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La noia mi sta assalendo.

Domani si registra ed il pensiero di poter perdere Samu vaga nella mia testa ormai da giorni.

Ho bisogno di svuotare la mente: raccolgo le cuffie e, ben coperta, mi immergo nel gelo invernale di Roma.

La schiena appoggiata allo schienale scomodo della panchina e lo sguardo concentrato sulla heets che sto inserendo nella mia iqos verde petrolio.

Aspiro quel fumo grigio come fosse un tranquillante e continuo a fissare la Luna: stasera è più bella del solito.

Mi viene in mente lui

Le mie pupille riflettono la palla grigia lì nel cielo e per un momento riesco a scordarmi di tutto.

Non c'è più la sfida.

Non c'è più mio padre.

Non c'è più il mio corpo.

Non ci sono più le lacrime, le urla, l'ansia.

Non c'è più dolore.

Mi sento...libera, in qualche modo; libera dal dolore al quale sono incatenata.

Caccio un gran sospiro e, distogliendo lo sguardo dalla Luna, noto due grandi occhi verdi fissarmi.

Chissà da quanto

«Da quanto tempo sei lì?» gli chiedo quasi in un sussurro mentre esamino la sua figura.

«Mi ero perso a guardarti» spiega da romanticone avanzando verso di me.

Sorrido come una cogliona mentre mi scosto lasciandolo accomodarsi al mio posto, ormai caldo.

Appoggio la testa sul suo petto e colmo il silenzio con il rumore del suo battito, che accelera sempre di più ad ogni mia carezza.

Sento il suo sguardo bruciarmi addosso

«Dai il massimo domani, non voglio che tu te ne vada» mormoro alzando il viso, avendo il suo a pochi centimetri di distanza.

«Da quando di importa così tanto di me?» domanda retorico lasciando uscire una risata da quelle sue bellissime labbra: così carnose, morbide...

«Da quando sei la mia unica e sola certezza» gli dico sincera.

Uno spiraglio di luce illumina i suoi dolci occhi, ai quali, come una calamita, non riesco a staccarmi.

In un attimo non capisco più nulla.

Caos

Non percepisco ciò che mi è intorno: il freddo è svanito.

Sento solo il calore delle sue labbra che, in dolci scatti, bagnano le mie, desiderose.

Le lingue incatenate tra loro, il labbro inferiore tra i suoi denti, i nasi si sfiorano e la pelle si sfrega.

La sua mano viaggia sotto la mia maglia, accarezzando ogni mia forma.

Le mie viaggiano tra i suoi morbidi capelli, scendendo anche sul suo caldo collo.

Inizia a scendere più giù: bacia la mandibola, morde il lobo e succhia pericolosamente la pelle fino al decolleté.

Ho un fuoco dentro, sto bruciando viva.

Mi sento viva.

Lascio uscire qualche verso di piacere dalle gonfie e rosse labbra che ormai pulsano per i profondi baci.

Incrocio le mie iridi con le sue: magia pura.

Il suo tanto desiderio non lascia neanche intravedere il mio riflesso, ma riesco ad immaginare le mie condizioni...

Sfrega le labbra sull'orecchio sussurrando qualcosa, quasi impercettibile.

«Sei la mia rovina» farfuglia prima di riprendere possesso delle mie labbra.

La luce della Luna continua ad illuminare i nostri volti, o forse siamo stesso noi ad illuminarci reciprocamente.

Perché alla fine questo è ciò che siamo, insieme: luce pura.

Due fiamme.

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Posso urlare?
LO STO GIÀ FACENDO.
NON VI DICO LE FARFALLE CHE GIRONZOLANO NEL MIO STOMACOOOO!
xoxo<3

𝐌𝐈 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐈||𝙎𝙖𝙢𝙪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora