Capitolo 8

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La grande abitazione di Emerald Ranch, sempre stata così imponente, aveva la facciata totalmente bruciata, la legna aveva preso quel tipico colore nero, dovuto alle fiamme, eppure gli interni non erano stati toccati eccessivamente, i lavori princi...

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La grande abitazione di Emerald Ranch, sempre stata così imponente, aveva la facciata totalmente bruciata, la legna aveva preso quel tipico colore nero, dovuto alle fiamme, eppure gli interni non erano stati toccati eccessivamente, i lavori principali che avrebbero dovuto fare sarebbero andati alle stalle dei bovini, che erano quasi completamente crollate, quelle dei cavalli in parte, e tutte le recinzioni, spezzate e rotte da quei criminali.

Katsuki aveva riaccompagnato Izuku alla casa, aspettando a qualche metro di distanza mentre il verdino abbracciava sua madre in lacrime, mentre lei lo stringeva con così tanto affetto e forza che il biondo, per un momento, aveva perfino pensato che gli avrebbe staccato la testa.

Osservò il cane di fianco ai due che li guardava da seduto, fiero del suo lavoro. Sì, ne doveva andare fiero... Aveva difeso la madre del più piccolo, non battendo ciglio e seguendo gli ordini del suo proprietario.
Era proprio un gran bel cane, imponente, faceva la sua gran bella figura...

"P-pensa-vo di a-verti p-persa...". Izuku singhiozzava, aggrappandosi alla madre con tutte le sue forze, mentre lei lo accarezzava, passando le dita tra i suoi capelli disordinati.

"Tesoro, sono qui, stiamo bene. Calmati... È tutto finito".
Katsuki la guardò, rendendosi conto dell'enorme somiglianza che c'era tra i due, e poi gli occhi della donna incrociarono i suoi, facendolo quasi sobbalzare.
Lo scrutava, mentre con i gesti continuava a tenere al sicuro suo figlio.

"Tu... - Lo richiamò, portandosi Izuku al fianco e facendogli un cenno con il capo - Chi sei?".

Il biondo gonfiò il petto, risistemando il cappello sulla testa e parlò: "Bakugo Katsuki, signora".

"Volete un compenso per l'aiuto? Voi non agite gratuitamente".

Izuku si allontanò dalla madre, stringendosi dentro la giacca del ragazzo e lo guardò, con il cuore in gola. Era davvero arrivato solamente con l'intento di pretendere una paga?
Faceva parte di quei criminali di cui aveva tanto sentito parlare.

Ma Katsuki sorrise, incrociando le braccia al petto e gonfiandosi ancora di più: "Con tutto il rispetto, signora, se avessimo voluto derubarvi, questo posto sarebbe andato distrutto già qualche anno fa".

Rimase in silenzio la madre, rimanendo di fronte alla porta di ingresso, poi guardò il figlio: "Tesoro mio, che ne dici se ti metti qualcosa addosso? Magari controlla che le cisterne siano intatte, così ti dai una sciacquata, okay?".
Lui guardò prima sua madre, poi Katsuki. Non riusciva a capire se fosse rimasto contento di aver sentito quelle parole uscire dalle labbra del ragazzo, o comunque ne era spaventato... Perché aveva appena sottolineato la pericolosità di lui e i suoi compagni.

Ma non disse niente, semplicemente annuì e, tremolante, fece il giro della casa, andando sulla parte sul retro dove avevano organizzato le cisterne e dove si sarebbe potuto sciacquare se fosse stato tutto integro.

Inko seguì con lo sguardo il figlio, per poi scendere i gradini del porticato della casa, arrivando di fronte al biondo. Era decisamente più bassa di lui e più tarchiata, ma non abbassò mai una volta lo sguardo.
"Io so molto bene chi sei tu".

𝙶𝚞𝚗𝚜 & 𝙻𝚘𝚟𝚎Where stories live. Discover now