La casa del passato

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 La casa in cui i genitori di Bakugo, si erano rintanati con Midorya. Si trovava in un villaggio molto isolato e distante da centri abitati . La città più vicina e sopra tutto con Hero si trovava a venti kilometri di macchina. E Kirishima Enjiru ancora si meravigliava di come il governo guidato dal associazione  degli hero, non avesse pensato di controllarla, visto il suo ultimo ospite. Quella casa era stata di proprietà di..Al For One.  Alla sua morte le autorità competenti avevano provato ha penetrare in quella casa con ogni mezzo. In cerca di eventuali pericoli e non o di qualche arma ,segreti da poter usare ha loro vantaggio. Anche se il demon era morto, non voleva dire che il mondo fosse diventato tutto arcobaleni e fiorellini. Forse solo ora, Kirishima  iniziava ha vedere il vero marcio che la società passata, dipingeva come verita assoluta adolcita con falso patriottismo verso il popolo. E anche quel operazione, fu vestita di quel inpegno dovere verso i loro citadiniti,per la loro sicurezza,per salvaguardate la pace da poco recuperata. Una maschera di menzogne,per coprire la loro ingordigia di potere. Potere che avevano perso,nella grande guerra di venti cinque anni fa. Cercando con ogni mezzo di entrare. Quirk, tecnologia  della più avanzata..perfino arrivare ad usare anche Tomura stesso; ma nulla sembrò funzionare, per irrompere in quel edificio. Al apparenza una vecchio edificio che  se ne cadeva  ha pezzi, mattone dopo mattone . E dopo un po' di tempo  pian piano comincio perdere il loro interesse, come un bambino annoiato dal nuovo giocatolo che prima tanto l' aveva entusiasmato. Non potendone ricavare profitto. Arrivando al unica conclusione, per non ferire il loro ego e provare quel pizzicore che sentivano in fondo alle loro menti. Fallimento . Il dover amettere che loro erano inutili. Cosi ducendo a loro stessi, tante di quelle volte da arrivare a crederci e cosi anche il popolino. Sentendo la sicurezza nella loro voce ,che solo Al for One in persona sarebbe potuto accedervi e col tempo dimenticandosi di essa. tuttavia non la burocrazia di quel paese. Anche se era  in pezzi al tempo del loro tentativo, lentamente  in sordina senza che nessuno si rendese conto  si  riscostrui mattone dopo mattone da sola, per chi sa quale stratagemma che ancora faticavamo a capire . Ed intanto  in automatico trasferirono la proprietà al unico parente più prossimo in vita. Midorya Izuku. Suo figlio.  Ed incredibilmente come la cosa passo cosi sottovoce ,ignara a tutti, per nostra fortuna. E quando si ponderò dove nascondere l'omega numero uno, più ricercato del paese, fu Tomura, ha proporre quella soluzione anche s'era un azzardo.  Kirishima fu l' unico ad esternare i suoi dubbi - Come facciamo ad entrare in quella casa, quando neppure tu ci sei riuscito o altri?- sbattendo le mani sul sedile del auto agitandosi, con la testa girata verso i sedili posteriori ove si era accomodato  l' azzurrino con Izuku addormentato. Accoccolato in grembo come un bambino.  Era stato forse  avventato da parte sua  decidere di portare anche il verdino, visto le sue condizioni al incontro, tuttavia non avevano altra scelta e Tomura n era consapevole, esasperato sibilando contro il rosso- Ma per ora e l' unica nostra opzione possibile. Non ci vorrà molto, prima che trovino Izuku, nel nascondiglio attuale. - Accarezzando automaticamente il capo del minore. -Specialmente ora con i cicli dei feromoni fuori controlli per la gravidanza e..il resto-  ribatte l' omega azzurrino, evitando di dire con delicatezza, ora che il loro amico comune non era esattamente in se. Continuarono a parlarne ancora per molto, non arrivando a nessuna parte, restando con la questione in sospeso . Con Izuku che cominciava ad aggitarsi nel sonno. Si scambiarono uno sguardo, in cui il rosso non poteva fare altro che arrendersi. Era consapevole che avesse ragione.  Il vicinato stava cominciando spettegolare. Gente dal collo lungo, che ogni mattina cercava di spiare i riservati  abitanti della casa di fronte, che si erano fatti vedere poco e niente nel quartiere. Scatenandone la loro curiosità e voracità di sapere di più  sui eventuali pettegolezzi . Ed una mattina,  uno di loro; una vecchia impicciona con la scusa che uno dei  suoi gattini si fosse  rifugiato nella loro parte del giardino, era entrata con prepotenza nel cortile. Arrivando a spingere via il povero Massarou,  che provo con gentilenza di farlacuscire, guadaniandosi un sedere dolorante, per la brusca caduta ha terra. Tutto quel trambusto  aveva agitato lo sventurato Izuku, al interno della casa. In preda ad uno dei calori fantasmi causati dalla gravidanza, emettendo i suoi ferromoni carrichi  di lussuria, che furono fiutati cone un segugio, dalla vecchia signora. Avvertendo i feromoni impazzite del povero, Izuku, nonostante i tabelloni blocca feromoni, che circondavano la casa e i suoi  ehm.. Lamenti di piacere.  E chi sa come il giorno seguente , una chiamata anonima ,alla questura di Osaka segnalava uno emissione anomala di feromoni di qualche omega in calore. E non ci voleva un genio per capire, che il loro tempo ad Osaka era agli sgoccioli, prima di vedersi alla porta la polizia e di pari passo sarebbe arrivata anche alle orecchie di quel  Alpha bastardo di Sakata . E non ci avrebbe messo tanto ad unire i puntini facendo tombola. Cosi dovevano agire di corsa senza preparare niente o una strategia e portare i coniugi bakugo ed Izuku a quella casa pregando in un miracolo. Ed ora erano lì, nella speranza  che avvenga.

Tomura dinnanzi alla soglia quel ammasso di ferro e alluminio, fatiscente arrugginito, con ancora colui che considerava come suo fratello minore tra le braccia. Si chino su di lui dolcemente, sussurrando al suo orecchio - Izuku, mi faresti un piccolo favore si?- Il verdino strisciando il viso nel incavo delle ascelle. mugugno qualcosa prima di girarsi verso di lui, rivelando quei grandi smeraldi verdi appannati  e  annuendo appena - Grazie Zuzu, non devi fare niente di che.  Volteresti  la faccia verso quel buco nero, su quella porta grande, grande . Lo puoi fare per me, si?- Come stesse parlando ad un bambino molto piccolo . E si senti la voce di Izuku piccina, piccina - E dopo andiamo da Hoshi ni-chan?-  L' azzurrino ,nascondendo il volto con i lunghi capelli, mordendosi le labbra per trattenere un singhiozzo e Kirishima voltando il volto dal altra parte per lo stesso motivo - Si, Zuzu. Dopo andiamo da tuo figlio-  Detestavano questa farsa, ma ora la cosa più importante era avere la conferma o meno se potevano usare quel rifugio  e trattenendo quasi il respiro mentre il verdino alzava la testa verso l' enorme portone  un impercettibile fascio bianco, lese la retina di Izuku e poco dopo udire una voce robotica, parlare mangiando alcune consonanti nel farlo < I_uku  Yo_hi Shiga_aki Mido_ya. Bentor_ato a casa signorino>. Kirishima si volto confuso e scioccato verso Tomura, che alzo le spalle come dire  è normale. L' eroe rosso guardandolo ancora dubbioso sulla questione  esclamo- Tu più tardi mi spieghi... Senza se e senza ma- Mentre le porte si aprirono al loro passaggio .   Tre ore dopo in tarda notte, con le luce spente della jeep passo per un fosco boschetto di montagna, ritrovandosi davanti a quella casa,  senza la luce del giorno, confronto quelle della serie Horror story sarebbero sembrate le casette di Barbie .  La facciata frontale era ricca di crepe e muffa, con le decorazioni gentilmente offerte da più di qualche nido di ragni ed dal tetto alcune tegole mancavano. Il portico semi diroccato su se stesso ad eccezion fatta per una sedia ha dondolo che dondolava lugubre da sola. La salivazione a zero e girandomi teso verso Tomura, indicando l'edificio - E tu sei cresciuto in posto simile?- Lui alzando le spalluce - è allora?- safirico  - Adesso si spiegano tante cose,.. Guarda di non dimenticarti ti spiegarmi la faccenda di oggi- susuro, non facendosi sentire, mentre aiutavo i coniugi Bakugo con i bagagli - Divertente sotto specie di montagna umana. Ha,ha,ha . Sto morendo dal ridere- disse sarcastico, rivolgendogli uno sguardo che contradiceva le suo vociare allegro, avvolgendo con cura un Izuku  sedato in più di una coperta . Era  un dolore vederlo in quello stato. E da quando era iniziata quella brutta storia si domando ancora, cosa avessero fatto di male i suoi amici, perché i Kami lì avessero puniti con un tale dolore. Il giovane Hoshi, cosa avrebbe fatto di male, dal meritate di finire cosi una vita, nè certo avrebbe ripagato col 100%101,  aiutando gli altri. Ma scosse il capo per scacciare via ,pensieri ch'era solo uno spreco di tempo soffermarci sopra. Erano alla prova del nove, si stavano giocando il tutto per tutto. Non avrebbero avuto il tempo di trovare un'altra casa sicura, col fiato di tutto il governo sui loro colli. Salirono con quei tre scalini in legno, col cuore che pompava come non mai. Piazzandosi davanti alla porta  di frasino color verde malva, vecchia e fatiscente, cadere ha pezzi che sembrava aver passato il millennio.  E il miracolo avvenne una seconda volta. 

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