Tea Party

215 9 0
                                    

07

Marshall aprì un occhio, poi si decise e aprì anche l'altro. Fece un silenzioso e lunghissimo sospiro, si passò la mano tra i capelli spettinati, fecendola scivolare lungo il viso e gettò di malavoglia un'occhiata all'orologio digitale sul comodino. Emise un piccolo grugnito di disapprovazione e finalmente si girò verso la causa della sua improvvisa insonnia.
- Nae. - Lo chiamò con voce ancora impastata dal sonno. - C'è qualcosa che non va? - Domandò con tatto.

Ci fu qualche momento di silenzio poi l'Omega rispose a bassa voce. - No. - Disse, sussurrando appena ma con chiarezza. - Perchè me lo chiedi? -

L'Alpha fece un altro sospiro, chiedendosi in che modo avrebbe potuto dirgli ciò che pensava senza farlo arrabbiare o sentire in colpa. Ci ragionò per qualche momento, poi, in conclusione, si arrese alla prospettiva di una sua possibile sfuriata.

- Ti stai girando e rigirando sul letto già da un po' . - Optò alla fine, consapevole che non fosse propriamente tutta la verità; il suo Omega aveva iniziato a girarsi e rigirarsi fin da subito, non appena si era sdraiato sul materasso e non aveva smesso neanche dopo aver preso sonno. Ma non osava dirglielo.

Nathan rimase in silenzio per una decina di minuti, poi, si sistemò sul fianco, rivolto verso il centro del letto e guardò stancamente il compagno.
- Non riesco a dormire. - Rivelò. - Sono stanchissimo, davvero, ma non riesco a dormire. -

Marshall allungò una mano verso il viso del fidanzato e lo accarezzò con dolcezza.
- Tu pensi troppo. - Affermò, scivolando leggermente verso di lui. Avvicinò il volto al suo e gli scoccò un lieve bacio sulla punta del naso.

L'Omega si premette i palmi delle mani sulle palpebre chiuse e li strofinò contro di esse per qualche brevissimo istante.
- Hai ragione. - Mormorò inaspettatamente, incatenando gli occhi ai suoi. - È che ho tanto a cui pensare e non so da dove iniziare. - Sospirò a lungo. - E poi, sei tu che la fai troppo facile. - Si indispettì. - Ma cosa pretendo? Sei un Alpha, dopotutto. -

L'Alpha inarcò le sopracciglia, lievemente sorpreso da quel tono caustico. - Non c'entra essere un Alpha o un Omega; semplicemente non vedo quale sia il problema. - Disse con sincerità. - Avremo due cuccioli invece di uno. -

Nathan sbuffò sonoramente e si tirò a sedere, scoccandogli un'altra brutta occhiataccia. - Vedi? La fai facile tu. - Gli puntò l'indice contro e lo premette più e più contro il suo petto nudo. - Punto uno, sono io che li dovrò portare in grembo per. nove. mesi. Sono dentro di me, non di te. Io diventerò una enorme balena, non tu. Io. -

Marshall ebbe la decenza di lasciarlo sfogare senza dire una parola, ma prese la sua mano e la baciò dolcemente per rabbonirlo un po'.

- Punto due. - Riprese subito l'Omega, senza interrompersi un attimo, ormai lanciatosi in quell'elenco. - Ero già terrorizzato all'idea di averne uno, figurati averne due! - Esclamò. - Prima o poi dovranno uscire da qualche parte, non credi?- Lo fissò spaventato. - Da me. - Sottolineò, indicandosi, in caso non fosse stato abbastanza chiaro. - E poi... dopo... dovrò... dovrò occuparmi di loro e... non so.. non so da dove iniziare! Con uno sarebbe stato più facile, almeno credo, ma adesso sono due! Due! - Lanciò in modo drammatico le braccia in aria per poi lasciarle ricadere ai fianchi senza forza e nascondere il viso dietro alle mani.

Marshall si sedette accanto a lui, dicendo addio alla nottata di sonno e allargò le braccia per invitarlo tra di esse. - Nae Nae... - Lo chiamò leggero.

L'Omega alzò lo sguardo per qualche istante, valutando con esitazione l'invito appena ricevuto. Sospirò poi si decise e si rifugiò in quello spazio così invitante.
Si sistemò tra le sue gambe, accoccolandosi contro il suo petto, lasciando entrambe le gambe morbidamente poggiate sulla sua coscia.

• Miele Selvatico II • Nathan x Marshall storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora