•𝙻𝚘𝚛𝚍 𝚜𝚊𝚟𝚎 𝚖𝚎, 𝚖𝚢 𝚍𝚛𝚞𝚐 𝚒𝚜 𝚖𝚢 𝚋𝚊𝚋𝚢•

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Taehyung era a telefono con Hoseok.

Jungkook iniziò a scocciarsi allora salì al piano di sopra.

Mentre andò in camera sua mise le mani in tasca e si accorse che avesse ancora la bustina ,che gli aveva dato Ander, in tasca.

Si voltò di scatto per assicurarsi che non ci sia Taehyung per poi chiudersi in bagno.

Si guardò allo specchio, si aggiustò i capelli e la canotta che indossava.

Guardò la bustina, aveva promesso a Taehyung che avrebbe smesso di farne uso, aprì il piccolo cestino che c'era nel bagno.

Voleva gettarla, ma non ci riuscì.

La lanciò sul pavimento e imprecò infastidito.

Era un casino, un fottuto casino, la voleva, ma se l'avesse presa avrebbe perso Taehyung.

Amava così tanto Taehyung, ma allo stesso tempo amava quella polverina dal colore bianco cristallino.

Tanto Taehyung non verrà mai a saperlo no?

Prese la bustina, la mise sul lavandino e la sniffò velocemente.

Iniziò a girargli la testa.

Poggio la sua schiena contro il muro e si massaggiò il naso.

<<Cazzo questa si che è pesante>> rise per poi uscire dal bagno.

Era fatto.
Letteralmente fatto.

Scese le scale e raggiunse Taehyung.

<<Kookie>>
<<Potrei avere un orgasmo solo a sentire questo nomignolo uscire dalla tua bocca>>rispose Jungkook per poi baciare il minore e sedersi accanto a lui sul divano.

<<È normale che devi sempre fare il pervertito?>>chiese Taehyung con voce dolce simile a quella di un bambino.

<<Non sai quanto cazzo ti amo Taehyung>>rispose Jungkook, anche se la domanda che gli aveva fatto Taehyung era un'altra, ma lui aveva perso seriamente il senno.

Taehyung arrossì e gli baciò le labbra.

<<Ti amo anch'io Kookie>>

<<Ehi ragazzi siamo arrivati!>> esclamò la zia di Jungkook entrando in casa.

<<Avete comprato il sushi?>> chiese Jungkook mettendo Taehyung tra le sue braccia.

<<1) Aww che carini che siete, 2)Si>>rispose la zia entrando in cucina.

Jungkook iniziò a baciare tutto il viso di Taehyung e il minore rise.

<<Kookie>>
<<Cazzo Tae non dirlo sennò mi
eccito>> gli sussurrò Jungkook all'orecchio di Taehyung senza farsi sentire dai suoi zii.

<<Kookiee>>continuò a dire Taehyung sorridendogli.

Jungkook mise Taehyung tra le sue gambe e attorcigliò le sue mani attorno alla vita del minore.

Taehyung rise e continuò a canticchiare il nomignolo "Kookie"

<<Tae vuoi per caso essere sbattuto davanti ai miei zii?>> lo minacciò Jungkook.
<<Mmm...kookiee>> continuò Taehyung.

Jungkook strusciò la sua erezione sul di dietro di Taehyung, facendo così ansimare il minore.

<<Ragazzi venite a mangiare>> li chiamò lo zio.

Taehyung sorrise maliziosamente e Jungkook lo guardò male.

Si sedettero a tavola per poi iniziare a mangiare quella meravigliosa delizia.

Taehyung amava il sushi, ne era dipendente.
Sarebbe stato capace di mangiare sushi per dieci giorni di seguito.

<<Domani festeggio il compleanno con i tuoi amici kook?>> chiese la zia.

<<Non voglio festeggiarlo, non è nulla di speciale>> rispose indifferente Jungkook.

In effetti per Jungkook il suo compleanno era un giorno normale, come tutti gli altri.

Non gli piaceva festeggiare il suo compleanno, proprio perché si ricordava di ciò che era avvenuto con Andrew e Sunho.

Perciò da una parte odiava il suo compleanno.

Durante quel giorno nella mente di Jungkook frullavano solo ricordi strazianti del suo passato.

"Che schifo" si ritrovò a pensare.

Purtroppo non era una novità, Jungkook si paragonava sempre ad uno schifo perché così doveva essere.

Un semplice schifo.

Era colpa sua se era uno schifo.
Era lui che si era trasformato in uno schifo, quindi non poteva prendersela né con Sunho né con Andrew.

Andrew era morto e Sunho ha rispettato la regola numero due, doveva farlo anche lui?

Doveva anche lui rispettare la regola numero due e raggiungerli?

Si, se fosse stato un vero amico avrebbe dovuto farlo.

Ma la loro non era un'amicizia e lui era troppo spaventato per tentare il suicidioe mettere fine alla sua orribile vita.

Finita la cena i due tornarono in camera di Jungkook per dormire.

Taehyung indosso il suo pigiamino e Jungkook restò in boxer.

<<A cosa stai pensando?>>chiese Taehyung sdraiandosi accanto al suo fidanzato e abbracciarlo come un cuscino.
<<Un po' a tutto>>

<<mmm qual'è questo tutto Kookie?>> lo invitò Taehyung a parlare.

<<Come fai a stare ancora con me Taehyung dopo tutte le cose che ti ho detto sul mio passato?>>

<<Kookie, è passato, è una cosa vecchia...perché dovrei giudicarti per una cosa che hai fatto alla tua giovane età? Io potrei giudicarti per qualcosa che potresti fare ora, nel tuo presente, nel nostro presente>>

Jungkook baciò Taehyung di scatto.

Non riusciva a guardarlo negli occhi perché aveva già infranto la promessa che gli aveva fatto.

Si sentiva una merda appena incrociava lo sguardo del minore, ma nello stesso tempo anche un'egoista.

Sapeva che prima o poi le sue azioni sarebbero cadute sui sentimenti di Taehyung, sapeva che prima o poi anche Taehyung ne avrebbe sofferto.

Doveva proteggerlo.
Non poteva e non voleva fargli del male.

E Jungkook sapeva che se Taehyung sarebbe rimasto un minuto di più al suo fianco il minore prima o poi avrebbe solamente provato emozioni e sensazioni negative.

Perché accanto a Jungkook non si poteva provare felicità o serenità, perché lui era fatto così, lui non poteva avere una relazione con qualcuno senza influenzare quel qualcuno nelle sue scelte.

In poche parole, non poteva avere una relazione con Taehyung senza influenzarlo sentimentalmente su ciò che provava Jungkook.

Sulle scelte che faceva Jungkook.

Hoseok aveva ragione quando disse a Taehyung di non affezionarsi a Jungkook o sarebbe caduto con lui.

Anche se non lo conosceva benissimo, Hoseok aveva capito qualcosa sui problemi che aveva dentro di sé Jungkook.

Lo aveva capito quando Jungkook confidava alcune cose a Jimin e Hoseok era li ad origliarli, lo aveva capito dagli atteggiamenti di Jungkook, ma soprattutto lo aveva capito quando vide Jungkook sniffare qualcosa nella camera di Jimin.

E quel qualcosa era stata e sarà la rovina di Jungkook.

Ma dopotutto la colpa di Jungkook era solamente la dipendenza che aveva per quella fottuta roba.

𝙼𝚢 𝚏𝚒𝚛𝚜𝚝 𝚕𝚘𝚟𝚎Where stories live. Discover now