Fede

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Bakugo.

Erano passati altri due mesi. Ed Izuku doveva essere entrato ormai nel nono mese. Riflette, in una delle sue tante notti insonni a vagare, per quella città, come un anima in penna,  ha cui non sentiva più di appartenere. Perdendosi nelle sue stradine strette e vicoli oscuri, i motorini che sfrecciano veloci, infilandosi negli angusti passaggi tra un mezzo e l' altro; incuranti del rischio. Con aloni di fumo che fuoriuscivano dai cofani delle auto, che rendevano l' aria ancora più accaldata e affossa di quanto già non fosse. In quel luglio 2239. E nel istante in cui la notte e il giorno si accavallano una su l' altra, come la luna scherzasse birichina, nel suo accomiatarsi da suo fratello il sole. Non sa neppure lui come, i suoi piedi, stanchi da quel lungo pellegrinare, strusciando per terra quasi, lo guidano ad una chiesa. Semi nascosta da un dei tanti cantieri dispersi per la città.  Ma lui l'ha vista, quella piccola luce ha led gialla, fare capolino da una delle lamiere, che coprono il cantiere. Come ad invitarlo ad entrare. Quasi si mette a ridere . Lui un ateo convinto. Rimanendo in un primo momento bloccato ad osservarne la facciata come in catalessi . Due angeli come colone  che sostengono quella piccola struttura, che si abbracciano teneramente tra loro. come ha darsi forza l' un l' altro. Tra le braccia stringono qualcosa . Ed improvvisamente  una folata di vento lo spinge dentro, ritrovandosi a varcare la soglia .In fondo sul altare è esposto il santissimo, illuminato da due faretti alla base. Trascina i piedi, il loro rumore, in questa chiesa deserta sembra un boato. Sente come una mano gentile sulla spalla che lo esorta con delicatezza ad andare avanti a poche panche dal corpo di Gesù. In quel momento avverte come un macigno tutta la stanchezza della giornata piombargli addosso e forse non solo quella. Osservando quel ostia bianca, che gli rimanda indietro tanta calma. Come da piccolo era tra le calde braccia di sua madre. E lui sente realmente, quel calore. Quello di un abbraccio, di due braccia che lo stringono, per dire in quel modo silenzioso   Sono qui, non temere...Sfogati. Allora si gira di scatto. Ma dietro di lui, in quella chiesa non c'è nessuno se non lui, stesso. Rivolge, nuovamente il volto verso l' ostensorio. E allora, prima con voce piccata, poi sempre più  alta. -Io sono sempre stato un ateo convinto, credimi. E il pregare non è per me. Quello che prega, che.. crede è sempre stato... Izuku..Io non so neppure da dove cominciare..- improvvisamente qualcuno alle sue spalle parlo- perché non cominci  dal inizio.- Si giro nuovamente, per vedere chi fosse , ma nuovamente non c'era nessuno. Ma cosa stava succedendo in questa chiesa?Forse era tutto frutto della sua mente stanca? Si doveva essere questo e torno a guardare di fronte a se e vi trovo un monaco, inginocchiato con gli occhi chiusi in preghiera . " E questo da dove uscito?" . Penso Kastuzuki, ispezionando nuovamente l'ambiente attorno a se,ma non vide nessuna porta laterale a parte quella della sacrestia, ch' era chiusa.
L' uomo senza girarsi comincio a parlare ,non capisce se con lui oppure con un discorso privato con Dio -   Siamo qui nella nostro sconforto, ha volte incredulità. Ha chiederci perché ? Cosa ho fatto di male per subire tutto questo? Davanti ha te, dandoti colpe che non hai . Nella nostra povertà, credere di essere nella ragione, accecati nel nostro dolore. - rimango pietrificato, anche sinceramente spaventato. Come se questo sconosciuto sapesse, il tormento che mi porto dentro e non so se devo alzarmi e andarmene o restare e continuare a vedere cosa dirà e  quel' estraneo continua ha parlare -  Tu che di ogni cuore sai storie luci lacrime.. E verità-  Ho la pelle d'oca, faccio per alzarmi e uscire fuori; allorché quell' uomo si volta e vedo solo due enormi occhi verdi..

PerditaWhere stories live. Discover now