VIII.

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Hope

Non potevo crederci.

Il cuore mi batteva all'impazzata nel petto e neanche io sapevo se fosse perché finalmente mi stavo avvicinando al ritrovamento dei miei genitori, o perché mi trovavo stretta tra le braccia di Jaden, mentre il suo profumo mi inebriava la mente.
Rimanemmo abbracciati per così tanto tempo che fu quasi imbarazzante quando ci separammo. Tutto il mio corpo fremeva mentre cresceva in me la voglia di recarmi immediatamente in quel posto. Ero talmente agitata e piena di speranza che non mi ero mai soffermata a pensare a quello che sarebbe venuto dopo. Cosa sarebbe successo una volta trovato l'albero? Quali risposte avrebbe potuto darmi quell'essere vivente al quale non era stato dato il dono della parola? In quel momento non avevo alcuna intenzione di pensarci. Mi avvicinai rapida alla porta di casa pronta per uscire, quando sentii alle spalle la risatina sarcastica di Jaden. Con la mano ferma sulla maniglia voltai il viso verso di lui che si mordeva il labbro indicando divertito i miei vestiti.

Che sciocca...

Dalla foga non mi ero neanche resa conto di avere ancora addosso quello che lui mi aveva dato e sicuramente non sarebbe stata una grande idea uscire nel freddo di quella giornata piovosa con metà corpo scoperto.

«Vai a cambiarti, i tuoi vestiti dovrebbero essere asciutti... io ti aspetto qui»

Quell'inconsapevole "io ti aspetto qui " mi fece tremare il cuore come una foglia in una giornata di vento. Poteva sembrare una frase di circostanza senza alcuna importanza e forse lo era, ma quando sarei uscita dal bagno dopo essermi cambiata gli abiti, lo avrei trovato lì, pronto a farmi scoprire qualcosa in più su di me ed era come se avesse voluto precisarmelo.
I miei vestiti profumavano di ammorbidente ed erano ancora caldi quando li indossai. I termosifoni si erano accesi in seguito al drastico calo di temperature che aveva colpito la città quella notte.

Mi affacciai con la testa fuori dal bagno sbirciando di nascosto per capire se anche Jaden fosse pronto, evitandomi il disagio del trovarlo mezzo nudo intento a cambiarsi. Quando i miei occhi si posarono su di lui dovetti mordermi l'interno delle guance per evitare che la bocca mi si spalancasse in modo imbarazzante.

Jaden aveva indosso solo un paio di skinny nero carbone, mentre gironzolava tra la cucina e la sala in cerca della "maledetta maglietta grigia". Mi soffermai appoggiata allo stipite della porta del bagno ad osservarlo. Ad ogni movimento i suoi muscoli definiti, ma non eccessivamente gonfi, delle braccia e del petto si contraevano mentre sentivo i miei denti stringere sempre più forte la presa sull'interno della guancia.

Ero ridicola e inquietante. Lo stavo fissando con tanto desiderio da assomigliare ad una vera maniaca, ma era bello da togliere il fiato. La mia mente balzò in mezzo secondo da quella scena che stava asciugando tutta la mia saliva, a pensare a quante ragazze avrebbero desiderato essere al mio posto per sfruttare quel momento sicuramente meglio di come stavo facendo io e un focoso nodo di gelosia mi si formò proprio alla bocca dello stomaco, dandomi un bruciore nauseante. Provai ancora più fastidio quando realizzai che io e Jaden non potevamo considerarci che semplici conoscenti e che quel fastidioso sentimento logorante era totalmente infondato e assolutamente da eliminare.

Scossi la testa per allontanare ogni pensiero che mi stava tormentando e rividi come in un flash la maglietta che Jaden stava cercando disperatamente, appoggiata sul suo letto, proprio accanto a dove mi ero appisolata. Con passi silenziosi raggiunsi la sua camera e afferrai la t-shirt che mi inebriò le narici con una vampata di profumo da uomo, il suo.

«Vestiti scostumato!» Gli gridai ridacchiando e gettandogli sul petto l'oggetto delle sue ricerche, mentre sentivo le guance andarmi a fuoco per la vicinanza con il suo corpo seminudo.

SOLI INSIEME / even after death there's HopeHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin