capitolo 41

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"Tu con me. "
<Ti va di prendermi in giro, vero Touya? Lascia solo che usciamo da qui vivi e te lo dico io, brutto idiota. > Akemi avanzava furtivamente nei tunnel sempre meno illuminati, ricevendo e contrastando ogni attacco che gli veniva posto con quanto, facendo cadere i suoi nemici in una morte silenziosa.

La bionda si era voltata un attimo, non udendo più i passi del compagno in seguito e si ritrovò da sola a dover proseguire ed imprecò tra i suoi pensieri contro l'albino.

"Dovrebbe essere la strada giusta, spero..."

I pensieri della bionda furono interrotti da passi pesanti. Si nascose dietro un muro, aderendo la schiena alla gelida roccia e rimanendo in allerta, finché lo sconosciuto non arrivò a pochi passi da lei. Tutto sembrò tacere, mentre con un ultimo respiro scattò alla sua destra, provando un affondo che venne prontamente fermato da un'altra spada.

Il suo battito aumentò appena vide la persona di fronte a lei.

<Keigo, sei tu...> con un sospiro di sollievo abbassò la propria spada, felice come non mai di ritrovarsi il biondo accanto, un volto amico.

Lui rimase in silenzio, fissandola con il suo sguardo apatico e serio che tanto non gli si addiceva. Lei si perse in quei occhi di ambra, rimanendo confusa quando il biondo portò lentamente una mano ai lati del suo viso, sussultando al suo tocco leggero.

<Sei ferita...> le disse quasi in un sussurro, facendole notare il piccolo taglio sanguinante sulla sua guancia.

<N-non è niente...> balbettò, voltando lo sguardo altrove mentre le sue guance prendevano colore. Non capiva l'atteggiamento pacato del ragazzo e non capiva nemmeno cosa stesse succedendo a lei. Non comprendeva cosa stesse provando in quel momento se non un un groviglio di pensieri e sensazioni.

In pochi istanti, i due raggiunsero lo spiazzo principale di quei tunnel sotterranei ritrovandosi davanti agli occhi l'immagine raccapricciante di decine e decine di schiavi incatenati, gli uni agli altri, e costretti a picconare le pareti rocciose intrise di fango. I suoni delle frustate fecero accapponare loro la pelle.

<Aspetta.> il maggiore la strattonò per un braccio, fermando i suoi passi e le indicò una sporgenza poco più avanti di loro, facendole notare Katsuki ed Eijiro nascosti. <Niente mosse avventate, sono in totale 12 e dobbiamo farlo alla svelta prima che ci notino. > un suo cenno ai due ragazzi e si prepararono a muoversi all'unisono, se non fosse che un Himiko selvatica spuntò dal nulla mandando a quel paese l'effetto sorpresa.

Abbattute anche quelle, si dedicarono alla ricerca di familiari riccioli scuri, ma la poca luce e tutto quel fango a ricoprire gli schiavi non era d'aiuto. Katsuki urlava disperato il suo nome, cercandolo con occhi furtivi. I loro tentativi furono vani.

<Ohi, voi... So chi state cercando...> una voce roca, tremendamente bassa ed esausta richiamò il biondo che rapido raggiunse quello che era un ragazzo della sua stessa età. La poca luce non nascose profonde occhiaie e due iridi ametista. <Sai dov è Izuku!? Parla!> lo schiavo senza nome distolse lo sguardo, non riuscendo a reggere la disperazione che lesse sul viso dell'altro mentre, stringendo dolorosamente le nocche, fece crollare il mondo sulle sue spalle con tre singole parole. <Lui è morto...>

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Non ce l'aveva fatta. Izuku aveva ceduto, lasciandosi andare al braccio dolce e spietato della morte. Secondo le parole del violetto si era spento in quei tunnel stremato dalla fatica, senza mai più rivedere la luce del sole un'ultima volta e con la consapevolezza di essere solo. Lui l'aveva lasciato solo, abbandonandolo ad un triste destino infame.

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝑳𝒐𝒗𝒆 {Bakudeku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora