𝙪𝙣𝙠𝙣𝙤𝙬𝙣 𝙗𝙤𝙮 ჴ 𝟬𝟭

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𝘬.𝘢𝘬𝘢𝘢𝘴𝘩𝘪.

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Durante la stagione invernale non c'era nulla di meglio di una calda e accogliente caffetteria. Era posta sull'angolo di una piccola stradina poco affollata nella periferia della città ma, nonostante questo, era frequentata sempre da numerosi clienti. Io lavoravo proprio in quel negozio dall'aspetto vintage ed elegante e, fin da subito, mi ero ambientata, trovando il personale molto cordiale ed amichevole. Era davvero il luogo ideale nel quale lavorare.

...

Era una fredda mattina di gennaio, il vento soffiava indisturbato accarezzando le fronde degli alberi e una leggera foschia aveva avvolto la città. Mi recai al lavoro percorrendo l'abituale tragitto in pietra calciando, di tanto in tanto, alcuni sassolini posti al lato della strada. Raggiunta l'entrata, sfilai il pesante mazzo di chiavi dalla tasca del mio lungo cappotto ed aprii il locale, preparando poi il tutto per l'arrivo dei clienti.


Mi avvolsi in vita il grembiule pulito nero, legando in un fiocco i sottili lacci, raccolsi i capelli in una coda lasciando sfuggire all'elastico due piccole ciocche che ricadevano sul mio viso e attesi l'entrata dei miei colleghi, i quali avrebbero lavorato durante il mio stesso turno.

Mi avviai verso il bancone, poggiando un gomito sul piano in marmo e sostenendo con la mano il mio volto annoiata. Il silenzio aleggiava nel locale, permettendo di udire il fruscio delle fronde degli alberi.

Il leggero campanellino causato dall'apertura della porta, attiró la mia attenzione e un ragazzo dai capelli argentei ne varcò la soglia, regalandomi il suo solito sorriso radioso.

"Perdona il ritardo" si scusò indossando, nel mentre, la sua uniforme.

"Non ti preoccupare Sugawara-san" dissi ricambiando quel sorriso che mi tirava sempre su di morale.

Sugawara Koshi, un ragazzo di due anni più grande di me, gentile ed educato che trasmette allegria e buon umore e sempre pronto ad aiutare gli altri. Mi è sempre stato accanto nei momenti più bui, dandomi consigli, ascoltandomi e confortandomi cercando di farmi stare meglio. È una delle poche persone di cui mi fido ciecamente.

"Deduco che Nishinoya non sia ancora arrivato" disse Sugawara guardandosi intorno e assaporando la calma che, raramente, si formava nel locale.

"Oggi non verrà, ha detto di non sentirsi molto bene" spiegai.

Koshi annuì, prelevando i vassoi di dolci appena sfornati e adagiandoli dietro la piccola vetrina a disposizione dei clienti.

𝔠𝔦𝔠𝔞𝔱𝔯𝔦𝔠𝔦 ⎬ 𝑘.𝑎𝑘𝑎𝑎𝑠ℎ𝑖Where stories live. Discover now