CHAPTER TWELVE

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"Maybe I am just not enough"
~I'm Not the Only One//Sam Smith~

"Maybe I am just not enough"~I'm Not the Only One//Sam Smith~

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27 dicembre 1993

NEL GELO DI QUELL'INVERNO, il tredicesimo compleanno di Evelyn fu il più caldo che lei avesse mai vissuto. Per la prima volta non l'aveva passato con sé stessa, con la sola compagnia delle spine che le pungevano la mente e le facevano sanguinare l'anima. Era stata con i suoi migliori amici, erano stati bene. La giornata passò tra sorrisi sinceri e profondi, non scuri, non grigi, ma veri e luminosi. Era così grata a ognuno di loro per averla fatta stare bene. Non si erano arrabbiati per averlo scoperto solo quell'anno, ma la ringraziarono per averglielo detto. Rispettarono il suo silenzio e la sua riservatezza, senza porre domande indiscrete o estremamente personali e lei questo l'aveva infinitamente apprezzato. Si erano scambiati il silenzioso patto di attendere le parole di Evelyn, di aspettare il momento in cui lei si fosse sentita sufficientemente pronta a dire ogni cosa celata nella sua anima. Quel giorno ognuno di loro l'avrebbe custodito con cura, con la delicatezza con cui si accarezzano i petali di un fiore di vetro.

Per la prima volta Evelyn non si era sentita in difetto, non credeva di aver sbagliato, sentiva di aver fatto la cosa giusta per lei, per stare bene. Come al solito era arrivata in ritardo, perché lei era così, arrivava sempre dopo, ma era parte del suo essere, era parte dell'attesa di una vita fatta di grandine e gocce di pioggia.

Due giorni dopo si trovò a percorrere i corridoi di Hogwarts diretta verso l'ufficio della professoressa McGranitt, non aveva ancora avuto modo di ringraziarla per aver mantenuto la promessa fatta a Marlene di spedirle la lettera e voleva farlo con ogni minima parte di sé.

"Avanti."-disse l'insegnante di Trasfigurazione quando sentì qualcuno bussare alla porta.

"Buongiorno professoressa."-salutò cordialmente lei.

"Oh... signorina McKinnon, buongiorno a lei, prego si sieda, mi dica."-rispose leggermente sorpresa e con un lieve sorriso.

Evelyn respirò un po' più intensamente.

"Volevo solo ringraziarla per aver rispettato l'accordo con mia madre. Nella lettera mi ha spiegato di aver chiesto a lei di spedirmela, grazie dal profondo del cuore, professoressa."-disse sinceramente.

Minerva McGranitt era una donna estremamente contenuta, aveva un incredibile controllo di sé stessa, ma udendo le parole di quella che in fondo considerava più che una banale e comune allieva la emozionò e non poco.

"L'ho fatto con piacere, Evelyn, era mio dovere, una promessa che mai mi sarei permessa di infrangere. Non c'è bisogno di ringraziarmi per così poco."-replicò tenendosi stretta una lacrima e permettendosi di chiamarla per nome.

L'avrebbe sempre trattata come tutti, era il suo lavoro ed era giusto, ma con quel piccolo gesto sperava di averle fatto capire che le era vicina, che l'amava a suo modo, che le voleva bene.

𝐄𝐦𝐞𝐫𝐚𝐥𝐝 𝐄𝐲𝐞𝐬||𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora