Capitolo 56

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POV. YASMIN RAMSEY

È da un paio di minuti che Adam ha la mano sul mio ventre e lo sta accarezzando quasi con dolcezza.

Sembra anche perso nei pensieri, mi chiedo che forse si sta immaginando il nostro bambino tra le sue braccia.
Mentre io, lo sto guardando e quasi fissando dopo tutti questi giorni in cui l'unica cosa che desideravo era averlo accanto a me.

Lo osservo anche curiosa di vedere questo suo lato diverso dal solito, perché generalmente Adam non si comporta in questo modo affettuoso ed è sempre freddo e serio in ogni circostanza.

Ricordo che prima che mi cacciasse dalla villa, si era comportato in maniera gentile con me solo per poco tempo e dopo quel comportamento gentile, avevo avuto a che fare con la sua ira.

"Perché mi stai fissando?
Devi dirmi qualcosa?" mi chiede ad un certo punto Adam.
Svegliandomi dai pensieri e spostando lo sguardo dalla mia pancia al mio viso e guardando accuratamente ogni suo dettaglio.
Soffermandosi di più sulle mie labbra e guardandole quasi con desiderio, come se sta trattenendo l'impulso di baciarmi.

"No, non devo dirti nulla e non ti stavo fissando" dico io guardandolo negli occhi.

Per poi girare la faccia dall'altro lato, così che lui non pensi a baciarmi e io riesco a ignorare la sua presenza, il suo sguardo pieno di desiderio e a non cedere a un bacio.

"Guardami e non ignorarmi, Yasmin" sento dire da Adam, mentre sto facendo finta di guardare la stanza.

"Non ti sto ignorando.
Sto guardando la stanza, guarda quanto è bella" dico a Adam, giustificandomi.

"Si, infatti vedendola bene l'unica cosa che mi viene da dire è che fa schifo.
Comunque, guardami quando ti parlo" dice Adam con una voce infastidita, forse a causa del mio atteggiamento.
Giro la testa verso di lui, per non farlo arrabbiare siccome è già infastidito.

"Ora mi sono girata.
Devi dirmi qualcosa?" chiedo a Adam infastidita e scocciata, per come mi ha parlato ordinandomi di girarmi verso di lui, come se sono la sua schiava che deve per forza ascoltare ogni suo desiderio.

"Non parlarmi in questo modo e con questo tono infastidito, Yasmin" mi dice Adam con una voce seria, riprendendomi.

"In che modo ti ho parlato?" gli chiedo io, infastidita.

"Sai meglio di me come mi hai parlato ed è meglio se eviti di parlarmi in questo modo inappropriato.
Comunque, non mi va di litigare con te, sopratutto ora che sei incinta" mi dice Adam all'inizio con un tono di voce serio, ma poi con un po' di dolcezza nella voce.

"Va bene, non ti parlerò più così" gli dico io, per non farlo arrabbiare e per finire la nostra discussione.

"Molto bene.
Comunque, volevo sapere da quant'è che sai di aspettare mio figlio?" mi chiede Adam guardandomi negli occhi.

"Nostro figlio, perché è anche il mio bambino o bambina" dico io, guardandolo male e correggendogli la frase.

"Si, lo so che è anche tuo o tua.
Ora rispondi alla mia domanda" dice Adam con una voce scocciata.

"Ho scoperto oggi che sto per diventare mamma e te, papà" dico io, sorridendo e accarezzando la mia pancia.

"Meglio.
Hai saputo di quanto sei incinta?" mi chiede Adam quasi in maniera premurosa.

"Si, l'ho saputo.
Sono incinta di sette settimane e sai ho fatto anche l'ecografia e sentito anche il battito.
È stato il momento più emozionante e magico della mia vita" dico io a Adam, emozionata.
Immaginando di nuovo quel momento in cui ho visto il mio piccolo e sentito il battito del suo cuoricino.

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