CAPITOLO UNO

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Stava per perdere il treno, Harry stava per perdere il treno e quello non era concepibile. Era stato fortunato quel giorno, era riuscito ad uscire in anticipo da scuola, sua mamma era stata molto accondiscendente quando Harry gli aveva spiegato il motivo e non aveva fatto molte storie. D'altronde era un bravo ragazzo, non aveva mai saltato molti giorni di scuola e soprattutto non aveva mai fatto ritardi o uscito in anticipo, Anne non aveva proprio motivo per preoccuparsi. 'Harry, devi correre.' Si ripeteva. Doveva correre come non aveva mai fatto prima d'ora. Anche perché quello sarebbe stato l'ultimo treno. O quello o non sarebbe arrivato in tempo al listening party di Olivia Rodrigo. Avrebbero fatto ascoltare in anteprima l'album di Olivia ed Harry aveva avuto l'inaspettato onore di vincere. Di solito Harry non vinceva mai niente, quando qualche sera prima aveva ricevuto l'e-mail si era quasi sentito svenire. Avrebbe ascoltato con quasi due settimane d'anticipo l'album della sua artista preferita. Sarebbero stati solo lui e altre quarantanove persone in Inghilterra, gli altri avrebbero dovuto aspettare altri quindici giorni, ma non lui. Quindi doveva correre o non sarebbe sopravvissuto ad altre due settimane senza sentire le nuove dodici tracce di Olivia o semplicemente non sarebbe sopravvissuto perché l'asma lo avrebbe ucciso prima di raggiungere il treno. Erano le dodici e trentasette, il treno sarebbe partito in meno di tre minuti e le sue gambe tremavano dal dolore ma l'idea di ascoltare la voce di Olivia in altre canzoni che non fossero le solite che ascoltava di solito, lo face arrivare sano e salvo davanti alla porta del treno. Salì velocemente, obliterò il biglietto e la porta dietro di lui si chiuse. Era salito sul treno ed era sopravvissuto, l'asma non lo aveva ucciso e i polmoni ancora riuscivano a espandersi senza cedere. Bene, un passo avanti verso il listening party.

Gli sembrò passare una vita su quel treno, sembrava che ad ogni fermata il treno si fermasse ore intere e ogni canzone che partiva nelle sue cuffiette ad Harry non piaceva e si trovava a cambiarla. Le aveva ascoltate talmente tante volte che la sua testa ne aveva abbastanza. Conosceva ogni nota di ogni canzone che Spotify decideva di passare nelle cuffie. Le aveva suonate e risuonate con la sua chitarra, ogni accordo possibile, aveva anche fatto dei mashup con più canzoni e ogni volta che le suonava si meravigliava di quanto fossero belle e quanto la musica semplicemente lo facesse sentire a suo agio con sé stesso. Mancavano solo due fermate e poi si sarebbe potuto finalmente rilassare e prendere il tempo necessario per realizzare che, sì, stava andando ad ascoltare l'album di Olivia. Dopo Soul aveva fatto talmente tanto successo che il nuovo album era esploso ancora prima di uscire, molta gente aveva cercato escamotage per ascoltare il secondo album in anticipo ma, almeno momentaneamente avevano ascoltato solo un piccolo pezzettino del nuovo singolo. Insomma, era un album tutto da scoprire, al cento percento.

Il cielo era diventato improvvisamente scuro quando uscì dalla stazione, il grande palazzo della Sony era il più maestoso in tutto il quartiere, Harry non era quasi mai sceso a quella fermata, insomma era abbastanza in periferia e il riccio non aveva motivo di andare lì. Era stato solo altre due volte: un Meet & Greet con Ron Edward, un cantante che nessuno conosceva e che, da qualche anno, era completamente sparito dalle scene e la seconda volta quando era girata voce che lì ci sarebbe stato il grande Justin Biber che avrebbe dovuto firmare un contratto. Quindi Harry, insieme ad altri ragazzi e ragazze, si erano appostati sotto il palazzo finchè un signore minuto di mezza età con i capelli sale e pepe non era arrivato a dire che erano voci completamente false e dovevano andare via.

Davanti le grandi porte di vetro c'era già qualcuno che stava aspettando, sicuramente la maggior parte di loro -se non tutti- non si conoscevano, non avevano la minima idea di chi fosse la persona che era davanti o dietro la fila ma una cosa l'avevano in comune: la passione per Olivia. Harry aveva iniziato a tremare. Avrebbe rischiato di non riuscire a fare amicizia. E come si sarebbe dovuto comportare? Avrebbe parlato con qualcuno? O sarebbe rimasto in un angolino senza riuscire a fare amicizia? 'Ei scusa!' sentì urlare. Si giró nell'immediato non sicuro che fossero per lui quelle parole. 'Sai dove si trova la Sony? Dovrei essere lì per il listening party di Olivia Rodrigo, spero di non essere in ritardo.' Guardó l'orologio sul suo telefono. Aveva il fiatone e si teneva con la mano libera la milza. Sembrava avesse corso come- proprio come Harry in realtà.

When Words Fail, Music SpeaksWhere stories live. Discover now