1. La Fuga Del Sole

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È passato un anno, ma Mark riconosce Lee Donghyuck.
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HEARTBEAT Childish Gambino
DEVILISH Chase Atlantic






Mark Lee quella sera se ne stava a guardare il mare, appoggiato contro la ringhiera che divideva la spiaggia Manseongri dal marciapiede, e con esso il tramonto, che sarebbe stato decisamente più pittoresco se avesse dato sul mare, mentre invece il sole stava affogando tra gli edifici di Yeosu.

L'acqua rifletteva il rosso sanguigno del cielo in con un turbolento, ipnotico e dolente agli occhi rispecchiamento, tanto che Mark dovette levarli dal paesaggio che aveva davanti per non ferirseli.



Egli davvero aveva mal sopportato per così tante estati in famiglia quella città, e quell'architettura tristemente turistica di Yeosu gli aveva tanto dato il voltastomaco quando era più piccolo, con i suoi edifici bigi e rigidamente squadrati, le strade spoglie e l'aria stantia che lì si respirava.

Non che a Seoul si stesse meglio, certo. Anzi, Seoul per lui era la città degli errori.

Era quasi affogato in quei tanti errori, e compiuto così tante ragazzate, e anche un pugno di azioni illegali ad un certo punto, ma l'estorsione di denaro forse non era tanto grave quanto i suoi problemi di rabbia e la voglia di fare a pugni che talvolta gli prendeva lo stomaco e glielo riversava nell'acido.

E così ogni volta che succedeva anche la minima cosa non ci vedeva più niente dall'ira e...














Si risvegliava ogni volta senza ricordare molto se non la violenza e la furia, con la maglia sporca di sangue e bile.

Lui li chiamava blackout.

Gli erano iniziati ormai due anni prima, gli capitavano più spesso quando era ubriaco, e si scatenavano quasi sempre nel momento in cui la rabbia o la tristezza lo frustavano più forte, ma non sapeva niente oltre a questo.




Mark si passò una mano tra i capelli, sospirando, afflitto dai suoi stessi pensieri. Almeno, quella sera avrebbe avuto a che fare, tentò di imbonirsi da solo, quindi non sarebbe stato tanto miserevole quanto era di solito. Davvero lo sperava. E così si diede da bere anche quella bugia, che raggiunse nel suo stomaco le tante altre che egli aveva accumulato nel tempo. In realtà, stava cercando di depurarsene.

Così, chiusi un attimo gli occhi e inspirato a fondo, si decise finalmente ad andarsene da lì.



















Entrò nel locale e si sorprese nel sentire provenire dalle casse Hearbeat. Sorrise, cercando di sentirsi più a suo agio.

Mark era uno da rap, ne ascoltava una quantità enorme, eccessiva, ma la gente lo metteva raramente in contesti pubblici a causa i testi politicamente impegnati e spesso anche semplicemente tristi, e così quasi mai partiva una canzone che lui apprezzava.



I wanted you to know
That I'm ready to go
Heartbeat, my heartbeat

I wanted you to know
Whenever you come around
Can't speak, can't speak




Si guardò un po' in giro cercando il suo amico Jeno con lo sguardo. Erano arrivati quel pomeriggio a Yeosu assieme, ma poi non l'aveva più visto da quando l'altro era andato a spaccarsi con i suoi amici del posto.

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