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𝘬.𝘢𝘬𝘢𝘢𝘴𝘩𝘪
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✒____𝐓𝐇𝐈𝐑𝐃 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐎𝐍'𝐒 𝐏𝐎𝐕
L'oscurità avvolgeva l'umile stanza del ragazzo, il quale sedeva sul soffice materasso in attesa del solito mostro che lo accompagnava oramai ogni sera. Gambe al petto, schiena appoggiata alla spoglia parete, nel mentre la sua mente gli fece ripercorrere gli avvenimenti di quel giorno. Il suo respiro si fece irregolare e sempre più affannato dopo aver ricordato quelle parole, parole che per lui erano come tante piccole lame infilzate nel suo cuore ora spezzato.
'Non sei abbastanza per me, non lo sei per nessuno'
Le sue mani tremanti passarono tra i capelli corvini che tirò leggermente, dando poi sfogo alle sue emozioni, lasciandosi controllare da queste. Decise di lasciarsi completamente andare, in preda a quelle emozioni e sensazioni per lui insopportabili.
Lacrime di dolore scesero dai suoi occhi blu, e numerosi singhiozzi lasciarono le sue labbra lievemente secche.
"scusami" sussurrò.
Un nodo prese forma nella sua gola, portandolo a faticare nel deglutire. Teneva la sua mano destra fra i capelli nel mentre stringeva, con l'arto sinistro, il tessuto del maglione in lana color panna dal lato del cuore.
Affondò i denti nel labbro inferiore, facendo fuoriuscire una minima quantità di liquido rosso a causa della troppa pressione, finendo poi in bocca, lasciandogli un cattivo sapore di ferro.
Per via dell'ansia costante che provava, era solito mordicchiarsi le dita o le delicate labbra quando si trovava da solo e, questo brutto vizio, gli causava il sanguinamento di esse. Infatti, ogni qualvolta che usciva di casa, cercava di nascondere le mani nel modo più opportuno, in modo da non renderle visibili alle persone circostanti.
Numerosi pensieri autolesionisti affiorarono dai meandri della sua mente, portandolo ad addentare la carne delle sue già arrossate dita, aumentando pian piano la forza esercitata.
Alcuni piccoli rivoli di sangue lasciarono le fresche ferite, percorrendo il profilo della mano del ragazzo.
Si sarebbe occupato più avanti delle lesioni ai suoi arti.
