°•nella merda•° ct.27

283 12 3
                                    

"cazzo" fu l'unica cosa che sentì dire dalla bocca di Draken.
Ero distesa su un sasso, uno dei tanti in quella spiaggia gigantesca.
Non trattenni le lacrime no, non lo feci. Stavo piangendo mentre il biondo alto stava con la testa fra le mani, agitato, camminava su e giù nel marciapiede.
"Sono sicura che stia bene" dissi scostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Siamo nella merda" lo sentì dire
Avevo finito il mio anno scolastico in Giappone, ormai era tanto tempo che non vedevo i miei genitori e fremevo dalla voglia di riabbracciarli ma avevo la stessa voglia di abbracciare lui, Mikey quel bambino troppo cresciuto.
Draken scosse la testa e si fermò, iniziò a guardare un punto impreciso del cielo.
"Cretino dove sei finito" disse borbottando.
Non lo riconoscevo, non era il solito Draken, una lacrima ribelle li ricadde sulla guancia.

Era proprio vero vero eravamo nella merda.

"T/n andiamo" mi ordinò, odiavo gli ordini e lui lo sapeva bene. Continuai a guardare il mare senza degnarlo di uno sguardo.
"T/n andiamo devi prendere l'aereo"  ridisse marcando con più forza il mio nome.
Continuai a fare finta di nulla, il cielo era rosa con le sfumature arancioni e le nuvole bianche.
Draken continuò a chiamarmi ma continuai a guardare il mare. Dei bambini stavano giocando sulla riva. Sembravano sereni proprio come il cielo. L'odore di salsedine era forte quasi quanto la tranquillità emanata dal fruscio del vento.
Sussultai quando un braccio possente mi strattonò. "Ascoltami!" Disse Draken con i nervi a fior di pelle
"Tu devi prendere quell'aereo" disse furioso senza lasciarmi il braccio.
"Io non lo prenderò" dissi.
Lui si accigliò. "T/n che stai dicendo?"

"Sono in grado di decidere cosa fare della mia vita, non sarai di certo te a dirmi cosa o non devo fare" dissi spostando i le mie iridi c/o sulle sue marroncine. "T/n sei impazzita?" Mi chiese lasciando la presa del mio braccio. "Non ho intenzione di tornare in Italia finché non lo avrò rivisto" sbottai.

Dopo qualche secondo di puro silenzio mi alzai e li andai vicino, lui credeva lo stessi assecondando ma un'attimo dopo essere arrivata sull'asfalto, iniziai a correre. Correvo così veloce da non sentire quasi più la sua voce, che mi richiamava. Il vento fra i capelli quella sensazione di libertà mi faceva venire i brividi. Io non l'avevo mai realmente provata, ero sempre rimasta dentro una bolla, la mia bolla, ma ora era tempo che prendessi da sola le mie decisioni. Svoltai l'angolo lasciando Draken indietro e mi fermai dietro dei cespugli.

"T/n? Da quanto tempo" Mi richiamò una voce
"Takuya? Che ci fai qui ma te non eri..." Dissi per poi ritrovarmi una mano sulla bocca
"Zitta che sennò mi trovano" disse serio
Alzò la testa oltre i cespugli e lo feci anche io. Vidimo tre donne una era sua mamma e le altre due non so ma credo la sorella di sua madre e sua nonna. Lo guardai e capii che lo cercavano, lui stava relamente scappando da loro?!
Iniziai a ridacchiare mentre la sua faccia era perplessa.

"Stai scherzando spero" continuai io,
"T/n, che succede?" Mi disse poi il biondo serio guardandomi negli occhi .

In quel momento stavo sia ridendo che piangendo, ero felice di aver ritrovato takuya ma triste per aver perso Mikey.
Ero elettrizzata al fatto di star vivendo un'avventura come quella che sognavo da piccola, ma terrorizzata dalle conseguenze delle mie azioni.
Se Draken mi trovasse mi riempirebbe di botte e ramanzine ma se mi trovasse Emma mi nasconderebbe.

Non risposi al ragazzo davanti a me ma lo abbracciai semplicemente.
"Grazie" mormorai.
Lui sibilò lievemente, non capiva che stava succedendo e nemmeno io lo facevo.

Dopo qualche minuto mi staccai e lui mi guardò sempre più confuso.
"Che sfigato però che scappi da loro" sorrisi.

"MA IO BOH STACCI TE CON QUELLE CHE TI VOGLIONO COMPRARE I VESTITI E ANDATE A FARE SHOPPING" disse mezzo offeso

"Se se- mi daresti un posto per la notte?" Chiesi velocemente
Annuì
Lo faceva sempre
Annuiva quando qualcosa non li andava tanto bene, ma lo doveva fare perché non voleva fare star male l'atra persona, lo conoscevo e in altre circostanze gli avrei detto che non sarebbe più importato, ma ora ne valeva la mia vita.

"Vado a casa e prendo delle valigie e torno" dissi alzandomi. "tanto so dov'è casa tua" gli feci l'occhiolino.

Lui sorrise e non disse nulla.

Cosa avrei detto a Alex, i gemelli e in generale alla famiglia Yozakura?
Non lo sapevo ma presi un taxi per arrivare fino alla villetta.

Takuya non doveva sapere nulla di nulla, avrei usato quella notte da lui e il giorno dopo per pensare affondo a quello che dovevo fare.

Avevo davanti a me una scelta importantissima prendere il volo per l'Italia il giorno dopo oppure restare in Giappone per poter ritrovare Mikey.
Non potevo abbandonarlo dinuovo, non potevo proprio.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Scusatemi per l'attesa veramente molto. D'ora in poi cercherò di dedicarmi di più alla scrittura si Wattpad.

Che farà t/n? Tornerà in Italia? Oppure resterà in Giappone per il suo amato?.
Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

El

//Il tempo ci dirà chi siamo\\ Mikey×reader Where stories live. Discover now