Paura di sognare

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È stato strano cominciare benissimo questo nuovo anno perché, escludendo forse un paio di altre volte, tutti gli inizi che avevo vissuto fino a questo non erano stati altro che normali e forse anche un po' banali.
Invece questa volta, onestamente contro molte delle mie aspettative, è andato alla grande.
Non starò qui a raccontarvi quei giorni e tutti gli eventi, anche se lo farei volentieri: sono stati troppo importanti per fare finta di niente.
Tuttavia, basti sapere che non sono mancati i momenti negativi, ma anche che i bei ricordi, che migliorano di giorno in giorno, li sovrastano senza il minimo dubbio.

Sono partito con i migliori propositi, come mai non ne avevo avuti, eppure riesco comunque a rovinarmi il presente come faccio sempre.
Mi sembra che tutte le mie speranze siano vuote, senza futuro.

E se mi chiedessi di che sostanza sono fatti i sogni, probabilmente la mia risposta non andrebbe a genio a Shakespeare.
I sogni per me sono sì inconsistenti, ma non come intendeva lui: mi piacerebbe avere quella sua stessa visione.
Anche se, in fondo in fondo, so che anche il mio Io più interiore la vedrebbe così, se solo il destino non avesse scelto per me qualcosa per portarmi fuori strada.
E la consapevolezza è la cosa che forse più mi abbatte.

Quando ero più piccolo sognavo tanto e non aspettavo altro che quei pensieri felici potessero trovare realizzazione.
Con il tempo, però, tante cose tra belle e brutte sono successe e le peggiori, come le migliori, non riesco a togliermele dalla testa.

Ora, un po' più grande e con un bagaglio un po' più consistente, non riesco più a far viaggiare la mente verso bellissime mete come facevo prima.

Che poi non sarebbe nemmeno difficile sognare, mi ricordo ancora molto bene come si fa, ma è come se avessi un grigio collante che mi tiene attaccato a terra in un vortice di a tratti malsana razionalità.

A volte mi sembra addirittura di star diventando quasi apatico, o comunque troppo freddo, come se lentamente tutto ciò per cui vale la pena combattere stesse svanendo in silenzio.

Esternare che ho paura di sognare descrive perfettamente tutto ciò che sto dicendo in queste righe e, mentre scrivo, mi accorgo di quanto io mi stia perdendo di ciò che la vita mi offre, seppur a suo modo e nonostante quello che mi ha fatto passare.

Posso anche ripeterlo: la consapevolezza mi abbatte, mi fa male.

Ma ci vorrà ancora un po' perché "arrendersi" riesca ad entrare nel mio vocabolario.
L'unica cosa che posso fare è non smettere di provare a realizzare i miei progetti, le mie aspirazioni, i miei propositi.
Non importa quante volte ancora verrò deluso, ci saranno sempre momenti che mi convinceranno a mettere più benzina nel serbatoio, proprio come l'inizio di quest'anno.

Vi auguro che questo sia un anno felice, un anno pieno, un anno vivo.
VI auguro di realizzarvi e vi auguro che questo sia il migliore degli anni che avete finora vissuto.

Io, dal canto mio, ho ancora molto da dare.

Vostro,

Versum

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