sentì dei rumori provenire dalla cucina, come se Minho stesse cercando di prendere qualcosa.

Mad Love - MinsungDonde viven las historias. Descúbrelo ahora