Angelo caduto

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La giornata trascorse tutto sommato abbastanza bene, per Eraserhead.

I villains avevano ovviamente tentato di fargli il lavaggio del cervello, parlandogli del lato tenero e altruistico di All For One, il fondatore e l'ex leader dell'Unione dei Villains, colui che aveva preso sotto la propria ala Tomura e che aveva scelto di farne il suo successore. Aizawa ne approfittò anche per soddisfare il resto delle sue curiosità e Shigaraki non se lo fece ripetere due volte: scoprì che il ragazzo amava parlare di sé. Scoprì che il suo nome reale era Tenko Shimura. Quel cognome non gli era affatto nuovo: infatti Tenko non era niente poco di meno che il nipote di Nana Shimura, il settimo utente del quirk One for all e mentore di All Might, eroe numero 1 fino a poco tempo prima.

Aizawa scoprì anche che il ragazzo, come tanti altri villains che aveva studiato in passato, era stato un bambino molto buono, che sognava di diventare un eroe, nonostante la sua famiglia cercasse in ogni modo di frenare questo suo desiderio. Suo padre, in particolare, risentito per non aver mai avuto a sua volta una madre presente, era un uomo violento, che spesso picchiava e puniva suo figlio per futili motivi. Sua madre, per quieto vivere, assecondava il volere del padre e non fece mai nulla per proteggere il piccolo. Il bambino, nel frattempo, accumulava la rabbia e l'odio dentro di sé, odio che lo portò a sviluppare il suo singolare sfogo cutaneo e che, quando compì 6 anni, portò a un'esplosione del suo quirk, più che a una sua manifestazione. Così Tenko, non avendo il controllo della sua unicità, uccise involontariamente tutti i membri della sua famiglia, mentre in realtà cercava di trovare un conforto da parte loro. Suo padre fu la prima persona che, invece, uccise in modo volontario.

Dopo aver fatto fuori tutta la sua famiglia il piccolo, spaventato, iniziò a vagare spaesato per la città, in cerca di aiuto. Ma nessuno, né le persone comuni, né tantomeno gli eroi vennero in suo soccorso. Solo One For All gli tese una mano, lo tirò fuori dalla strada e lo educò al fine di renderlo un degno erede dell'Unione. O, perlomeno, ci provò.

Le mani che il villain teneva sempre addosso durante i combattimenti non erano altro che ciò che restava dei suoi famigliari. In particolare, la mano che teneva davanti al viso, da lui chiamata "padre", aveva l'effetto di tenere vivi i suoi ricordi e soprattutto riportare alla luce tutto l'odio distruttivo che aveva provato quella volta.

Il villain nemmeno cercava di trovare delle giustificazioni di natura morale dietro le sue azioni. Semplicemente, a suo dire, odiava tutti ed era mosso da un desiderio di distruzione. A differenza di altri criminali come Stain, ad esempio, non cercava di mostrarsi come una brava persona e questa era una cosa per cui Shouta nutriva un profondo rispetto.

Dopo che ebbero finito di cenare, Tomura prese Eraserhead con sè, lo portò in una camera, gli slegò le mani e chiuse la porta a chiave. Prima che Shouta potesse capire ciò che stava succedendo, Shigaraki lo fece sedere sul letto, per poi far partire l'album "Iowa" degli Slipknot da uno stereo.

L'eroe sollevò un sopracciglio, guardandolo tra l'incuriosito e il divertito.

-Beh, ti avevo detto che avrei voluto giocare un po' con te-

Rispose alla sua domanda tacita Tomura, prima di accarezzarlo lentamente su una coscia e poi sul cavallo dei pantaloni, con una mano.

Shouta, dapprima sulla difensiva, sospirò, tirando indietro la testa.

La mano che lo accarezzava salì in seguito sul ventre e sul petto, invitandolo a sdraiarsi sulla schiena. Tomura lo raggiunse, in modo felino, per poi togliersi la maglietta con una lentezza estenuante.

Aizawa si ritrovò, suo malgrado, a fissarlo con desiderio: visto così, in penombra, a petto nudo, con i suoi lunghi, bianchi e ingestibili capelli che gli ricadevano sul volto, sembrava una sorta di demone o un angelo caduto. Il suo angelo caduto.

-Che c'è, ti sei buggato?-

Lo derise quest'ultimo, prima di baciarlo in un modo poco casto. Le sue labbra erano secche e ruvide, ma la sua lingua era tremendamente calda e invitante.

Eraserhead ricambiò volentieri, estasiato dalle sensuali movenze dell'altro che, nel frattempo, ondeggiava col bacino.

Approfittando del momento di trasporto, l'eroe ribaltò rapidamente le posizioni

-Sembra che sarò io, questa volta, a divertirmi con te-

Gli disse, sogghignando, mentre gli legava le mani alla testiera del letto, usando le funi con cui lui stesso, fino a poco prima, era legato.

-Mi chiedo se sarai all'altezza delle mie aspettative-

Replicò il villain, provocandolo.

Ciò che Tomura non si aspettava era che Shouta prendesse terribilmente sul serio quella frase.

-Puoi contarci- 

SheepsWhere stories live. Discover now