Capitolo 44

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Liam POV
Erano in ritardo.

Potevo già sentire le grida di Theo e Noah. Sapevo che era solo una questione di tempo prima che entrassero nel mio ufficio.

Ho preso il telefono e ho chiamato Lucy, ma è andato direttamente alla segreteria telefonica.

Il mio sangue si è raffreddato.

Con le mani tremanti, ho provato a chiamare il nonno.

La linea suonò e sospirai di sollievo.

Ma non ha risposto alla chiamata.

La porta del mio ufficio si aprì ed Ezra entrò con un'espressione preoccupata sul viso.

"Dove sono, Liam?" Ha chiesto tranquillamente.

Le grida di Theo e Noah divennero più forti.

Ho guardato il mio telefono e ho chiamato Reece.

Non ha risposto. Reece risponde sempre alle mie chiamate. Deve farlo. È il suo lavoro.

I miei pugni si sono stretti e la mia paura mi ha quasi fatto soffocare.

È successo qualcosa.

"Liam." Ezra mi ha chiamato, fissando attraverso la finestra che si affacciava sul vialetto. "Uno dei SUV è qui".

Il mio corpo ha lavorato da solo, mandandomi attraverso la porta del mio studio. Ho sentito la porta d'ingresso sbattere contro il muro mentre Theo e Noah uscivano di casa.

"DOVE È LEI?" Theo urlò, afferrando Reece per il colletto.

Dylan corse da lui, tirandolo fuori da Reece e rinchiudendo le braccia intorno a lui.

Reece mi guardò, i suoi occhi pieni di paura e rimpianto. Gli piaceva e gli importava molto Lucy.

Ezra afferrò Noah, che tremava con i pugni stretti.

"Reece?" L'ho chiamato, la mia voce tremava.

"Siamo stati attaccati, capo." Reece disse, in piedi dritto e fissando la cravatta. "Tuo nonno è in ospedale. La signorina Ferri è stata presa, signore."

Il mio cuore ha smesso di battere.

Potevo sentire le sirene della polizia avvicinarsi.

Reece deve averli chiamati.

Ho visto le auto della polizia che si fermavano. Ho visto mio zio scappare dalla casa accanto. Ho visto Peter uscire dall'auto della polizia. Ho visto i miei fratelli e cugini crollare di dolore tutto intorno a me.

Ho visto tutto, ma non riuscivo a muovermi.

Il mio corpo si è spento.

Presa.

È stata presa.

_______________

Ezra POV
L'urlo di Noah mi ha sorpreso.

Ha iniziato a distruggermi tra le braccia e l'ho quasi lasciato cadere.

"Ezra?" Ho sentito la voce di Peter chiamarmi.

L'ho guardato. La mia visione era sfocata. Ho sbattuto le palpebre e qualcosa di bagnato mi è caduto sulla guancia.

"Ezra?" Peter mi ha chiamato di nuovo.

Mi sono concentrato su di lui, i miei occhi che gli gli fissavano sulle labbra, cercando di capire cosa diavolo mi stava dicendo.

I pugni di Noè mi hanno risvegliato, facendomi allentare la presa su di lui. L'ho guardato mentre correva verso Theo, che era inginocchiato a terra, tirandosi i capelli con una presa stretta. Noah gli avvolse le mani intorno, singhiozzando in modo incontrollabile.

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