31-Nessuno

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1 settimana dopo:
Abbiamo passato dei giorni splendidi a casa dei genitori di Lauro. Sono persone splendide e adesso capisco Lauro da chi abbia preso il suo lato dolce. Siamo tornati ormai da una settimana, la situazione in casa è molto strana ma soprattutto stressante: io che mi scanso ad ogni tocco dei ragazzi, loro che fanno domande su domande giustamente allarmati dal mio comportamento, tutto il lavoro arretrato di una settimana, Pier che si è accollato di nuovo continuando a chiedermi se fossi andata a letto con Lauro, e quest' ultimo che non mi parla se non per chiedermi come stessi per quel che è successo a casa di Rocco.

<Tu ora mi dici che cazzo è successo in questi giorni e perché sei così strana con tutti.> urla Edoardo spazientito facendomi sedere con forza sul divano dove è seduto Lauro che cerca di andarsene di fretta e furia <vi lascio soli> dice liquidandoci <Oh no Laurè, te stai seduto qui con noi. Se non parla lei, parli tu.> risponde Edo che trascina  per un braccio  Lauro che di tutta risposta sbuffa sedendosi di nuovo al suo posto. <Allora? È successo qualcosa tra di voi visto che a stento vi
parlate?> aggiunge poi <No, che doveva mai succede> Lauro ha un tono così tanto freddo che mi viene la pelle d'oca. <Senti, perché non vuoi parlare con me? Ci siamo sempre detti tutto> Edo si gira verso me. Il suo tono è più calmo e dolce. <Perché non c'è niente di cui parlare> divo fissando un punto indefinito della stanza ritraendomi poi al tocco di Edo che ha cominciato ad accarezzarmi una guancia. <Cazzo. Vedi come ti ritrai. Tremi se qualcuno ti tocca. Che cazzo sta a succede?> cala un silenzio tombale, che se prima poteva anche bersi la scusa del "non è successo nulla" adesso non attaccherebbe più   <Lauro..?> continua poi richiamando l'attenzione del ragazzo che sospira e, vedendomi bloccata, inizia a parlare. <Edo è un argomento delicato> inizia a parlare piano venendo interrotto da Edo <Lauro che cazzo le hai fatto?> è alterato e non poco. <Io niente, non le farei del male e lo sai bene> sta cominciando ad alterarsi anche lui. <Come sai le cose a casa non sono andate bene e non sapevamo dove andare a dormire quindi ci siamo appoggiati ad un amico di Lauro.> sono io ad intervenire <Lauro... dimmi che non sei andato da lui insieme a lei..> Edo sembra aver capito dove la storia sarebbe andata a parare e sembra anche aver capito di chi amico si parla senza che nessuno dicesse il suo nome. <Non avevamo altra scelta. Pensavo fosse cambiato e specialmente che non si sarebbe permesso di toccare qualcuno importante per me. Credimi Edo io sono più distrutto di te perché so che è stata in parte colpa mia.> Lauro ha lo sguardo fisso sulle sue scarpe <Non è stata colpa tua Là..> divo alzandomi e posandogli un bacio su una guancia per tranquillizzarlo. <Non ti chiederò cosa ti ha fatto, non lo reggerei> lo sguardo di Edo è fisso su di me <Non meritavi questo, non lo meritavi nessuna delle due volte.   Spero solo che un giorno possa abbracciarti come una volta, senza che tu trema. Senza che tu abbia paura.> continua poi <Sarà così, abbi fede> sono le uniche cose che riesco a dire.

Piccolo uomo in deserti giocattolo- Achille LauroWhere stories live. Discover now