39.

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Se hai amato era amore
Non era mai un errore.

Capitolo 39.

Appena scendo dal pullman e la distanza da casa è di cinquanta metri, quando vedo la sua McLaren parcheggiata davanti a casa mi blocco. Domani avrò di sicuro quaranta di febbre, ma non importa. Non vuole demordere e facendo di non aver visto la sua macchina decido di dirigere verso la porta d'ingresso, ma ricordo di aver lasciato le chiavi a Ginevra. Suono il campanello così mi dovrà aprire e non vedo l'ora di asciugarmi. Quando la porta si apre intravedo la ragazza con una faccia paonazza e indica il salone senza tirare fuori una parola, la mia faccia in automatico segue dove indica con il suo dito e vedo i miei amici seduti. «Maxie!» urlo dalla felicità e corro per essere fra le sue braccia. Sento il suo ricambio e quando si rende conto dei miei vestiti bagnati fradici ride. «Vai di là, se no ti prendi un malanno» sussurra al mio orecchio, annuisco. Guardo Ginevra che boccheggia perché non sa cosa dire e cosa fare allora decido di prendere la sua mano per trascinarla con me così non sta con loro. La sua timidezza è il suo punto debole perciò ci ritroviamo nella mia camera. «Come stai?» chiede dopo avermi passato un asciugamano per asciugare i capelli. Il mio sorriso sforzato le fa capire che va più o meno, ma non mi va di parlarne, sento il campanello suonare e ci allarmiamo tutte e due perché non dovevamo aspettare nessuno, ma quando sento le voci squillanti dei miei cugini, dico a Ginevra di uscire dalla stanza con me. Scendo velocemente le scale e quando la mia bellissima mora con due occhioni azzurri anche lei sorride e ricambia il mio abbraccio, sono mesi che non ci vediamo e non vedo l'ora di sentire qualcosa, presenti tutti con la mia compagna di corso e la sua timidezza se ne va pian piano, ma soprattutto il suo viso diventa di nuovo paonazzo quando Lewis si avvicina presentandosi. «Ho visto che si sono scambiati il follow su Instagram» mi sussurra Micol e io annuisco perché ho dovuto calmare il suo leggero attacco di panico. «Lando è venuto poco fa al cimitero» Micol rimane scioccata per questa notizia «Kyle e Samuel subito al rapporto» «Cosa succede?» chiede il maggiore con un tono un po' preoccupato. «Fuori a fumare una sigaretta per una riunione» lasciamo tutti dentro casa mentre ci dirigiamo fuori per la nostra riunione di "famiglia" e inizio a raccontare ogni minimo particolare del nostro incontro e delle frasi che ci siamo scambiati, ma non nascondo nemmeno il fatto di aver provato piacere quando si è presentato lì, ma la voglia di baciarlo mi cresceva e di dirgli di smetterla di stare con una persona che non ama nemmeno, lo capisco e l'ho sempre capito dai suoi sguardi e dai suoi modi di fare. Tutti e quattro sono in silenzio che ascoltano la mia versione, a stento trattengo le lacrime perché il sentimento c'è, ma la voglia di non far lo sbaglio più grosso, ovvero perdonarlo, cresce sempre di più. «Cosa avresti intenzione di fare?» chiede Samuel preoccupato, infatti si guarda attorno sperando che nessuno venga ad ascoltare la nostra conversazione. Io alzo le spalle come dire vedremo. «Sappiamo quanto sei stata male, fai la scelta giusta» interviene Kyle, lui è cambiato con Lando da quando ci siamo lasciati e mi ha detto che si sono scambiati un bel discorso e il corvino ha voltato le spalle al pilota perché non doveva ferirmi. Lui mi ha sempre protetto e anche ora trovandosi vicino, ha messo un braccio attorno alle mie spalle come gesto di non essere sola. Spengo la sigaretta nel posacenere e ci mettiamo sugli attenti quando sentiamo della musica provenire da dentro, chi si è messo a suonare il piano? Ginevra non penso perché non ce la farebbe a suonare davanti a tutti i piloti talmente la sua timidezza la blocca sull'istante. Ci scambiamo tutti lo sguardo perplesso e decidiamo di entrare silenziosamente e scoprire con i nostri occhi chi sia l'artista di queste bellissime note. Maxie appena mi nota fa il segno di venire fra le sue braccia perché appena vedo Lando suonare, il mio sguardo dal perplesso è diventato scioccato. Da quando suona il pianoforte? Non mi aveva mai detto questo talento.
«Don't go tonight
Stay here one more time
Remind me what it's like, oh
And let's fall in love one more time
I need you now by my side
It tears me up when you turn me down
I'm begging please, just stick around» la sua bellissima voce si intona perfettamente con le note e vederlo con gli occhi chiusi, con le dita sulla tastiera che si muovono in maniera delicata è un mix perfetto.
«I'm sorry, don't leave me, I want you here with me
I know that your love is gone
I can't breathe, I'm so weak, I know this isn't easy
Don't tell me that your love is gone
That your love is gone» non mi ha mai fatto una dichiarazione così esplicita davanti ai tutti presenti, il mio sguardo ricade su quello di Kyle, anche esso mi guarda con il sorriso e capisco che forse qualcosa si può salvare, ma la mia promessa la devo mantenere. Non posso perdonarlo. Non adesso. Tutti gli altri piloti mi guardano in attesa di una mia reazione, ma io sono immobile con uno sguardo fisso in un punto dove la mia mente ripercorrere tutti i nostri momenti: le nostre risate, i nostri occhi dove parlavano e trasmettevano il nostro amore, le nostre distanze e i nostri baci. «Sky, non correre. Può aspettare» sussurra Max in modo che lo senta solo io. «È l'unica cosa che mi sta venendo in mente»

(Lando)

È una mossa azzardata la mia, ma ho dovuto farlo perché con Luisa non era mai stato un vero innamoramento, è stato una sbandata da una serata. Ho fatto la cazzata più grossa di averla tradita due anni fa e questa conseguenza di averla persa e non poter dire che la amo, mi fa male. Però è la giusta punizione che potessi ricevere. Fa male vederla qui e non poter toccarla e baciare le sue bellissime labbra rosee. Tutti sanno la mia situazione e quando avevo avvisata di aver lasciato Luisa tutti hanno detto di aver fatto finalmente una scelta giusta nella vita. È una bellissima ragazza, ma caratterialmente non eravamo compatibili. Anzi meglio separati che assieme. Skylar è ancora vicino a Max con uno sguardo perso e non vedo una minima reazione da parte sua. L'ho persa per sempre. Abbasso lo sguardo e dato che non merita stare qui, ho bisogno di andare via con la consapevolezza di aver fatto un qualcosa per lei. Le ho tentate tutte, ma con scarsi risultati. Da parte sua  non c'è proprio niente e questo fa sì che non si può essere perdonati, ma allora cosa si tiene ancora il mio bracciale al polso? Come io perché tengo il suo bracciale? Perché sono fottutamente innamorato di Skylar. I suoi occhi azzurri sono tutto per me e mancano vederli lucenti e pieni di amore, orgoglio e felicità quando era vicino a me. Chiudo la porta di casa sua e lascio andare un forte sospiro. Devo lasciarla andare, ma come faccio? Le mie mani cercano le sue, la mia mente cerca quella stupenda ragazza e il mio cuore vuole esplodere di gioia, ma la mia anima si sente sola senza lei. Ho sbagliato tutto e queste conseguenze me le devo portare dietro finché non cambierò pagina. «Lando» mi sento chiamare e quando la vedo dalla porta semi chiusa non so se posso sorridere, non voglio illudermi. Rimango fermo vicino alla macchina così la vedo raggiungermi molto lentamente. Il silenzio tra di noi è tensione perché abbiamo tutti e due paura di parlare, forse per non sbagliare i modi. La sento sospirare e quando il suo sguardo s'incontra con il mio la trovo incantevole e il suo sorriso fa battere forte il mio cuore. «Grazie per la canzone» le sue gote iniziano a prendere colore, è ritornata la ragazza di una volta, molto timida e quando si porta una mano sui suoi bellissimi capelli lunghi biondi la sua grazia diventa il suo punto di forza. «Mi dispiace per la mia reazione, però capisci che non riesco ancora a levare dalla mente quel fatto» sento il mio cuore sgretolarsi pian piano, avevo ragione di non illudermi, ma non posso nemmeno nemmeno darle torto su questo fatto. «Almeno sai da me che la porta è sempre aperta» le dico prima di aprire la portiera della macchina. Ci guardiamo per l'ultima volta prima di sedermi sul sedile e accendere la macchina. Però prima di partire le dico una frase alla quale lei rimane di stucco e sorride. «Non le ho mai ti amo, perché quelle due parole sono solo per te»

Him - Lando NorrisWhere stories live. Discover now