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Samu's pov

Il sudore caldo mi bagna la pelle, i piedi mi pulsano, il fiato corto, il cuore a mille.

«Vedo solo energia, il "lo devo fare per restare qui". Dov'è Samu? quello che si fa trasportare, che lo fa perché gli piace?» mi chiede il professore stoppando la musica.

Caccio un sorrisino nervoso e mi accascio per terra riprendendo fiato.

«È che ho un po' di cose che mi girano nella testa e non riesco a...cacciarle. Prima ballavo e non pensavo a niente se non alla musica, ai passi, a quello che stavo facendo in quel preciso momento ma adesso...mi è proprio difficile» spiego portando gli occhi al pavimento.

«Io li vedo i daytime eh, so tutto. Devi, dovete, capire bene cos'è che volete, so che non è semplice ma non è che dovete capirlo domani così, datevi del tempo»

Io già so cosa voglio: lei.

È lei che non vuole me ed io faccio la fine del fesso.

Butto un sospiro e riprendo a provare fino alla fine dell'ora.

Durante il tragitto mi imbatto in Maddalena che contenta mi fa un cenno di saluto.

«Pensi ancora a lei?» notando il mio sguardo basso e me sconnesso.

Certo che penso ancora lei, come potrei non farlo?

Da settembre ad ora è un chiodo fisso nella mia mente.

Annuisco in silenzio con la paura di quale possa essere la sua reazione.

Sono giorni che mi dice di andare avanti e non pensarci ma io, come credo abbiate capito, sto facendo tutt'altra cosa.

«Si» dico solamente prima di spingere le mani contro la porta d'uscita ed essere inondato da una tempesta d'aria fredda.

Eliminiamo a poco a poco la distanza tra lo studio e la casetta dove, in fretta e furia, io e la bionda ci prepariamo per pranzare con gli altri.

Come mi fa strano non mangiare vicino a lei, darle gli ultimi pezzettini rimasti nel piatto che a fatica mangia, pulirle le labbra con il tovagliolo, scherzare con lei fra un boccone e l'altro...

Adesso posso solo limitarmi a guardarla da lontano.

Sbatto gli occhi velocemente per non far scendere nessuna lacrima e con la forchetta raccolgo la pasta buttandola in bocca.

[...]

«Ma se la smettessi di evitarmi?» chiedo un po' scazzato alla ragazza che incontro fuori il giardinetto con la quale resto in silenzio per venti minuti buoni.

«Aspe che vengo a darti un limone per ringraziarti di aver flirtato con altre ragazze durante la nostra relazione» dice lei sarcastica ma rimanendo comunque incazzata.

Devo essere sincero: alla parola "limone" mi stavo emozionando.

Ritorno alla realtà e butto un grande tiro di fumo dal naso.

«Non farlo»

La guardo confuso non capendo a cosa si riferisce.

«Non cacciare il fumo dal naso» sussurra non guardandomi nemmeno in faccia.

«E perché?» chiedo infastidito.

«Perché potrei cedere» lo dice con un volume basso che quasi non sento.

«Scusa non ho capito puoi ripetere?»

«Perché potrei cedere» ripete a voce più limpida ed alta.

Faccio un mezzo sorriso e nel momento in cui posa gli occhi su di me faccio ciò che ha appena detto di non fare: caccio il fumo dal naso.

Lei gira gli occhi e si avvicina a me togliendomi l'iqos dalle mani e portandosela alla bocca appena si accomoda sulla poltroncina dove stava distesa prima.

«La prossima volta mi ascoltavi» dice provocante e, sotto sotto, vedo anche un sorrisino, lieve, ma c'è.

«Hai sorriso?» le chiedo stuzzicandola.

Lei nega facendo un altro tiro.

«Invece si» le dico io cacciando una piccola risatina.

Le scoppia un sorriso sul volto che nasconde sotto la giacca.

Si alza e, passandomi accanto, mi lancia addosso l'iqos mandandomi a fanculo.

Sbatte la porta alle sue spalle ed io non posso far a meno di ripensare a cosa è appena successo.

Dalla vetrata riesco a vederla correre in stanza con un faccina felice e le mani che giocano l'una con l'altra.

Il suo sorriso cazzo.

Devo riprendermela.

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Amo scrivere i capitoli dal punto di vista di Samu.
Fatemi sapere se ne volete altri così.
xoxo<3

𝐌𝐈 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐈||𝙎𝙖𝙢𝙪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora