Cocco di papà

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 -Shoto?-

Non c'erano dubbi: quello era proprio suo fratello. Tuttavia, Dabi faticava a realizzarlo pienamente. Che ci faceva un cocco di papà come lui in un posto simile? Inoltre... Dio, aveva 16 anni! Come aveva fatto ad uscire dai dormitori? Possibile che nessuno controllasse quei ragazzi?

-Ci si rivede, fratellone- gli rispose lui, con un'aria un po' troppo smaliziata per la sua età -Cosa ci faccio in un posto come questo? Beh... Soddisfo quelli come te, immagino-

Il più grande, ignorando la rivelazione, pensò innanzitutto a salvare la faccia.

-Senti, hai fraiteso. Io non...-

-Cosa? Non vai a troie?- sbottò Shoto, avvicinandosi a lui -Guarda che so benissimo cosa fai. È da un po' che ti seguo e ti osservo da lontano. E sì, ho sempre saputo che fossi tu, Toya. Credevi davvero che fossi così stupido?-

Il moro restò senza parole.

Dunque, Shoto sapeva. Shoto l'aveva capito da tempo. Improvvisamente, tutta la rabbia che aveva covato per anni nei suoi confronti riaffiorò.

-Perché non sei mai venuto a cercarmi?-

Gli chiese, prendendolo per il colletto della maglietta.

-Avevo 7 cazzo di anni!-

Si difese il minore, non riuscendo comunque nel suo intento di calmare Toya.

-Allora, sì. Ma ora mi risulta che tu ne abbia 16. E mi risulta che tu stia frequentando una fottuta scuola per eroi! Ergo, è chiaro che tu stia ancora dalla sua parte-

Ovviamente, si riferiva ad Endeaver.

-E a me risulta anche che io mi stia prostituendo. Non esattamente ciò che nostro padre vorrebbe per me, non credi?-

Il moro lasciò la presa, restando per un attimo interdetto.

-Mh... Beh, cosa credi di ottenere facendo ciò? Ti senti ribelle? Ti senti trasgressivo? Pensi...-

La conversazione tra i due fu interrotta da un uomo sulla 50ina, che si avvicinava a loro. Era un uomo dall'aria predatoria, non certo piacente, probabilmente non si lavava da una settimana ed era chiaramente interessato a Shoto. Senza troppi complimenti, gli si avvicinò e gli diede una pacca sul culo.

Fu in quel momento che Toya realizzò che suo fratello in realtà non si fosse mai prostituito. Era terrorizzato. Così, preso da un improvviso istinto protettivo, decise che avrebbe dovuto difenderlo.

-Senti, è già impegnato con me. Trovatene un altro-

Disse all'uomo, spingendolo. Tuttavia, quest'ultimo si rivelò particolarmente insistente.

-Togliti di mezzo. Sta a lui dirmi se sia interessato o meno. Non è vero, dolcezza?-

L'uomo prese tra le mani il mento del giovane, che si ritrasse appena.

-Smamma, ho detto-

Tagliò corto Touya, manifestando il suo quirk "cremazione". L'uomo fortunatamente si dileguò. Doveva essere un quirkless.

Shoto tremava dalla testa ai piedi.

-Prostituirti... Non l'hai mai fatto sul serio, o mi sbaglio?-

Gli chiese il moro, mentre si accendeva una sigaretta.

-B-beh, in realtà... No. Mi faresti fare un tiro?-

Toya non ne era troppo entusiasta, ma decise che in fondo, per quella volta, poteva concederglielo.

-Mi spieghi, dunque, che cazzo ci fai davvero in un posto come questo?-

Chiese il maggiore, tanto per rompere il silenzio imbarazzante che si era creato.

-Speravo di trovarti- rispose Shoto, senza giri di parole -E ti ho detto che mi prostituissi perché vorrei essere guardato da te nello stesso modo in cui guardi le troie che ti scopi-

A Toya si gelò il sangue nelle vene e non era una cosa che gli accadeva di frequente.

-Tu... Cosa?-

Il fratello gli si avvicinò, insinuando una gamba tra le sue

-Non fingere che non lo voglia anche tu- gli sussurrò maliziosamente all'orecchio -Ricordo l'ultima volta in cui ci siamo battuti. Quando mi hai sovrastato, eri eccitato-

Cazzo, aveva ragione. In fondo, col tempo, era diventato un gran bel ragazzo, piuttosto unico nel suo genere. Ma pensarlo in quel modo... Era sbagliato! Si trattava di una fantasia che avrebbe dovuto restare tale.

-N-non so di cosa parli-

Balbettò, tentando di difendersi, mentre cercava inutilmente di sottrarsi dai movimenti della gamba di Shoto. Cristo, non di nuovo...

-Sicuro? Perché a me sembra che tu ti sia eccitato pure ora-

Mormorò quest'ultimo, sempre con aria maliziosa, mentre stringeva con una mano il cavallo dei suoi pantaloni.

-S-senti, non importa quanto io sia eccitato. Noi non possiamo. Noi siamo...-

-Cosa, fratelli? Come se avessimo mai vissuto come tali-

Era vero, tuttavia Toya non voleva cedere.

-Cosa direbbe nostro padre se sapesse che tu fai la troia con me?-

-E cosa direbbe se sapesse che il tuo cazzo diventa di marmo non appena ti sfioro?-

-È una reazione involontaria, non significa niente-

-Falla finita. Sai che siamo fatti della stessa pasta. Forse io sarò pure un pervertito, ma non fingere che non lo sia anche tu- 

SheepsWhere stories live. Discover now