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Sei mesi prima

La giornata era cominciata come tutte le altre . La sveglia che trilla fastidiosa alle cinque ,disativandola prima che possa svegliare suo marito. Ma quello come sta dormendo profondamente non lo sveglierebbero ne anche se  stesse in mezzo ad un campo di battaglia e può confermarlo con certezza assoluta. Si gratta scocciato una chiappa primadi trascinarsi in bagno e farsi una doccia. Non ci mette più di cinque minuti per poi indossare un anonima tutta nera e scendere giù in cucina, per preparare la colazione da far trovare pronta sulla lunga penisola in marmo, ripiena di ogni ben di Dio . E chiacchierare un pò tra loro di cosa  faranno durante la giornata, prima di separarsi ognuno verso la propria destinazione. Ma solo quel dì , c'era una piccola variazione rispetto alla solita routine giornaliera, una variazione che gli avrebbe dilaniati . Va a svegliare prima il piccolo di casa . La camera in fondo al corridoio . Bussa alla porta della sua camera. Appena,un po pendente da un lato, una targhetta mezza annerita con su  scritto : in modo affrettate in lettere bianche . "NON ENTRERE. CAMERA DI HOSHI. BOOM". Non riceve risposta, come sempre . Lentamente l' apre entrando nel regno di suo figlio. Le pareti dipinte di ogni colore possibile ,su cui affisi , scocciati o spillati c'erano poster delle opere d'arte più famose alternate a locandine di film e cantanti. Uno su tutti gigantesco che copriva buona parte del soffitto a grandezza naturale ,una riproduzione edizione limitata del suo gruppo musicale preferito. I Muse. Mentre addentrava in quel macello di camera raccattando gli indumenti sparsi sul pavimento qua e là. Un calzino persino non si sa come e sinceramente non ha voglia di domandarselo, come sia finito sulla libreria ormai stracolma, a penzolare sulla spada di un Ichigo,n' è  sicuro,se potesse fuggirebbe via dallo scaffale per la puzza  molesta dello sgradevole indumento. Questo ne era certo, mentre fa lo slalom tra mozziconi di matite e pennelli abbandonati come soldati caduti, si avvicina al letto di suo figlio. Avvolto nelle coperte come in un bozzolo, da cui spuntano fuori solo alcuni ciuffi castani. Prova a svegliarlo prima con le buone - Hoshi sono le 6:45 alzati o farai tardi per le lezioni- in tono calmo scuotendolo piano, ricevendo solo un mugugno infastidito come risposta ,lo richiama una seconda volta niente alla terza sta iniziando a perdere la pazienza e afferra i lembi del piumone in cui e raggomitolato suo figlio, come un bruco di sua conoscenza e con un unico strattone gliela porta via - Ma che cavoli pà! Fa un freddo boia. Perchè non e venuto a svegliarmi  la mamma. Lui e molto più delicato di te !- stringendosi le braccia la petto intirizzito . Bakugo  aprendo le tende della camera del ragazzo, permettendo hai primi raggi di quella fredda mattinata di novembre di entrare -  Il perché  lo sai, non fare il caduto tra le nuvole . Tua madre è al secondo mese di gravidanza e non deve fare sforzi inutili e stare a riposo fino al quarto mese. E per questo che oggi ti verrà prendere  nonna fuori scuola. Hai capito Hoshi vienne.. Nonna . E questo sai cosa vuol dire vero!- dichiara perentoio, mentre il ragazzino prende il compagno del calzino solitario appeso alla figure,da  sotto al letto insieme ad una felpa improponibile da quando puzzava - Ma che cazzo è, ci hai avvolto un cadavere in decomposizione senza dircelo oppure cosa o non si spiega tutto questo fetore.- Strappandoglielo di mano con due dita l' indumento incriminato - Nhaaa! Lo solo indossata per due settimane di fila senza lavarla- alzando le spallucce sfilandola dalle dita del padre, per poi fiondarsi in bagno sotto lo sguardo schifato del padre, inseguito scoppiare a ridere prima di chiudersi la porta del bagno alle spalle  - Scherzavo pà..- E quello e l' ultimo ricordo che ha di suo figlio. Quella mattina non si fermo a fare colazione come sempre.  Come suo solito, si era dimenticato che aveva un impegno prima che le lezioni iniziassero, con un suo senpai. Uscendo come una scheggia fuori. Poco dopo uscì anche lui,per il suo turno di ronda diurno; mentre Izuku rimaneva a casa a causa della gravidanza. Per non  andare incontro a troppo rischi, visto l' età che aveva 43 anni, per un omega era considerato vecchio . E anche secondo i medici, una gravidanza per un omega cosi grande poteva essere un rischio sia per la madre /padre sia per il bambino. Figuriamoci dopo quindici anni dopo l' ultima gravidanza, ma non impossibile con le giuste precauzioni .  Una dieta sana e equilibrata ed il giusto esercizio fisico per rafforzare i fianchi  ma senza strafare. Gli avevano tassivamente vietato ogni  minimo sforzo superfluo . E quindi era costretto in casa, distesso nel letto,con l unica concezione di quattordici minuti sul tapirulan e quella enorme palla, per i suoi fianchi, per muoversi al di fuori del "perimetro" letto. Ma sorrise, guardando una foto, di  Kacchan e Hoshi. Di due mesi fa, fata per il loro annuale campeggio estivo,insieme al resto della sua famiglia e amici. La guardo un ultima volta,prima di appisolarsi. La mattina prosegui serena tra arresti e salvataggi. Al pomeriggio, riceve una chiamata di Izuku, che  lo averte, che la vecchia  ha avuto un  impegno improvviso e non poteva andare a prendere Hoshi a scuola. E visto ch' ero di strada, proprio da quelle parti, se non potesse andare lui - Ma che cavoli Merdeku, ormai ha quattordici anni, potrà tornare a casa da solo, cosa potrebbe capitargli mai.. - esclamai burbero come sempre - Lo so ,lo so. E grande ormai .. Ma sono più tranquillo se vai ha prenderlo - ribatte per poi chiudere la chiamata, senza darmi alcuna possibilità di contra battere. Furbo lui. Guardai l' orario sul display del cellulare, che segnalava le  quattro meno e un quarto. Era già in ritardo di un pò, cosi decise di chiamare  suo figlio. Avertendolo di non muoversi da li - Sììì pà.- Tutto scocciato . Gli è rimasto impressa a fuoco, il tempo che ci mise per arrivare. Venti minuti , trenta sei secondi e cinque decimi. Sarebbe bastato arrivare  solo cinque minuti prima, solo cinque fottutissimi minuti. 

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