Capitolo 26

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La neve cadeva lenta, Aaron la guardava posarsi sulle sue scarpe senza spostarsi o fare niente per toglierla, la musica alta (molto alta) gli impediva ogni pensiero o ragionamento, ma ogni parola gli faceva tornare in mente lui.

Dopo un pianto liberatorio e il tempo passato a darsi dell'idiota per essersi fidato di nuovo, aveva semplicemente optato per uno stato di parziale apatia e intolleranza verso il mondo esterno.
Prese dalla tasca posteriore un foglietto con scritta la sua media materia per materia: era il caso di rispolverare i libri, magari anche il casco e la pettorina e guadagnarsi quella cazzo di borsa di studio per il Football.

Una mano color cioccolato al latte si posó sul suo braccio.
Lee mosse le labbra con una strana espressione e lui corrugó la fronte spengnendo la musica.

-Eh?!-
Aaron alzando un sopracciglio

-Hai intenzione di diventare un pupazzo di neve?-
Lee sarcastico

- Cosa c'è?-
Aaron impassibile

-Stronzo...-
Lee appoggiandosi al muro di fianco a lui

-È solo la mattina, tra poco passerà.-
Aaron arricciando il naso

-Tra poco sarà peggio...-
Lee guardando fisso di fronte a sè, aspettando che arrivassero i "cinque minuti" dell'amico

-Leroy. Cosa cazzo vuoi di prima mattina?!-
Aaron utilizzando il vero nome del ragazzo

-Non sei mai stato così intrattabile! Cosa ti è successo?-
Lee tralasciando il suo nome intero

-Assolutamente nulla.-
Aaron sfoderando un sorriso falsissimo che avrebbe ingannato chiunque

Chiunque, ma non il suo migliore amico.

-Dean.-
Lee e capì di aver toccato il tasto giusto perchè il dreader guardó alla sua destra, impedendogli la visuale del viso

-Avete litiga...-
Lee

-Basta.-
Aaron

E Lee tacque, quando avrebbe voluto sarebbe venuto lui.
In certi momenti odiava il suo carattere, non avrebbe saputo dire cosa fosse esattamente a farlo reagire in quel modo, ma sapeva che in pochi avevano la sua fiducia e Dean ne aveva fin troppa per i suoi gusti.

Se succedeva qualcosa per cui Ron si sentiva tradito semplicemente si chiudeva in sè stesso come una porta blindata e buttava la chiave, dietro a quella porta c'era la sua casa: il Football, soprattutto, e lo studio.

•••••••

ALLENAMENTO

Lee, Kyle, Erik, Aaron e altri che erano arrivati insieme a loro dalla High School si ritrovarono poco prima dell'allenamento, in fondo erano ancora "I Junior" e non potevano permettersi alcun ritardo. Poco dopo arrivarono "I Senior" che li snobbarono con lo sguardo, prima di intercettare gli occhi fiammeggianti di Aaron, sarà stato anche un tappo in confronto a loro, ma aveva carisma...

-Robinson, pensavamo avessi rinunciato.-
Dave, un armadio di quasi due metri, capelli ricci neri e occhi azzurrissimi, QuarterBack e Capitano della squadra

-Perchè sono mancato una volta?-
Aaron

-Abbiamo bisogno di persone presenti ad ogni singolo allenamento, non di cazzoni sul piedistallo.-
Dave sovrastandolo in tutta la sua altezza

-L'unico sul piedistallo, sei tu. Capitano.-
Aaron passando sotto al braccio che aveva teso vicino alla sua spalla

-Gli rompo le dita...-
Dave in un sussurro rabbioso guardandolo allontanarsi

Non scusarti mai per quello che seiWhere stories live. Discover now