capitolo 15: posso sapere il tuo nome?

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Sono partita per ľItalia perché avevo bisogno di allontanarmi da quel posto tossico, pieno di persone che non mi meritano.

In questo periodo mi sento persa, non so più che cosa voglio e chi voglio al mio fianco.

In questo momento mi trovo in un appartamento a Roma città, sono qua da due giorni ormai. Avevo bisogno di partire per lasciarmi tutto alle spalle.

La morte di mia madre, ľossessione di Tayler per me, ľindifferenza di CARLA e ľinsensibilità di James, mi hanno distrutta.

E Come se non bastasse, Al check-in le guardie mi hanno sequestrato la mazza chiodata in ferro caldo. Peggio di così non poteva andare no?

Ora sono le 18.00 e il sole è ancora alto, quindi decido di andare a fare un aperitivo in centro.

entro in un bar accattivante di nome "Bell ù caffè", mi siedo, e ordino una bella birretta ghiacciata.

Amo gli italiani, sono così accoglienti, e anche se non capisco una mazza dei loro gesti, ogni volta ne rimango incanta.

Ad un certo punto, mentre mi sto sorseggiando una seconda bottiglia di birra poretti, si siede al mio tavolo un ragazzo dall'età indefinita.

"oiiii, è occupato? Posso sedermi?"

"Amo, sei già seduto. Comunque no no, non è occupato"

"Bene; bene. È solo che eri da sola a questo tavolo. Quindi mi sono avvicinato per farti compagnia"

"Bhe devo dire che è un gesto molto nobile da parte tua, signor?"

"Il mio nome? Bhe ora non è importate che tu lo sappia😌. Il resto verrà da se"

Rimasi sconvolta da questo italiano così espansivo e a tratti molto misterioso.

Decisi di non indagare ulteriormente sul suo nome. Per il resto, continuai a parlarci per tutta la serata. Uscimmo dal bar verso le 21.00 dopo quasi 3 ore passate su quel piccolo tavolo.

Le ore passarono velocissime.

"Signorina, mi scusi ľimpertinenza, ma non mi è ancora chiaro del perché tu sia scappata dalľAmerica per venire qua"

"Avevo bisogno di non pensare e di allontanarmi un po da quel posto tossico."

"La capisco benissimo sà? Ma i suoi genitori cosa ne pensano?"

"Bheee, mio padre è un barbone che non vedo da più di un anno, e mia madre- bhe, lei... è morta qualche giorno fa"

"Mi dispiace molto per la sua perdita"

Fino a quel momento stavamo camminado, ma io mi fermai di colpo. Mi misi davanti a lui, ci guardammo per qualche istante negli occhi, e poi...

E, il resto potete solo immaginarlo. Mi baciò, e io baciai lui. Non so che cosa mi stesse succedendo in quel momento, ma per una sera, mi dimenticai tutti i miei problemi.

Lo portai nel mio appartamento dove cominciammo a farlo sul mio letto di seta.

I dettagli preferisco tenermeli per me, ma quello che posso dire è che è stato tutto così perfetto. Davvero.

Il mattino seguente si stava vestendo quando gli chiesi:

"Scusami, prima che tu te ne vada, posso sapere il tuo nome?"

"io ti dirò il mio nome, ma tu promettimi che non mi dirai il tuo."

"Va bene"

"Mi chiamo..."

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Un Amore ConsensualeWhere stories live. Discover now