23. Le ombre

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Sono passati svariati giorni dal ritorno di Rowoon in Francia e sebbene non possa davvero lamentarmi del quantitativo di tempo passato insieme a lui, non posso dire lo stesso sulle due questioni di cui mi preme discutere

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Sono passati svariati giorni dal ritorno di Rowoon in Francia e sebbene non possa davvero lamentarmi del quantitativo di tempo passato insieme a lui, non posso dire lo stesso sulle due questioni di cui mi preme discutere. Non sono riuscita infatti a cogliere il momento e il modo giusto per parlargli del diario, ma soprattutto a farmi spiegare cosa sia successo a Seul.

Ogni singola volta che provo a tirare in ballo la questione, lui cambia discorso o rimane sul vago. Ieri sera sono anche sicura che abbia fatto finta di essersi addormentato quando gli ho chiesto com'era andata la permanenza dai suoi. Questa cosa mi rimane incomprensibile e non fa che alimentare le mie stupide paranoie, come per esempio il fatto che probabilmente non si fidi ancora completamente di me o che quello che è successo sia stato talmente grave da avergli causato una sorta di trauma che vuole rimuovere.

«Forse dovrei smetterla di preoccuparmi e lasciar perdere», dico sbuffando alla mia migliore amica.

Penny è indaffarata a mettere a posto il materiale e i documenti per la prossima visita guidata che ha in programmazione questa settimana e non sembra essere la rappresentazione più calzante dell'aggettivo "rilassata".

«Chérie, in questo momento non credo di essere in grado di darti un consiglio adeguato.»

Non riesco a fare a meno di sorridere confusa: «Che stai combinando? Perché hai tirato fuori due vocabolari di spagnolo e tre di coreano?!»

Penny si sbilancia sotto il peso della cultura. Letteralmente. Infatti lascia cadere sul divano se stessa e i tomi imponenti che porta in mano.

Sospira e si appresta a spiegare: «Okay, senti, le cose stanno così. I prossimi turisti che accompagnerò vengono da Spagna e Corea del Sud... strano melting pot, lo so, ma comunque il punto è che il mio spagnolo e il mio coreano sono un po' arrugginiti, ci siamo? Quindi o faccio un ripasso accelerato o mi appoggio a dei madrelingue.»

Conclude il discorso fissandomi allusiva, ma a me sfugge il punto: «E allora?»

«E allora... non ho molte altre alternative. Di sicuro non riuscirò a fare in tempo a ripassare tutta la grammatica. Magari non sarà difficile per lo spagnolo, ma per l'hangul è sicuramente impossibile.»

«Continuo a non capire. Non puoi parlare in inglese!?»

«No.»

«Non hai delle registrazioni audio pre-impostate, dei podcast o roba simile?»

«Nope.»

«E allora come la mettiamo?»

Ci guardiamo a vicenda per vari secondi senza dire nulla, Penny si limita ad alzare le sopracciglia come se io potessi percepire i suoi pensieri sottintesi.

«Ehm... ti do notizia flash: non sono né spagnola, né coreana. Mi spiace.»

Lei sospira frustrata e si massaggia la tempia, lasciandosi scappare una risata sarcastica: «Grazie per avermelo detto, lo sospettavo, ma non era a te che stavo pensando.»

Love in Montmartre (Rowoon)Where stories live. Discover now