Capitolo 26

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Tensione tantissima tensione e un po' di imbarazzo, il mio sguardo era puntato su quello di Michele, mentre camminavamo lungo quella strada il vento gli scompagnava i capelli e lui non reagiva, cercavo di parlargli per consolarlo ma sembrava di parlare con un morto.

Mi grattai la nuca e dissi: "Allora ti va di andare da Randy's Donuts?
Fanno delle ciambelle buonissime magari ti tira su il morale."

"Non ho fame." Disse lui freddo continuando a guardare davanti a se.

"Beh io si quindi ci andiamo." Dissi io usando un po' il tono da tsundere, mentre lui mi insultava nei peggiori dei modi attirando l'attenzione di chiunque stesse passando vicino a noi io lo presi per mano e lo trascinai al bar dove vendevano le migliori ciambelle della città.

Ci sedemmo ad un tavolo vicino al muro e ordinammo o meglio io ordinai tante ciambelle, quelle che non avrei mangiato gliele avrei portate a Federico la sera a venire siccome sarebbe tornato fra qualche ora gli volevo fare questa sorpresa siccome adora le ciambelle di Randy's Donuts

Finalmente il mio ordine arrivò e io iniziai a fare merenda, guardai Michele che fissava fuori dalla finestra un ragazzo che fumava e il mio amico inizio a toccarsi le dita.

"Non ci pensare nemmeno." Gli dissi io.

"E ora che ho fatto?" Mi domando lui.

Posso la deliziosa ciambella che stavo mangiando, sul piatto e poi gli dissi:

"Ascolta, so che sei ferito, Nicolò ha fatto del male pure a me, purtroppo so cosa vuol dire voler inspirare quel fumo per farsi del male da soli, ma poi hai visto tu stesso come mi sono ridotto, mi sono fatto ricoverare facendo preoccupare le persone che amo."

"Hai ragione..." disse Michele , finalmente mi guardò e sorrise, anche se era un sorriso forzato sapevo che in fondo stava leggermente meglio.

"Da quanto non mangi?"

"Tre giorni..."

Lo guardai preoccupato e poi gli passai una ciambella al oreo,lui sorrise e senza esitare iniziò a mangiarla, mi faceva pena, aveva gli occhi leggermente rossi, le occhiaie viola, indossava la stessa maglia nera e il pantaloncino del medesimo colore da giorni, non andava in palestra e nemmeno mangiava, mi fece venire subito in mente quando stavo soffrendo pure io per Nicolò.

"Sono sazio." Mi disse Michele, aveva mangiato tantissime ciambelle, ne aveva lasciate solo due che avevo conservato per il mio piccolo Federico.

"Bravo sono fiero di te"

"Grazie...Posso chiederti una cosa?" Mi domando lui.

"Certo dimmi."

"Tu andavi a letto con Nicolò?"

"È uno scherzo? Come fai a dire una roba simile? No certo che no, non so come tu abbia potuto farti certe paranoie ma ad essere sincero il mio rapporto con Nicolò non è più come un tempo, io ora sono felice con Federico lo amo davvero tanto, ma Nicolò interviene sempre preoccupandosi della mia salute e cazzate varie e io sinceramente vorrei stare un po' da solo con il mio ragazzo."

"Davvero? Lui mi ha aggredito dicendo che non poteva venire al funerale di mia madre pecche doveva occuparsi di te."

"Bhe lo fa ma io sto bene non capisco che cosa voglia da me, vorrei si scollasse, ma quindi che cosa siete ora?"

"Beh io sto cercando di capire se amo Nicolò oppure no."

"Mh capisco, ma a parte me c'è qualcuno con cui ti sei confidato?"

"Si, la tua prof di francese e io siamo amici da tempo, lo fatta cambiare in qualche modo è molto importante lei per me, non mi fa sentire inferiore, giudicato oppure strano."

"Ecco perché non si vestiva più faceva più la troia, beh la tua influenza su di lei la ha migliorata."

"Si ho scoperto molte cose positive sul suo conto è davvero una donna gentile e disponibile."

"Lo sai che stai sorridendo?" Gli dissi io, aveva uno sguardo innamorato, guarda un po' Michele che dimentica subito l'ex, è davvero bello vederlo felice senza che pensasse a Nicolò.

"Non sto sorridendo sei tu che sei pazzo."

"Sisi come no."

"Vebbe come vuoi, che ti va di fare?"

"Facciamo un giro?"

"Dove vuoi andare?"

"Andiamo a Las Vegas??"

"Ma tutto apposto? E lontanissima, e poi che ci vuoi fare?"

"Beh punto primo tu hai la macchina punti secondo lì vendono degli alcolici da far paura, fumare è sbagliato ma una seratina fra amico non fa male."

"Non siamo amici."

"Una seratina fra professore e studente non fa male"

"Okay mi hai convinto."

"Yeyyy"

Ci alzammo dal tavolo e ci incamminammo verso il parcheggio dove aveva parcheggiato Michele qualche ora fa.
Quest'ultimo però a qualche mentre dal parcheggio mi fece cambiare strada portandomi in un garage d'auto sportive il lo guardai confini mentre lui si diresse verso una Maserati nera lucida bellissima, lui parlò con un uomo che gli strette la mano.

"Non sto capendo." Dissi io.

"Hai detto che ti vuoi divertire giusto?"

"Si?"

"Allora sali, possiamo tenercela fino a domani sera."

"Che cosa?!" Iniziai a saltare di gioia facendo quasi cadere le ciambelle dalle mani, salimmo in quella bellissima auto, Michele la fece partire provocando un rumore assurdo, tipo quelle d'elemento moto quando accelerano, solo che lei andava a 50 km allora.

"Prossima tappa Las Vegas"

"Siii" Dissi io felicissimo.

Accessi il telefono mettendo una canzone che piaceva ad entrambi, iniziammo a cantarla urlando come due deficienti, eravamo uno più stonato del altro, lo guardavo sorridendo, lui era felice e non stava pensando a Nicolò, la cosa mi rese felice, feci delle foto che pubblicai su Instagram, appena arrivati in autostrada Michele scellerava come un coglione, le mie orecchie stavano quasi per sanguinare quando entrammo nel tunnel facendo rimbombare quel rumore di accelerazione assurdo.

"HAHAHHAHAHA"

"HAHAHAHHA VAI MICKY VAI"

Innamorato del mio professore [PAGADINA] finitaWhere stories live. Discover now