Capitolo 40

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La sua pelle era fuoco, lava incandescente

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La sua pelle era fuoco, lava incandescente. Tutto bruciava addosso a lui... Tutto era un dolore lancinante che lo percuoteva.

Un grido da far accapponare la pelle gli vibrò in gola, come se delle lame gliela stessero trinciando.

Lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi, mentre il dolore era pulsante e atroce... Si lamentava, con rantoli e versi, mentre provava a muoversi senza successo.

Cosa era successo? La sua mente era annebbiata, non aveva ricordi lucidi e definiti...
Si ricordava denti, sangue, ed una montagna nera e spaventosa...

Voleva muoversi, ma tutto il suo corpo gridava di non farlo, faceva male.

Continuava a gridare, preso dalla sofferenza.

"Deku, ehi, sono qui! Ehi...". I suoi occhi verdi si incatenarono ai rossi del ragazzo appena arrivato, che si era fiondato sulla sua branda e gli aveva afferrato la mano.

I suoi rubini scorrevano sul suo volto, osservando il suo corpo... Quel corpo martoriato, il petto con ferite aperte con qualche intruglio utilizzato da sua madre... Gli occhi si inumidirono, mentre osservava ciò che aveva di fronte. Lividi violacei decoravano la sua pelle candida, tumefazioni sparse...
Sua madre gli aveva detto che la schiena era decisamente messa peggio... Non aveva il coraggio di guardare.

"K-Kacchan... - Singhiozzò il più piccolo, mentre stringeva la mano del biondo preso da spasmi di dolore - F-Fa male... M-mi dispi-ace... Ho...". Scoppiò in un pianto doloroso, mentre lamenti e grida lasciavano le sue labbra.

"Izuku, ti prego, guardami... - Una mano la lasciò intrecciata a quella dell'altro, mentre l'altra andò a sfiorargli la guancia, evitando di toccare i graffi e tagli - Non ti devi scusare, mh? L'importante è che tu sia vivo. Guardami, guarda me... Okay?".

Gli smeraldi andarono di nuovo ad incontrare i rubini, mentre provava a respirare in maniera regolare, ma tutto faceva così tanto male...

"Fa male... Kacchan... Fa male...". Singhiozzò, non distogliendo lo sguardo da lui.

"Lo so, lo so Izuku... Voglio aiutarti... Vorrei prendere io il tuo dolore... - Mormorò, sfiorandogli ancora il viso, scrostandogli delle ciocche di capelli seccate di sangue dalla fronte - Devi guarire, mh? Sei sopravvissuto, devi stare meglio ora. Okay? Non... Non devi mollare...".

Izuku strinse i denti, scosso da un'altra fitta di dolore lancinante, come se fossero pugnali lanciati nella sua carne. Gemette inarcando la schiena, mentre le lacrime non si fermavano.

Per un attimo, pensò perfino di voler morire...

"Mi dispiace, Izuku... Mi dispiace così tanto... - Cercava di calmarlo, mentre provava a rimanere dolce nei suoi tocchi - È... È t-tutta colpa m-mia... Tu... Tu non saresti mai andato se... Ti prego, Izuku... Non... Tu vivrai, mh?".

𝙶𝚞𝚗𝚜 & 𝙻𝚘𝚟𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora