Capitolo 40

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CAPITOLO QUARANTA

La città le era diventata estranea, straniera, camminava per le strade che conosceva da quando era piccola e guardava le facce della gente che incontrava quasi tutti i giorni da una vita, e non le riconosceva, guardava le loro espressioni e non le capiva, quasi quasi anche il dialetto con cui le persone si apostrofavano e si chiamavano le sembrava oscuro e lontano da lei. Non era strano, perché in poco tempo i riferimenti della sua vita si erano sgretolati, senza lasciare che polvere e macerie intorno a lei, e la colpa di fatto era stata sua, si, la sua unica colpa era stata quella di volere anzi di pretendere una vita felice, vera, chiara, alla luce del sole, e questo aveva creato uno strappo insanabile tra lei e le sue frequentazioni solite, dai colleghi dello studio, alle amiche ed agli amici con cui usciva di solito, finanche a quelli che saltuariamente incontrava solo per ballare o bere un drink. Lei era diventata per tutti loro un drammatico esempio da non seguire, un pericoloso soggetto, capace di mettere le mani nell'acqua stagnante ed apparentemente calma e trasparente della vita di ognuno di loro, per far tornare a galla ed estrarre gli scheletri che chiunque avrebbe voluto tenere sul fondo, in nome di una esigenza morale che pochi condividevano. Non credeva di scontrarsi con una tale ipocrisia ma purtroppo dovette farne i conti scoprendo che la maggior parte delle sue amiche, anche quelle più insospettabili, avevano qualche sordido segreto che rivelavano con soddisfazione nelle riunioni tutte al femminile, e che a casa poi richiudevano tra le pagine dell'agenda o in strani codici tra i contatti salvati nel telefonino.

La cosa che la sconvolgeva di più era che tutti trovassero assolutamente normale vivere nella menzogna e nel tradimento, come se quella fosse la cosa giusta, come se l'anomalia fosse lei. Camminava con sguardo assente per via Luca Giordano, ancora non affollatissima perché non tutti erano tornati dalle vacanze, e passò davanti all'ufficio. Si fermò lì davanti e rifletté che quello che era sempre stata la sua seconda casa, all'improvviso si era trasformato per lei in un covo di cornuti e cornificatrici senza speranza e senza vergogna, quando lei, in un momento di debolezza, aveva confessato alla sua collega Francesca, che, tornata dalla vacanza a Formentera, ormai aveva deciso di lasciare il marito perché le era ormai chiaro che aveva sbagliato tutto da principio, che lui l'aveva sposata soltanto per i soldi, e non ultimo, che lei amava un'altro uomo. Le tornò alla mente tutta la conversazione con Francesca che l'ascoltava mentre sorbiva un pessimo caffè preso alla macchinetta, la lasciò sfogare cercando inutilmente di farle abbassare il tono della voce, poi chiuse la porta dell'ufficio per non fare sentire agli altri che già drizzavano le orecchie, e le disse: "Ma sei cretina? Perché ti fai tutti questi problemi, se tu ora lo lasci ti rovini la vita, devi cominciare una separazione, magari un divorzio, soldi, avvocati, ma per cosa? Per andarti a mettere con un altro, che magari tra un anno o due ti mette le corna con un altra più giovane e più tosta e tu rimani come una cazzona?"

"Come una? Scusa non sono abituata al turpiloquio. Cosa intendi con quella parola?"

"Intendo dire che andare a rompere gli equilibri che hai creato non è una passeggiata, e non sempre ti conviene. Dovresti pensarci non una, non dieci, ma mille volte prime di pensare di fare una cosa come questa. Ma tu pensi che io non mi sia mai innamorata di un'altro, cazzo!"

"Ti prego, puoi evitare?"

"Ok, Ok, ti dico che si, mi sono innamorata e non una volta, e mi sono anche levata lo sfizio di scoparmelo. Ma non ho mai pensato di lasciare mio marito!"

Claudia credeva di non aver capito bene: "Cioè fammi capire, tu avevi voglia di andare a letto con qualcuno e ci andavi? E poi tornavi serenamente a casa, davi il bacio della buona notte a tuo marito e poi andavi a dormire!"

"Beh e che c'è di male, sai quanti qua dentro lo fanno abitualmente?", Francesca descrisse un ampio cerchio con il dito.

Claudia era sconvolta da quella rivelazione, lei che ricordava quanto si sentisse sporca quando era caduta nella spirale del tradimento e con quanta forza avesse voluto uscirne fuori, non riusciva davvero a capire quello che stava ascoltando, ma riprese: "Ma fammi capire, tu per esempio, in questo periodo, ti vedi con qualcuno?"

Stelle GemelleOnde histórias criam vida. Descubra agora