capitolo 44

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Fu strano... Quasi surreale.

Svegliarsi lì, al suo fianco nuovamente, era come respirare una boccata d'aria fresca dopo un lungo periodo di apnea. Chiusi in quella minuscola tenda ma abbastanza grande da racchiudere il suo mondo, perchè Katsuki era il suo mondo ed il suo rifugio, fu quasi surreale. Forse un sogno si disse. Ma sentire il suo fiato caldo sul collo smuovergli le ciocche vicino l'orecchio, la possente presa sul suo petto a stringerselo contro da dietro ed una mano sul cuore, l'altra racchiusa dolcemente tra la sua.

Per questo, per un momento, Izuku pensò che la sua fosse semplice soggezione, che fosse la follia provocata dal dolore e dalle continue notti insonni passate a piangere un amore che gli era stato strappato o, per meglio dire, si era strappato da solo dalle sue braccia con violenza. Il tutto per un'amara vendetta mai realizzata.

Il biondo di fronte a lui, però, gli sorrise aprendo le iridi cremisi e fu troppo bello perchè potesse essere solo un'illusione. Se lo fosse stato, se si fosse svegliato in quel preciso momento, mentre il giovane portava una mano sul suo viso, Izuku era certo che il suo cuore non avrebbe retto l'urto.

Gli occhi rossi lo guardavano con una dolcezza che non era comune in quello sguardo ed il verdino si sorprese incapace di respirare. La fronte poggiata contro la sua, per Izuku, fu la conferma che poteva vivere ancora. Sollevò la propria e fece scivolare le dita sul palmo caldo, fino a che quelle dell'altro non lo afferrarono con dolce fermezza.

<'Giorno 'Zuku...> quel nomignolo aveva una sfumatura dolce e gli piacque, da impazzire. Sentì il cuore riprendere a battere velocemente ed il respiro farsi veloce e affaticato, come se lo avesse trattenuto fino a non poterne più. Riuscì a sorridere solo quando le lacrime gli rigarono le guance. Un sorriso sincero come credeva non ne avrebbe fatti mai più. <Kacchan...>

La mano del suo biondo scivolò dalla sua guancia, sul retro del suo collo e s'infilò tra i suoi capelli ancora una volta, mentre lo trascinava verso di sè. Ebbe il sapore del loro primo bacio ma non ebbe quello amaro del dolore, bensì quello totalizzante di una felicità che non si era mai creduto capace di poter vivere ancora. Izuku si sentì mancare, si aggrappò alle braccia di Katsuki con quelle poche forze che aveva ma il maggiore tornò immediatamente in sè e lo sorresse fino a che non se lo trascinò addosso. Gli occhi rossi erano tinti di preoccupazione ma quelli grandi e lucidi del ricciolino non sembravano riflettere alcun timore.

<Izuku...> Chiamò Katsuki accarezzandogli il viso, tirando indietro i capelli e guardandolo come se fosse la causa della sua sofferenza. Lo era, avrebbe voluto gridare Izuku. Era colpevole del suo cuore spezzato ed averlo ucciso dentro, insieme a tutta quella dannata Repubblica. Era colpevole di averlo lasciato solo per poi afferrarlo ad un passo dal baratro. Era crudele, il suo Kacchan, per giocare con la sua vita tanto liberamente e spossando un cuore che a fatica riusciva a battere per sè.

Toccò il viso di Katsuki con mani tremanti, passò le dita tra i suoi capelli biondi. Lo strinse a sè con disperazione e lo baciò ancora, ancora e ancora.

I vestiti di entrambi scivolarono via dai loro corpi, lasciando che il calore della loro pelle fosse sufficiente a riscaldarli entrambi. Izuku aveva bisogno di quel calore più dell'aria, più dello stesso cuore che gli batteva nel petto. Le pellicce su cui erano stesi accolsero il loro amore.

Era un'eccitazione disperata la loro, quella di due anime ad un passo dalla morte che lottavano per rimanere in vita ed altrettanto disperata fu la passione che consumarono tra quelle pellicce. Non smisero di baciarsi neanche per un istante, come se avessero bisogno l'uno del respiro dell'altro. Le lacrime continuarono a scendere sul viso di Izuku e Katsuki continuò ad asciugarle con dolcezza, una carezza dopo l'altra. <Stringimi...> Lo implorò Izuku con occhi tristi. <Stringimi, Katsuki... Stringimi...>

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝑳𝒐𝒗𝒆 {Bakudeku}Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt