Le origini

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-Non è proprio il contesto in cui immaginavo di rincontrarti, Enji Todoroki-

L'eroe numero 1, nel sentire ciò, sgranò gli occhi. Nessuno sapeva come si chiamasse realmente, eccetto i membri della sua famiglia. E ora, un villain qualsiasi lo chiamava con il suo vero nome. Come se un mondo in cui il 90% della popolazione aveva un super potere, comunemente chiamato anche "unicità" o "quirk", non fosse già abbastanza folle.

-Come fai a sapere come mi chiamo?-

Gli chiese, non riuscendo a trattenere la curiosità.

Dabi si portò una mano sul petto, fingendosi addolorato, mentre schivava l'ennesimo attacco da parte dell'eroe.

-Ma come, Enji! Davvero non riconosci il tuo primogenito?-

Il numero uno sbiancò. Vero, quel ragazzo aveva un'aria famigliare. Ma non aveva mai pensato che potesse davvero essere... Insomma, suo figlio maggiore, l'unico di cui non aveva più notizie, era morto. O almeno, così aveva creduto fino a quel momento.

-Non dire assurdità! Mio figlio non sarebbe mai diventato un...-

-Criminale?-

Endeavor, per poco, non ebbe un mancamento.

Il resto dell'Unione, intanto, approfittò dello sgomento generale per attaccare il resto dei professori e studenti della U.A., la scuola per eroi più prestigiosa dell'intero Giappone, che aveva come insegnanti, appunto, gli eroi di maggiore rilievo nazionale.

-Sì, papà. Sì, mio caro Shoto- continuò Dabi, portando il suo sguardo su suo fratello minore, ormai 16enne e studente della U.A. -Sono proprio io. Toya. Già... Forse ero buono, un tempo. O, forse, ingenuo. Ma sai... Tu, papà, mi hai reso così. Tu, con le tue illusioni. Tu, con il tuo disprezzo malcelato. Tu, con le tue pretese. Tu, con la tua violenza. Tu, che tenevi solo al tuo piccolo capolavoro- continuò, voltandosi nuovamente a guardare il suo fratello minore, con aria sprezzante -Mentre io, Fuyumi e Natsuo, per te, siamo sempre stati dei rifiuti, degli esperimenti falliti. Sì, papà. Il mio fu un allontanamento volontario. Sì, miei cari eroi e aspiranti tali. Questo è realmente il "simbolo della pace", questo è l'eroe a cui tutti voi vi ispirate-

L'intera U.A. era sotto shock. Endeavor non sapeva cosa dire o cosa fare. Sapeva di essere stato un pessimo padre, ma sentiva comunque di non meritarsi tutto ciò. Proprio mentre stava riuscendo, a fatica, a riportare un po' di ordine nella sua famiglia...

Provò a riattivare il suo quirk, ma si scoprì incapace di attaccare suo figlio. Scoppiò, invece, in lacrime.

-Tz, davvero patetico-

Fu tutto ciò che ebbe da dire Dabi a riguardo, prima di sputare per terra.

Tomura approfittò del momento di sbigottimento generale per catturare Eraserhead, fin dal primo istante il suo vero obiettivo. Era da un po' di tempo che lo osservava con interesse. Oltre a possedere un'unicità notevole, infatti, l'eroe era estremamente abile nel combattimento corpo a corpo, oltre ad essere un acuto osservatore e un discreto stratega. Inoltre, Shigaraki era spinto anche e soprattutto da motivazioni più personali. Infatti, era ormai innegabile che si si fosse preso una bella cotta per lui. Trovava che Shouta fosse diverso dagli altri eroi. Non aveva mai cercato la gloria o la fama. Lui agiva per il puro desiderio di essere di aiuto. A differenza di altri, come All Might o Endeavor, lui era silenzioso, sfuggente. Rifuggiva le interviste o le trasmissioni in TV e ben poco si sapeva su di lui. Preferiva stare dietro le quinte, cosa che dal suo punto di vista poteva rivelarsi molto utile per loro. L'ambizioso obiettivo del capo dell'Unione era, dunque, convincere Eraserhead a passare dalla loro parte. Tra l'altro, in seguito all'arresto di tutti i loro alleati del Fronte di Liberazione, avevano perso parecchio prestigio e servivano nuovi membri.

Prima che eroi e alunni potessero pienamente realizzare cosa stesse succedendo, i villains ed Aizawa si trasferirono in uno dei loro ritrovi, grazie a un portale aperto da Kurogiri. 

SheepsWhere stories live. Discover now