Grey! addiction

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Aesthetic per sailor-viv, il tema stavolta era una nostra dipendenza.
Metto il trigger warning perché potrei toccare temi delicati per qualcuno.

Stavolta non metto tanti aesthetic con filtri diversi perché vorrei usare questa composizione più come "diario" e valvola di sfogo, se così si può dire

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Stavolta non metto tanti aesthetic con filtri diversi perché vorrei usare questa composizione più come "diario" e valvola di sfogo, se così si può dire.
La mia dipendenza non è fisica, e di questo sono abbastanza felice. Però ci sono altri tipi di dipendenza, che possono essere anche mentali. Questo non significa che siano meno gravi, anche se potrebbero apparire più "stupide" di altre.
La mia dipendenza è l'aspirazione alla perfezione. Avevo avuto anche l'idea di portare il pessimismo come dipendenza, visto che sono un'inguaribile pessimista su tutto ciò che riguarda me. Ma il mio pessimismo molte volte mi ha anche aiutata a sentirmi nella mia comfort zone e non ha mai ferito nessuno, se non i miei genitori che hanno dovuto vedermi mentre mi negavo delle cose belle tipo uscire con le mie amiche perché secondo me non lo meritavo oppure dicevo che tanto dopo l'ultimo anno delle superiori non ci saremmo nemmeno più salutate per strada. Ma ho deciso di raffigurare l'aspirazione alla perfezione perché in un qualche modo difficile da spiegare potrebbe fare male anche agli altri.

Ovviamente questa mia dipendenza si vede soprattutto a scuola, e l'ho notato solo quest'anno. Sono all'ultimo anno delle superiori, e negli altri quattro anni non notavo molto quanto peso avessero i voti sul mio stato d'animo e sulla mia autostima. Ho sempre studiato molto e mi è sempre piaciuto farlo, quindi nei quattro anni precedenti non ho mai avuto grossi problemi a parte nelle materie che non riesco proprio a capire (aka matematica e fisica). Alle medie anche questo mi faceva stare male, ma alle superiori ormai ci do poco peso. Però all'inizio di quest'anno ho notato che studiare non basta, e pensavo che fossi giunta al limite del mio cervello. Tutt'ora sono capace di stare ore sulla stessa materia, e se non so un dettaglio mi viene l'ansia. Ma non perché ho l'esame e ovviamente meglio studio ora e più facile sarà ricordare il programma di un anno di dieci materie, ho proprio paura che in un qualche modo tutte le mie conquiste in qualsiasi ambito si annullino per un'insufficienza. Sembra strano, ma ho sudato davvero sangue per farmi delle amiche, e quando prendo un voto negativo ho paura che mi guardino dall'alto in basso, diventino più fredde con me e che non abbiano più voglia di essere mie amiche.

Ovviamente ho mai parlato a qualcuno di tutto ciò? No, è la prima volta che lo faccio. Quindi forse sono un po' rotta, ma non lo farò mai vedere agli altri. Le imperfezioni della perfezione non devono essere viste. O, se proprio non si può nasconderle, bisogna trasformarle in qualcosa di bellissimo. Per questo quando racconto cose tristi mi sforzo di sorridere. Quando la mia ex mi ha detto di essersi messa con me per pietà, l'ho raccontato alle mie amiche sorridendo. Quando ho saputo che la mia ex migliore amica non voleva più sentirmi mi sono messa a ridere. Anche quando raccontavo cose brutte alla mia psicologa sorridevo e cercavo dei modi per sdrammatizzare. Perché la perfezione deve essere sempre felice. Se sono triste sono solo un peso, e se sono un peso verrò lasciata indietro.

Ho iniziato a vedere anche l'amore e l'amicizia come cose a me proibite. O meglio: è come se niente di eterno mi fosse concesso. Ho iniziato a credere nel destino nel momento in cui ho pensato "nella mia vita non ci sarà una persona che rimarrà per sempre, perché fino ad ora non c'è mai stata. Allora sono destinata a stare sempre con persone di passaggio, ma mai nessuna sarà con me fino alla fine". È stato un momento di realizzazione alquanto triste, ma poi ho iniziato ad accettare questa cosa come unica spiegazione al perché le cose con le persone poi si siano sempre tramutate in cose negative. Forse l'amicizia è anche fatta di condivisione di fatti negativi, ma io non mi ci vedo a sfogarmi personalmente con qualcuno. Mi sembra di avere dei punti deboli, e non posso averli, perché poi quel qualcuno se ne andrà con pezzi di me che non ritorneranno mai indietro. Non dico di non accettare di stare male, ma credere tanto in una persona da dirle cose personali mi spaventa. È come se non potessi lasciare vedere a nessuno le mie debolezze. E quando sto male si vede, anche se cerco di non farlo trasparire, e finisco col trattare male gli altri che forse vorrebbero solo starmi vicino. Ma no, la perfezione non sta mai con altri. È individualista, bellissima proprio perché non fa affidamento sugli altri e sa da sola cosa deve fare. E queste sono tutte cose a cui io aspiro, anche se forse dentro di me so di non poter conquistare. La perfezione aspira all'amore e all'amicizia, ma sa di non poterlo cercare in altri perché manca a lei in primo luogo. Lo cerca all'esterno, nei pensieri, nelle idee, nell'immaginazione, in mondi non reali. È l'unico modo per sentirsi amati.

Ma arriviamo alla mia parte preferita dell'aesthetic AHAHAHAA. Devo sollevare un po' il morale lol.

La frase di Marina obv, devo spiegare anche questa. Ho sempre ascoltato qualche canzone di Marina, ma non ho mai esplorato tutta la sua discografia. Madonna, me ne pento, dovevo farlo prima. In Marina mi sono ritrovata. Non solo in Are you satisfied, ma anche in Hollywood. Ascoltavo proprio questa canzone nell'ultimo periodo in cui ero fidanzata con la mia ex, ritrovandomi nel testo perché pensavo di essermi fatta troppo influenzare dall'idea di avere una relazione con lei. L'ho lasciata nel momento in cui ho notato cose grosse che non andavano nella direzione giusta? Spoiler: no. Nemmeno quando mi ha ignorato dopo averle detto che avevo paura di diventare autolesionista mi sono fatta due domande. Perché mi sentivo ridicola a cercare aiuto. Era come se mi dicessi "è ovvio, se cerchi aiuto aspettati di essere ignorata". E Marina è stata l'unica cantante che io conosca ad aver raccontato così bene i miei sentimenti. Non solo in quel momento, ma sempre. In The family jewels questa voglia di sembrare perfetti traspare in tutte le canzoni. Ed è fantastico. Quando ho ascoltato l'album per la prima volta mi sono affezionata così tanto che non smettevo di ascoltarlo e dirmi "questa sono proprio io". Una mia amica mi ha detto che sono scritta da Marina, e ora capisco pienamente il perché. Keep slaying, Marina.

Bene, io ho finito! Ci vediamo!

𝐓𝐇𝐈𝐍𝐆𝐒 𝐀𝐑𝐄 𝐁𝐄𝐓𝐓𝐄𝐑 || Edits and aestheticDove le storie prendono vita. Scoprilo ora