Capitolo 54

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POV. ADAM MILLER

Dopo che le porte dell'ascensore si aprono al quinto piano.

Io e Aaron senza guardare intorno e sicuri sui nostri passi andiamo verso la stanza di Nick, dove fuori stanno facendo da guardia alcuni miei uomini.

Appena sto per aprire la porta della stanza dove sta Nick Read.
Sento che inizia a suonare il mio cellulare.

"Aaron vai pure dentro e dagli una lezione, mentre io rispondo alla chiamata.
Ah e non conciarlo male, perché vorrei sfogarmi anche io su di lui" dico io a mio cugino, per poi accettare la chiamata.

"Pronto!" dico io rispondendo al cellulare, senza vedere il nome di colui che mi sta chiamando.

"Adam sono io, Daniel" mi dice la persona che è dall'altro del telefono.

"Come mai mi hai chiamato, Daniel?" chiedo io a Daniel, mantenendo la calma.

"Ti ho chiamato per Norah e inoltre anche per il fatto di venire a chiedere la sua mano" mi dice Daniel.
Siccome in precedenza dopo la chiamata che avevo fatto fare da Norah, avevo poi parlato con Daniel di quello che c'era stato tra lui e mia sorella.

"Daniel, penso che sia meglio fare al più presto possibile una festa di fidanzamento e poi il matrimonio, anche perché non vorrei che te e Norah tiraste per le lunghe il fidanzamento.
Siccome le voci nel nostro mondo girano alla velocità della luce e qualcuno può venire a sapere ciò che avete fatto e quindi poi intercettare il matrimonio" dico io a Daniel, anche se preferivo lasciare Norah alla villa in campagna per un po' di tempo.

"Hai ragione Adam.
Facciamo una festa di fidanzamento veloce e poi il matrimonio prima che qualcuno eventualmente venga a sapere ciò che c'è stato prima tra me e Norah, e lei debba subire una punizione in base alle regole dell'organizzazione" mi dice Daniel con una voce compresiva.

"Quando preferisci fare la festa del fidanzamento?" chiedo io a Daniel.

"Non lo so, Adam.
Facciamo che tra qualche giorno, vengo a chiedere la mano di Norah con la mia famiglia da te.
E poi decidiamo anche una data per la festa di fidanzamento e per il matrimonio" mi dice Daniel.

"Va bene, allora ti aspetto insieme a tutta la tua famiglia tra qualche giorno" dico io a Daniel.
Per poi salutarlo e riattaccare la chiamata.

"Signor Miller, come aveva ordinato, abbiamo portato tutte le persone che camminavano inutilmente per il piano e che ci sembravano sospettati in una stanza.
Se vuole, possiamo già procedere noi a controllare se portano con sé qualche arma o se sono dei complici di Read.
Nell'altro caso aspettiamo la sua presenza, per cominciare i controlli" mi dice un uomo che lavora per me.
Mentre sto per entrare nella stanza in cui è presente il malcapitato su cui mi sfogherò.

"Comincerete i controlli in mia presenza, perché non voglio errori e anche perché vorrei vedere personalmente come farete i controlli" dico io all'uomo con una voce fredda e seria, per poi entrare nella stanza.

Appena entro nella stanza, vedo Nick Read, senza maglia, legato su una sedia con il naso che gli sanguina e alcuni lividi sul corpo.

Poi vedo davanti a Read, Aaron senza la giacca del suo completo e incazzato nero, che non si accorge nemmeno della mia presenza.

Vedo che mio cugino, ha le mani chiuse a pugni e che poi ad un certo punto, tira un gancio desto a Read colpendo sulla mascella.

"Penso che per ora possono bastargli questi colpi, Aaron" dico io con una voce divertita, guardando Read.

Vedo che sentendo la mia voce.
Aaron si riprende un po' dalla sua furia e viene verso di me.

"Come mai ci hai messo così tanto tempo ad entrare?
Tutto bene?" mi chiede mio cugino quando mi è davanti, a voce bassa, siccome nella stanza siamo circondati dai nostri uomini.

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