•𝙵𝚘𝚛𝚐𝚎𝚝 𝚠𝚑𝚊𝚝 𝚒 𝚜𝚊𝚒𝚍•

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Appena ritornarono a casa, ad accoglierli fu il padre.
Quest’ultimo,sorpreso di vedere Jungkook, fece subito la stessa domanda che aveva fatto Deiji ai due ragazzi e Taehyung ,per la seconda volta, dovette rispondere con un “No” secco.

Quando Hayoon li chiamò, avvisandoli che la cena fosse pronta, i tre uomini affamati, si catapultarono nella cucina per poi fiondarsi nei propri piatti.

<<Jungkook allora tu sei
di Seul?>> chiese il padre di Taehyung mentre assaporava l’aspro sapore del vino rosso.

<<No, in realtà sono nato a Pusan poi mi sono trasferito a Seul>>rispose Jungkook continuando a mangiare con calma il suo piatto.

<<Ah, ti sei trasferito per questioni lavorative dei tuoi genitori o?>> continuò il padre di Taehyung, ma non sapeva che avesse toccato un tasto dolente per Jungkook.

Hayoon lanciò sguardi di comprensione a Jungkook, ma quest’ultimo fece di tutto per non avere una delle sue crisi o uno dei suoi pianti isterici.

Jungkook fece un lungo respiro per poi schiarirsi la voce e rispondere alla domanda del padre di Taehyung.

Onestamente, Jungkook non sapeva se dire la verità sui suoi genitori o inventare qualcosa a caso.

<<Mi sono trasferito perché volevo frequentare la scuola di Seul invece di Pusan, quindi dato che avevo gli zii a Seul perché non approfittarne?>> rispose Jungkook con voce flebile, trattenendo le lacrime.

In quella stanza solo la madre di Taehyung sapeva la verità sul passato di Jungkook e solo a pensarci a quella donna le vennero il brividi.

Dopotutto nel suo lavoro l’empatia andava usata, ma non troppa: infatti con Jungkook la situazione era degenerata, quando Hayoon faceva da psicologa a Jungkook le scappavano anche delle lacrime mentre ascoltava i lunghi discorsi del moro.

Jungkook iniziò ad andare da lei all’età di 11 anni, pur essendo un ragazzino aveva bisogno di una psicologa infantile invece lui si sentiva più a suo agio nel parlare con Hayoon, perciò i suoi zii decisero di aiutarlo e portarlo ogni giorno da Seul a Taegu per le sue sedute.

Jungkook è stato in depressione per circa cinque anni, ma lo era ancora tutt’ora.
Hayoon lo capiva, era difficile riprendersi dai traumi infantili,ma non solo da quelli.

Dopo aver finito di cenare, Jungkook e Taehyung andarono nella camera del minore per prepararsi per la notte.

<<Ti serve un pigiama?>> chiese Taehyung aprendo le ante del suo armadio.
<<Ecco,io ho un brutto vizio>> rispose timido Jungkook e Taehyung inarcò il sopracciglio iniziando a guardarlo confuso.

Cosa intendeva Jungkook?
E quale brutto vizio aveva?
"Cosa c’entra un brutto vizio con il pigiama?" pensò Taehyung.

<<Quale brutto vizio?>>
<<Ecco io dormo in boxer, non mi piace dormire in pigiama>>

Taehyung si tinse tutto di rosso e per non farsene accorgere infilò tutta la sua testa nell’armadio.

<<Se ti da fastidio p->>
<<N-No, non mi d-da fastidio, dopotutto s-siamo due maschi>> se la rise Taehyung.

Anche se a ciò che aveva detto non ci credeva nemmeno lui prese velocemente il pigiama e si chiuse in bagno per metterselo.

Non voleva spogliarsi davanti a Jungkook, sarebbe stato imbarazzante, ma lo sarebbe stato di più quando Taehyung avrebbe dovuto dirgli della sua fissazione nel dormire abbracciato a qualcosa o qualcuno.

<<Jungkook>> disse Taehyung appena uscì dal bagno.

Jungkook alzò il capo e si addolcì alla vista di Taehyung con un pigiamino rosa addosso, il maggiore era già in boxer sotto le coperte, Taehyung riuscì a vedere solo i suoi pettorali, pettorali che aveva già visto.

𝙼𝚢 𝚏𝚒𝚛𝚜𝚝 𝚕𝚘𝚟𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora