10-Barabba II

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Il pomeriggio è passato velocemente. Ne io ne Lauro i siamo rivolti parola, ma forse è meglio così.
<Edo vado a farmi la doccia che è tardi, ma dopo non è che mi accompagneresti all'intervista?> gli chiedo supplichevole. Sapere che tra il pubblico c'è qualcuno che conosco mi tranquillizza. <Non posso stellì, oggi io e i ragazzi stiamo in studio tutto il giorno. Perché non chiedi a Lauro? So che non ha piani per oggi> mi fa l'occhiolino <pischè famo così, io t'accompagno però poi dopo tu me paghi a cena> Lauro entra nella stanza senza degnare di uno sguardo ne a me ne al ragazzo al mio fianco. <Ci sto però tu ti devi vestire a modo e non devi farmi innervosire sennò ti abbandono in mezzo alla via> gli punto il dito contro <di questo non te devi preoccupà> non sono molto convinta che sia Lauro a venire con me, mi mette parecchia soggezione ma sempre meglio di andare da sola.
Vado a farmi la doccia, aggiusto i capelli, mi trucco e mi vesto. Il vestito è molto sexy, è nero lungo fino ai polpacci, tutto aderente, la schiena scoperta fino al sedere e sul davanti uno scollo a cuore molto profondo. Indosso delle scarpe rosse col tacco ed esco dalla camera. <Lauro sei pronto? È tardi, dobbiamo andare> le mie parole fanno girare tutti i presenti nel salone che mi guardano con la bava alla bocca, specialmente Pier Francesco e Lauro. <o madre santa, ma sei una dea greca, sei bellissima> è Pier a rompere il silenzio imbarazzante che si è creato <Grazie Piè> gli sorrido imbarazzata. Il mio sguardo ricade su Lauro. Indossa una camicia bianca con i primi due bottoni sbottonati e dei jeans semplici neri. Sta da Dio davvero.
<Si ok ok piccioncini, ora annamo però che famo tardi> il tono di Lauro sembra infastidito e la conferma viene quando entriamo in macchina e lui sbatte con tutta la potenza che ha nelle braccia la portiera. Decido però di starmene zitta.
Lungo il tragitto Lauro si gira verso di me parecchie volte tant'è che ad un certo punto inizio a sentirmi a disagio. <Vuoi una foto?> chiedo ironica al ragazzo facendolo ridere <no è che.. sei davero bellissima co sto abito> il suo tono è molto dolce e sincero. <quindi stai dicendo che di solito non lo sono?> senza volerlo sul mio visto nasce un sorrisetto soddisfatto <eh? Non volevo di questo> <quindi stai dicendo che sono bellissima?> <eh cosa? No cioè..si... ma non in quel senso... insomma hai capito...> lo vedo in seria difficoltà. Sono riuscita ad imbarazzarlo e questa cosa mi soddisfa moltissimo. <grazie Lauro, anche tu stai molto bene> Ok, ora è diventato rosso peperone e,se è possibile, da imbarazzato è ancor più attraente di prima .

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroWhere stories live. Discover now