CAPITOLO CINQUE

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Come si era trovato dal mangiare uno stupido Saikebon al manzo e ridere con quell'ammasso di ricci su qualcosa di stupido come le sue cadute durante il turno di lavoro a litigare ancora per quell'inutile pezzo di terreno su cui il liscio stava pianificando il suo edificio, Louis non l'aveva per niente capito.
'Tu non capisci che è illegale fare una cosa simile?' Louis alzò gli occhi a quelle parole. Glielo aveva ripetuto mille volte nell'arco di venti minuti. 'Harry ho davvero tutti i permessi, mettiti l'anima in pace, non puoi farci niente. Denunciami, mandami i carabinieri. Ma fino a prova contraria sei tu che stai facendo una battaglia contro i mulini a vento!' Forse il liscio aveva usato un tono troppo saccente e menefreghista. Non che non gli importasse dell'ambiente ma Harry non avrebbe potuto farci niente. 'E come ti ho già detto stai ostacolando il mio lavoro e credimi, non è per niente piacevole!'
'Te lo giuro mi fai innervosire solo di più quando dici così, siamo in un'epoca dove stiamo ammazzando la Terra, ci manca solo che con la crisi idrica in cui siamo ti metti ad aprire tutti i rubinetti di casa e fai aprire al comune le fontanelle 24 ore su 24!'
'Non puoi pensare solo alla fottuta Terra! Fino a prova contraria lei non mi dà il lavoro! E onestamente tu mi sembri-' Il liscio non concluse la frase, era solo irritato e doveva ricordarsi che, le parole su una persona hanno peso.
Ma Harry insistette. 'Io sembro?'
Il liscio abbassò la testa e negò sistemandosi la frangia che gli era caduta sugli occhi. 'Niente, davvero, anzi facciamo che torniamo a-' Harry si era avvicinato estremamente pericoloso a Louis mentre quest'ultimo voleva solo offrire una fetta di tiramisù al ragazzo. Perché cazzo lo aveva invitato lì a casa sua?
'Non hai voglia di insultare ancora un po' la mia faccia da hippie?' Harry era a due passi dal liscio che poteva sentire l'odore della crema idratante di Harry mischiata al profumo di quella casa nuova e candida.
'Vorrei insultarti notte e giorno perché sei una delle persone più irritanti sulla faccia della Terra ma, amore' disse in italiano 'ho altro da fare nella vita, mi spiace.'
Harry non aggiunse altro, continuò a guardarlo negli occhi mordendosi leggermente il labbro inferiore ma stando comunque a distanza debita dal ragazzo con gli occhi blu che, allo stesso modo stava squadrando ogni centimetro di pelle del viso abbronzato di Harry. Il naso era diventato rosso e le guance anche, i capelli sembravano essersi schiariti dalla mattina. Il riccio si avvicinò di qualche millimetro e la stessa cosa fece Louis e come se le sue braccia fossero una macchina non comandata si avvicinarono al braccio tatuato del ventenne davanti a lui. Il 'thing I can't' era ancora in rilievo sul suo braccio, segno che probabilmente l'avesse fatto da poco. 'Dicevo comunque che sembri sessualmente molto frustrato.'
'E dimmi un po', perché lo sembrerei?'
'Pensi solo a cose da ragazzino single che non si è mai fatto una bella scopata.' Ora la sua mano stava salendo piano sotto la manica corta della maglia senza smettere mai di guardarlo mentre Harry, a quelle parole, aveva inarcato un sopracciglio. Non si parlarono più per qualche minuto finchè Louis non si trovò assalito, letteralmente, dal riccio che sul collo lo baciava e mordeva alcuni suoi punti della mandibola e poi succhiando sugli stessi. 'è da qualche anno che non sono sessualmente frustrato, non preoccuparti.' Gli confessò dopo qualche secondo mordendo il lobo e facendo gemere Louis di immenso piacere. Harry aveva le mani su tutto il suo corpo, le dita viaggiarono prima sulla vena del suo collo finendo piano e alle braccia di Louis, poi sui suoi fianchi e infine tornando a mettere le mani sotto la sua maglia nera che cadeva sulla pelle del liscio.
Louis strinse gli occhi quando le dita arrivarono ai suoi capezzoli, sentì le dita fredde del ragazzo di fronte a lui stringerli poco e giocandoci un po'. Nel frattempo, la bocca del riccio continuava a succhiare e mordere il suo collo finchè, mentre le dita ancora giocavano con i capezzoli turgidi di Louis, Harry scese sulla maglia baciandogli la pelle da sopra l'indumento. Louis dovette appoggiarsi alla piccola isola dove ancora i Saikebon erano aperti e le forchette gocciolavano sulle tovagliette di plastica.
Passò piano le labbra sul tessuto partendo dalle clavicole, tracciando le poche lettere che si intravedevano dalla scollatura del 'it is what it is' scendendo verso lo sterno e lasciando piccoli baci. 'Mi odi così tanto da non riuscire a muoverti da qui?'
Louis annuì senza pudori, Harry stava soffiando sul suo stomaco facendolo tremare di piacere. Ma quando ebbe un secondo di lucidità ribattè 'Mi odi così tanto da non riuscire a fare a meno di toccarmi?' Harry che era arrivato a baciargli la pancia lo morse da sopra la maglia tanto da far attaccare Louis con le mani al marmo mugugnò qualcosa come risposta. Quando, per la gioia di Louis, arrivò sopra la cinta del pantalone. 'Harry.' Mugugnò Louis quando Harry avvicinò le mani ai suoi fianchi. 'Mi odi così tanto addirittura da gemere il mio nome, scricciolo?' Louis l'ultima parola non l'aveva capita ma, era davvero una domanda da fare quando Harry gli stava abbassando i pantaloni e si era messo a baciargli l'inguine? 'Sei tu che non ti riesci più a staccare da me, amore'.
Harry alzò lo sguardo e per la prima volta dopo minuti interi passati solo a sentire le mani dell'altro passare sul suo corpo, Louis notò come il verde degli occhi del ragazzo era sparito dietro il nero della pupilla. Con la luce che ormai non c'era quasi più e quelle di casa ancora spente, Louis non riusciva a vedere neanche uno sprazzo di quel colore che aveva visto fino a poco prima.
'Non sfidarmi, Louis.' Ormai era talmente vicino alla sua erezione che il liscio iniziava a vedere le stelle e non riusciva a capire se fosse per il dolore o per il piacere.
'È la cosa che mi riesce meglio sfidarti.' Harry lasciò un bacio bagnato sui boxer del ragazzo davanti a lui toccando i suoi pantaloni per darsi un po' di sollievo. 'E lo so che sei più bisognoso di me.'
In quell'istante Harry si alzò accarezzandogli le labbra con il pollice e mentre lo guardava negli occhi indeciso sul da farsi. 'Non ti sopporto quando non fai altro che parlare.' Asserì come ultima cosa prima di iniziarsi a slacciare i pantaloni molto lentamente. 'Con me non avrai mai l'ultima paro-' Louis non riuscì a finire di parlare perché Harry gli abbassò d'improvviso i boxer continuando a guardarlo negli occhi e prendendo le erezioni di entrambi. Con un colpo di polso iniziò a masturbarle facendo mozzare il fiato a Louis che portò la testa indietro lasciando il collo esposto ai baci del più piccolo che ora stava succhiando e mordendo sotto il lobo di Louis creando sei piccoli succhiotti che l'indomani sarebbero stati difficili da spiegare. 'Non mi odi così tanto.'
'Dio,' imprecò Louis. 'E poi sono io che non so stare zitto.' Harry stava stimolando il glande del ragazzo davanti a lui, aveva la testa appoggiata nell'incavo del suo collo ed era completamente appoggiato a lui mentre la mano faceva su e giù per stimolare entrambi.
Louis mosse le sue mani posizionando la destra tra i capelli del riccio tirandoglieli un po' e con l'altra, dolcemente, spostò quella di Harry iniziando a masturbarlo e sospirando ogni qualvolta Harry gemeva vicino al suo orecchio e si contorceva spingendosi un po' di più nella mano del liscio masturbandolo allo stesso ritmo. Harry staccò la mano dall'erezione del liscio iniziando a giocare con i testicoli per stimolarlo e farlo arrivare al climax più velocemente ma non appena Louis gli tirò i capelli Harry capì immediatamente quanto fosse al limite e riportò la mano sull'erezione dura da cui il liscio aveva già iniziando a perdere liquido seminale, aumentò le spinte mettendo una mano davanti alla punta per stimolarla sempre di più, finchè il ragazzo non venne con il respiro mozzato nel suo pugno. Non ci volle molto che venisse anche Harry nello stesso modo urlando un 'Louis', soprattutto dopo aver sentito il ragazzo davanti a sè stringerlo un po' di più e muovere la mano ancora più velocemente.
Harry rimase ancora un po' appoggiato a lui solo per riprendere il fiato e il più grande continuò a mantenere la mano tra i suoi ricci senza muoverla, magari così Harry non se ne sarebbe accorto. In quella posizione scomoda si sentivano solo i respiri affannosi dei due ma sapevano che se avessero mosso solo un muscolo non sarebbero riusciti a guardarsi in faccia in quel momento, un po' per l'imbarazzo un po' perché dopotutto non si sarebbero mai aspettati che sarebbero finiti a fare quello. Fu Harry il primo a prendere un lungo respiro e ad allontanarsi da Louis. Non si guardarono negli occhi né guardarono i corpi ancora coperti dell'altro per paura di poter ricadere in quella stupida trappola. 'Vado un attimo in bagno.' Ammise solo il riccio chiudendosi i pantaloni e indietreggiando con gli occhi ancora puntate alle mattonelle. Louis annuì ricomponendosi e iniziando a pulire la cucina come se niente fosse successo. Era stato solo un momento, se Louis si sarebbe ripetuto che era stato solo un momento e nient'altro non sarebbe cambiato nulla. 'Harry?' urlò. 'Sappi che ho tirato fuori il tiramisù dal frigo e se non ti muovi me lo finisco.' Poteva semplicemente cancellare la scena da quando avevano iniziato a stuzzicarsi a quando avevano fatto, insomma quello che avevano fatto.
Quando Harry rientrò dalla porta le guance erano rosate e i capelli ancora tutti scompigliati, aveva provato a sistemarli senza nessun successo. 'Senti. Questo non è mai successo okay? Lo archivieremo come si fa con gli errori e con le cose che non si vogliono ricordare.'
'Sono assolutamente d'accordo. È stato solo un errore. Per me è stato archiviato nel momento in cui è iniziato.' Cos'erano? Due bambini alle elementari che si vergognavano di dire che si erano appena masturbati a vicenda? Probabilmente sì ma a Louis andava più che bene. 'Vuoi un po' di tiramisù quindi?' Harry lo assecondò tirando su una spalla e portando fuori il labbro inferiore. 'Lo assaggio volentieri.'

When Words Fail, Music SpeaksWhere stories live. Discover now