SOLI INSIEME / even after death there's Hope

XXI.

Jaden

Non potevo credere ai miei occhi quando, seduta all'angolo del pub nel quale ero entrato, avevo visto quella inconfondibile chioma rossa. Il mio cuore aveva perso un battito, consapevole di ritrovarsi dopo un mese di ricerche, finalmente di fronte a lei. Incrociare il suo sguardo e rivedere quegli occhioni verde smeraldo era stato più difficile di quanto avessi pensato. Avevo sentito le gambe tremare indebolite mentre il viso di Hope si corrucciava in un'espressione di stupore, o forse di sdegno. Ero rimasto immobile per qualche istante bloccato dalla bellezza che sprigionava, anche se era visibile sotto al sottile strato di trucco la stanchezza dovuta al sonno scarso delle ultime settimane. Ogni giorno che era passato da quando mi ero trasferito a Londra, la speranza di riuscire a trovarla era andata diminuendo. Ad ogni porta che mi si apriva davanti aumentavano i "mi dispiace, ma la ragazza che stai cercando non vive qui" e l'averla persa sembrava sempre più reale.

In quel parco, nel buio della sera e nel freddo di Dicembre, Hope piangeva lacrime amare di fronte ai miei occhi. Se non fosse stata una situazione tanto tesa e importante, l'avrei trovata estremamente dolce e un po' buffa, avvolta come sempre nella sua enorme sciarpa dalla quale spuntava fuori il naso arrossato dal freddo e dal pianto. Avrei voluto stringerla al mio petto per consolarla e dirle che tutto si sarebbe aggiustato, ma se il suo cuore era andato in frantumi la colpa era mia e serviva molto più di una frase fatta per poterlo far tornare a battere.

Appena avevo mosso un passo verso di lei, era indietreggiata, quasi con la paura di poter cedere e sprofondare tra le mie braccia. Per la prima volta mi sentivo incerto, non sapevo come comportarmi, ma ero sicuro di non poter andarmene senza di lei. Dovevo trovare il modo di farmi perdonare, di tornare ai suoi occhi il Jaden di una volta e dovevo farlo perché ad ogni secondo che passavo senza di lei, mi riavvicinavo alla "vita" che mi aveva intrappolato prima di conoscerla. Gli incubi erano già tornati prepotenti a tormentare ogni mia notte e avevo paura che quello fosse solo l'inizio della retrocessione dai miglioramenti che Hope era riuscita a farmi fare. Non era solo l'amore incondizionato nei suoi confronti a spingermi a lottare, ma anche il bisogno di averla accanto. Senza di lei mi sentivo di nuovo perso, di nuovo solo.

«Ti ho chiamata ogni giorno da quando sei tornata in Inghilterra... ti ho scritto ogni ora»

Hope mi interruppe alzando una mano per zittirmi.

«Non bastavano una telefonata di scuse o un messaggio strappa lacrime Jaden» Sibilò dura, mentre le lacrime tradivano la sua finta sicurezza continuando ad inumidirle le guance. Cercava di mostrarsi forte e indifferente per non darmi la soddisfazione di vederla fragile, addolorata per causa mia, ma io sapevo quanta sofferenza le avevo arrecato e mi sentivo uno schifo per questo.

«Lo so, infatti sono qui in carne ed ossa» Risposi subito, certo che avrebbe detto quelle parole.

«Hope, io ho sbagliato ad allontanarmi da te, a fuggire dalla verità invece di restare per affrontarla al tuo fianco. Credevo che andarmene sarebbe stata la cosa più giusta per entrambi e che forse, non avendoti vicina, un giorno avrei anche potuto pensare a te solo come a un bel ricordo. Venire a sapere che Allison era tua sorella mi ha sconvolto, ha annebbiato la mia mente, distrutto ogni mio progresso. E' stato come se il passato fosse venuto a bussare alla mia porta per prendersi gioco di me. Ho avuto paura, paura di offendere il ricordo di Al, di non essere accettato da Laurie e Adam, di non essere più voluto da te e sono scappato come un codardo» Parlai a ruota libera, senza fermarmi mai, dando il tutto per tutto.

I pensieri che vorticavano nella mia mente uscirono senza filtri dalla mia bocca, assumendo voce propria. Mettermi a nudo di fronte a lei fu così liberatorio che la commozione prese il sopravvento e scoppiai in lacrime anche io.