29. 𝐴𝑟𝑐𝑜𝑏𝑎𝑙𝑒𝑛𝑜 𝑑𝑎 𝑝𝑜𝑙𝑠𝑜

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WILL

«Will!... oh, eccoti qui.» All'estremità del corridoio compare una chioma scura troppo conosciuta. «Sei sparito, dopo che siamo entrati, credevo che fossi andato via.» Il suo sorriso civettuolo si affievolisce non appena sposta lo sguardo su Nico. «A quanto pare no, però.» Con passo felpato si avvicina a lui, il suo cervello sembra collegare qualcosa. «Will, lo sai con chi parli? questo maleducato mi ha fatto quasi inciampare mentre uscivo dal parrucchiere.»

A quel punto Nico sembra illuminarsi, e la sua espressione di panico di prima si trasforma in qualcosa di più sprezzante. Si sistema meglio sul pavimento, come se fosse il materasso più comodo che abbia mai provato, e incrocia le braccia.
«Disse quella che non guarda dove mette i piedi con le scarpe firmate.»

Incredulo, sposto lo sguardo dall'uno all'altra. La smorfia offesa della ragazza non fa che compiacere il suo sfidante.
Siccome non ci tengo a diventare il prossimo bersaglio per il lancio dei coltelli, perché onestamente mi è cara la vita, mi alzo in piedi. Lascio a terra il libro che avevo addosso e infilo a forza la carta della caramella nella tasca con tutte le altre.

«Okay, Okay.» Alzo le mani e mi metto in mezzo a loro. «Ho capito che vi siete incontrati, e non nel migliore dei modi, però recuperiamo subito le presentazioni.»
Girandomi verso Nico, gli offro una mano per aiutarlo ad alzarsi, ma lui mi snobba completamente, facendosi forza sulle braccia e mettendosi in posizione eretta.

«Va bene. Allora... Questo è Nico, un mio amico di qua» mi rivolgo alla ragazza. «Lei, invece, è Drew, un'amica d'infanzia» dico a lui. Nessun cenno da parte dei due di dire qualcosa, carina o brutta che sia.

«Si, incantata... comunque, Will, hai trovato quello che cercavi? Così possiamo andare da un'altra parte per passare il pomeriggio.» Drew rompe il silenzio e mi interpella, costringendomi a pensare a una risposta.

Nico mi squadra, e una forza magnetica gli solleva un angolo della bocca. Mi viene facile interpretare quello che non ha ancora esternato a parole, ma sono sicuro che lo farà, e lui sembra leggermi nel pensiero perché alza le spalle.

Mi sta dicendo: "davvero vai in giro con quella versione acida di Barbie?". Me lo comunicano i suoi occhi, e me lo conferma il suo «sul serio?» mimato con le labbra.

Decido di ignorarlo e lui quasi mi scoppia a ridere in faccia. Uno schiocco di dita davanti agli occhi mi riporta al presente, lontano dal battibecco mentale con Sua Maestà Regina del Dramma... e non sto parlando di Drew. Anzi, proprio quest'ultima riporta la mia attenzione su di sé.

«Veramente stavo parlando un attimo con Nico, doveva consigliarmi il libro...»

Lei lo squadra per l'ennesima volta, soffermandosi sul vestiario e l'alone scuro sotto gli occhi, poi mi si avvicina. «Sei proprio sicuro di chi frequenti...?» abbassa la voce, ma non troppo. «Sembra un po' depresso...»

«Mai più del parrucchiere che ti ha sorbita per tutta la durata della seduta.» Il diretto interessato interrompe lo strano discorso sussurrato. «In ogni caso, io dovrei andare; i miei amici mi aspettano.»

Nico non nota il ghigno sprezzante e di sfida di Drew, che finalmente sembra aver trovato pane per i suoi denti, perché si abbassa per raccogliere il libro che avevo abbandonato a terra. Questo da il tempo a lei di spingere con forza la schiena sullo scaffale al suo fianco, facendo traballare i libri più in bilico sulle mensole. Quando lui sta per rialzarsi, una serie di volumi piuttosto grandi cade dal proprio posto per poi atterrargli addosso, in particolare sul polso della mano con cui stava recuperando il libro.

Luce nell'Ombra || SolangeloWhere stories live. Discover now